Intervento al Forum Verso una nuova statualità?


Federalismo ed attuazione

Intervento di Marco Rodella KRW messo in rete il 9/9

dello stesso autore:
Federalismo e fenomeno Lega
Federalismo e indipendentismo
Federalismo, meccanismo generico
Federalismo e gerarchia
Federalismo e poteri


Generalmente i sistemi federalistici offrono la possibilita' di essere gradualmente realizzati, anche perche' la loro modularita' consentono enormi agevolazioni gestionali che permettono ai vari moduli di potersi gestire senza vincolarsi eccessivamente agli altri.
Sostanzialmente si tratta di effettuare un progressivo travasamento di poteri e mansioni dal livello statale verso quello comunale in modo diretto o passando per i vari livelli. Per fare cio' potranno esserci mansioni e poteri transitori che dovranno durare il tempo necessario per stabilizzare le singole operazioni. Possono, cioe', essere dati quasi tutti i poteri statali alle regioni fino a che le provincie non avranno saputo organizzarsi per poter ricevere gradualmente i poteri redistribuiti dalle regioni stesse, meccanismo che si ripetera' dalle provincie ai comuni. Questo per quanto riguarda poteri e mansioni complesse perche' quelle piu' semplici possono non richiedere l'attesa dello sviluppo dei vari passaggi e essere assegnate direttamente (Stato-regione, Stato-Provincia, Stato-Comune, Regione-Comune).
Durante il processo verranno, al momento opportuno, eliminate le mansioni superflue, fissate quelle stabili e decise le intensita' dei vari poteri, ognuna di queste cose viene decisa dalla maggioranza dei vari livelli inferiori che si stanno gradualmente organizzando.
Quando i poteri si saranno stabilizzati sara' possibile passare alle proclamazioni regionali (o provinciali) come stati federali, tale atto sarebbe l'ufficializzazione dell'avvenuta metamorfosi. Da questo momento in poi ci sarebbe solo spazio per il perfezionamenti e sviluppi.

Teoricamente le operazioni sarebbero relativamente semplici ma, il problema piu' grosso sta' nell'opposizione dell'attuale sistema politico che vede il rischio di perdere il dominio del potere.
In realta' l'avvento della comunita' europea lo obbligherebbe comunque a fare un radicale cambiamento perche' con la moneta 'unica' non sarebbe possibile proseguire l'attuale livello di oppressione fiscale che detiene un poco invidiabile record, cosa ancor piu' grave se paragonata ai servizi a cui corrisponde.
Oltre a cio', le instabili situazioni meridionali emergerebbero come un palloncino gonfiato sott'acqua e il settentrione non riuscirebbe piu' a compensarle. I risultati potrebbero essere l'esplosione della situazione sociale o la secessione delle parti territoriali che hanno la volonta' e capacita' di combattere. Questo pero' vorrebbe dire che la parte meridionale piomberebbe nel baratro che i sistemi politici assistenzialistici gli hanno creato.
Qualunque sia l'evento, le poltrone dei politici si sbriciolerebbero comunque e solo questa presa di coscienza potrebbe farli cedere al, per loro, male minore. Questa volta il detto 'meglio rimanere con poco che perdere tutto', che e' sempre stato usato per sfruttare il popolo, dovranno impararlo loro.
Ovviamente sta' a noi premere perche' cio' venga capito ed alcuni popoli settentrionali, per quanto siano discutibili le loro azioni, lo stanno facendo. Perche cio' possa funzionare serve anche una presa di coscienza e una reazione di quelli meridionali perche' altrimenti l'unica alternativa rimarrebbe veramente quella secessionistica, soluzione che spero essere veramente l'ultima spiaggia.

Marco R. Krw