Intervento al Forum Verso una nuova statualità?
Federalismo e poteri
Intervento di Marco Rodella KRW
messo in rete il 26/8
dello stesso autore:
Federalismo e fenomeno Lega
Federalismo e indipendentismo
Federalismo, meccanismo generico
Federalismo e gerarchia
Premessa – Ricordo che tutti i meccanismi descritti dal sottoscritto si
riferiscono ad un sistema concepito sul caso più’ complesso di 4 livelli.
Negli articoli precedenti ho ipotizzato di conservare allo stato centrale
(il 4' livello) i poteri che riguardino esclusivamente quei meccanismi, o
delle loro forme basilari, che richiedano uniformita’ su tutto il
territorio nazionale. Non e’ certamente immaginabile che a Milano sia
possibile rubare biciclette mentre a Torino si sia passibili di pena di
morte. Come non e’ immaginabile che i militari dell'Umbria abbiano divise
gialle mentre quelle della Liguria siano Rosse.
Non e’ neanche immaginabile
che a Novara non sia possibile costruire su un terreno dove esiste un
formicaio mentre a Roma sia possibile abbattere un museo per costruire un
condominio. Questi fantasiosi esempi vogliono semplicemente evidenziare
come sia necessario che certe regole e meccanismi continuino ad essere, o
diventino, uguali per tutti e interessino il territorio provinciale,
regionale o nazionale.
Queste regole comuni possono interessare indipendentemente i vari livelli.
Questo vuol dire che, per esempio, se il modulo A (es.: Vercelli) del
livello 2 (provincia) stabilisce una certa gamma di regole, esse non
interesseranno l'adiacente modulo B (es.: Biella) che potra’ utilizzarne
altre perche’ avente esigenze diverse. Pero’ sia il modulo A che quello B
dovranno utilizzare le regole comuni imposte dai livelli 3-4 (regione,
stato) (in realta’ si arriva fino al 5-6 con comunita’ europea e O.N.U. ma mi
fermero’ allo stato, lasciandolo per sotto inteso).
Il livello 1 (comune) si trovera’ a dover rispettare le regole comuni dei
livelli 2-3-4 ma la somma di esse deve costituire solo una percentuale
minoritaria del totale ottenuto dalle suddette regole sommate a quelle
locali.
Questo meccanismo, in realta’, avviene gia’ attualmente con quelle piccole
liberta’ governative che sono state concesse alle attuali regioni, provincie
e comuni ma con le seguenti sostanziali differenze:
SISTEMA ATTUALE:
1- Le ‘regole comuni’ vengono decise ed imposte dai livelli superiori, e
sono in percentuale enormemente maggioritaria.
2- Le ‘regole locali’, costituiscono una minoranza irrisoria e interessante
settori poco utili e in alcuni casi addirittura inadatti, nell'attuale
situazione politica, ad appartenere alla categoria ‘autonomo-locale’ (tanto
da sembrare fatti apposta per creare confusione al fine di screditare il
meccanismo di autonomia locale).
3- Tale sistema obbliga le entita’ locali a subire totalmente le decisioni
dei livelli superiori, anche sui settori concessi in liberta’ poiche’ sono
comunque stati decisi dagli stessi.
SISTEMA FEDERALISTA:
1- Le ‘regole comuni’, imposte dai livelli superiori, costituiscono in
totale una minima percentuale dell'ammontare complessivo (comprensivo di
quelle locali). Esse sono comunque state decise dagli stessi livelli
inferiori, a meno che, non appartengano alla minoranza che ha votato contro
o si e’ astenuta (unico e raro caso in cui sarebbe obbligata ad obbedire ad
una regola non desiderata).
2- Le ‘regole locali’ costituiscono la maggioranza e possono essere
adeguate alle specifiche esigenze (e capacita’) territoriali.
3- In questo modo i comuni potrebbero seguire regole completamente
condivise in modo diretto, con quelle ‘locali’, e in modo indiretto con
quelle ‘comuni’ alla cui formazione si e’ comunque personalmente
contribuito. Nel peggiore dei casi le regole da ‘sopportare’ sarebbero una
piccolissima percentuale di quelle comuni che potrebbero essere costituite
da quelle alla cui votazione, passata dalla maggioranza, ci si opponeva.
Unico e raro caso in cui si sarebbe obbligati a seguire regole incondivise
o indesiderate.
