Intervento al Forum Verso una nuova statualità?


Federalismo e gerarchia


Intervento di Marco Rodella KRW
messo in rete il 20/8

dello stesso autore:
Federalismo e fenomeno Lega
Federalismo e indipendentismo
Federalismo, meccanismo generico


L'indipendentismo assoluto, bramato da alcuni teologi federalisti, non puo’
esistere perche’ nessuna regione, stato o quant'altro, puo’ dirsi totalmente
indipendente da quelli limitrofi. Prima o poi, direttamente o
indirettamente, deve averci rapporti e vincoli commerciali e sociali, e
dovra’ sempre esserci un organismo che funga da mediatore ai vari livelli.
Neppure la sovranita’ statale assoluta puo’ resistere o avere un futuro e
nel caso europeo e’ dimostrato dal fatto che le nazioni tendano ad
auto-ridursi i poteri permettendo ad un organismo esterno (la comunita’
europea) di dirottarli, anche se cio’ sta’ avvenendo in maniera assai
discutibile (vedi imposizioni come le quote latte, le norme commerciali,
ecc..).

Nel sistema da me considerato, poteri e mansioni di questo ‘organismo’
vengono regolarmente decisi dalla maggioranza degli stessi livelli
inferiori che lo hanno eletto, il tutto con la seguente gerarchia: comune
- provincia - regione - stato - comunita’ europea - O.N.U..
Tutto parte dal piccolo verso il grande e non dal grande verso il piccolo
come sta’ avvenendo nell'attuale situazione politica.

Considero il sistema come una serie di scatole (livelli) di dimensioni
decrescenti che si contengono a vicenda. La seconda scatola
(2'livello=provincia) contiene un certo numero di scatole del primo
livello (comuni), la terza scatola (3'livello=regione) contiene a sua
volta un certo numero di scatole del secondo livello e cosi’ via in modo
esponenziale.
Nel caso che in una delle prime scatole (il comune) vi sia una perdita
d'acqua (un problema qualsiasi), verra’ fatto il possibile, in base ai
mezzi disponibili (mezzi e poteri), per riparare il guasto. Qualora cio’
non riuscisse il liquido incomincerebbe a travasare nella scatola
successiva (regione) coinvolgendola automaticamente nei tentativi
riparatori e cosi’ via fino a che il problema non sia risolto. Tutto cio’
permette di circoscrivere immediatamente qualsiasi problema, senza
smobilitare settori e zone che non siano direttamente coinvolte, evitando
conseguenti dispersioni ma evitando al tempo stesso inutili smobilitazioni
e velocizzando gli interventi locali, limitando quelli degli stadi
sucessivi alle sole opere terminali e solo se necessario. Cosi’ facendo
qualsiasi danno viene immediatamente tamponato da un intervento locale
che, anche non potendo risolvere autonomamente il problema, facilita le
operazioni degli stadi successivi che fungono da ‘implementatori’ e non
piu’ da ‘gestori’ principali del problema come avviene attualmente.
I massimi livelli entrano direttamente in azione solo in caso di
sollecitazioni dall'esterno (Es.: una minaccia armata di uno stato
confinante). Solo in questi casi il meccanismo si puo’ provvisoriamente
ribaltare.

Ho considerato come secondo livello la regione con i suoi attuali confini.
Qualcuno potrebbe ritenere inadeguate le attuali spartizioni territoriali
ai fini federalistico-amministrativi o addirittura desiderare l'abolizione
di tale livello. Sull'inutilita’ del livello non sono affatto convinto e
spero di esporne i motivi in un'altra occasione, tutt'al piu’ si potrebbe
discutere sulla redistribuzione delle aree geografiche regionali e su come
valutarne il cambiamento nominale in base ai poteri conferitegli.

La necessita’ di avere uno standard su certe regole limita la sovranita’ di
qualsiasi livello. Per tali motivi non si potra’ mai parlare di potere
assoluto (sovrano) ma semplicemente di livelli che, in base alla quantita’
e importanza dei settori attribuitigli, potra’ avere una maggiore o minore
‘condizione governativa’.
Ogni operazione locale viene permessa a condizione che non interferisca
con quelle standard decise dalla maggioranza degli altri componenti
appartenenti allo stesso livello. In caso contrario subentra l'organismo
superiore (livello superiore) e, sempre in base ai poteri conferitigli
dalla stessa maggioranza del livello a cui appartiene il componente da
operare, corregge l'operazione.

Come si nota man mano che si sale di livello, gli interventi sono sempre
meno probabili, il che vuol dire che servono sempre meno strutture e
operatori ma vuole anche dire che ci sono molte meno persone che
gestiscono i massimi poteri. Tutto cio’, pero’, non vuole necessariamente
dire che vi sia un risparmio di operatori e strutture poiche’ esse vengono
semplicemente avvicinate alle zone interessate. Cosi’ facendo, anche se vi
fosse la stessa quantita’ di operatori, si velocizzano e adattano meglio
gli interventi riducendo sperperi e possibilita’ ‘furtistiche’.
Avere meno operatori di alto livello vuole anche dire un notevole
risparmio retributivo che puo’ permettere di essere investito in nuove
assunzioni o opere pubbliche oltre a permettere un risanamento
stipendistico attualmente sproporzionato.

La formula da me concepita piu’ che a un progetto federalista potrebbe
sembrare di piu’ a un riproporzionamento reddistributivo dei poteri. Essa e’
effettivamente concepita in modo tale da poter permettere un graduale
travasamento dei poteri ma per permettere loro di giungere ad una
intensita’ tale da trasformare automaticamente i settori piu’ idonei
(province o regioni) a ricevere la carica di stati federali. Ritengo che
questo sia il sistema piu’ possibilista perche’ e’ letteralmente impossibile
cambiare di punto in bianco un sistema politico troppo radicato nelle sue
abitudini senza causare il crollo della struttura a cui e’ legato (guerra
civile). Bisogna, purtroppo, procedere per gradi. Se qualcuno deve
rinunciare a qualcosa potrebbe essere piu’ accondiscendente nel doverlo
fare gradualmente, anche perche’ cosi’ potrebbe sempre sperare di conservare
un ruolo mentre un improvviso cambiamento lo contrarierebbe a priori.
Comunque, i meccanismi concepiti non si fermano a questo ed esporro’ in
seguito come intenderei implementarli perfezionando e ottimizzando il
sistema.

A chi mi accusa di discostarmi troppo dal progetto federalista originale e
di essere poco convinto del mio per il solo fatto che appoggio anche i
progetti federalistici altrui, rispondo che dal mio punto di vista
qualsiasi forma federalista apporterebbe comunque un milioramento
all'attuale sistema. Dal canto mio cerco solo di esporre una formula
ideale secondo i miei punti di vista. Che essa sia realmente convincente e
fattibile, saranno gli eventuali seguaci a deciderlo. Il mio attuale
compito e’ solo quello di esporla nel modo piu’ chiaro e dettagliato
possibile.
Se il seminato e’ buono raccogliero’ i frutti, altrimenti mettero’
l'esperienza acquisita nel contempo ai propositori del progetto che piu’ si
avvicina alle mie teologie.


Marco R. Krw



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