Per evitare o ridurre le tentazioni, nessun sistema puo’ essere la
soluzione, al massimo puo’ essere la soluzione migliore. Cio’ non toglie che
si possano predisporre più’ sistemi deterrenti o di contenimento.
Per evitare che ad uno stabile venga appiccato un incendio si deve fare
‘vigilanza’ e ‘controllo’. Ma nel caso ad essa sfugga un attentato o
incidente, deve intervenire il sistema antincendio. Ma non basta, per
favorirne il funzionamento, o evitare di dover constatare la sua
inefficienza, bisogna anche utilizzare materiali ignifughi.
Abbiamo visto come il sistema abbia una gamma di regole standard decise di
comune accordo fra comuni, regioni, ecc.. che rendono i meccanismi più’
comuni, invariabili da un singolo governo locale. Oltre che essere
inevitabile e necessario, evita un ‘eccesso di potere’, troppo appetibile
alla criminalita’, pur mantenendo altissima l'autonomia locale.
Questo sommato ai meccanismi federalistici descritti negli altri articoli,
mirano ad avere delle forme di autoregolamentazione basate su ‘vigilanza’ e
‘controllo’.
Esse sono tali da poter formare un sistema sistematicamente
più’ stabile e meno vulnerabile di quello attuale. Ma e’ necessario
implementarli con ulteriori meccanismi di sicurezza che possano comportare
quei sistemi di limitazione dei danni e pronto intervento descritti nel
precedente esempio.
- Deve essere instaurata la possibilita’ referendistica propositiva. Essa
deve essere attuabile, assieme a quella abrogativa, fino al livello
comunale. Tale possibilita’ deve essere a disposizione di chiunque desideri
fare una proposta o una abrogazione semplicemente raccogliendo un numero di
firme verificabili come aventi diritto di voto ed essere effettivi
residenti locali del livello (comune, provincia, ecc..) interessato
all'operazione. Il tutto senza dover raccogliere firme per poter fare un
referendum, comportando due costi, allungando i tempi burocratici e
chiamando due volte la gente ad esprimere il proprio parere correndo rischi
deterrenti. Tale possibilita’ permetterebbe di contrastare una singola
operazione dell'amministrazione di livello (comune, provincia, ecc…) senza
dover necessariamente scioglierla mandando a monte il resto delle
operazioni che potrebbero essere in linea con le aspettative o esigenze
degli elettori.
- E' importante anche ridurre, o comunque riformulare, l'immunita’ politica
rendendola annullabile in presenza di reati inconfutabili ed escludendo il
reo da qualsiasi attivita’ amministrativa pubblica e privata.
- E' anche indispensabile che le amministrazioni subentranti possano
chiamare in causa i singoli predecessori che abbiano commesso irregolarita’
o negligenze. Tale spauracchio eviterebbe che le amministrazioni sfruttino
le risorse correnti in modo spropositato perche’ coscenti di essere
soppiantate, o comunque perche’ intenzionate a sfruttarle come fossero un
filone da abbandonare appena esaurito. Tutte cose che avvengono con il
sistema attuale.
Inutile dire che dovranno essere chiamati a corrispondere gli eventuali
danni.
Abbiamo considerato il sistema federalistico-statale come avente 4 livelli.
Questo non vuol dire che essi abbiano gli stessi poteri semplicemente
proporzionati all'entita’ del territorio a cui corrispondono. In fatti, i
singoli settori possono avere intensita’ variabili da livello a livello a
seconda delle esigenze. Puo’ avvenire, per esempio, che il livello 2
(regione) non si occupi del settore culturale il quale viene riservato al
livello 1(comune) 3 (regione) e 4 (stato) e non necessariamente con
importanza decrescente. Le mansioni di ogni livello vengono stabilite dalla
maggioranza dei livelli inferiori che decidono anche il grado di potere da
assegnare per poterle gestire. Nell'esempio fatto potrebbe avvenire che i
comuni ritengano di poter gestire sufficientemente le questioni culturali
da ritenere superflua un integrazione provinciale ma non quella regionale e
statale, ma potrebbero anche decidere di poterle gestire completamente
senza diramazioni. In tal caso il settore in causa verrebbe gestito
unicamente dal livello 1.
Questo e’ un altro importante meccanismo che permette di ridurre
ulteriormente i costi governativi dei vari livelli (gia’ fin qui enormemente
ridotti) oltre che ridimensionare i passaggi burocratici (anche questi gia’
notevolmente ridotti).
Nel contesto del progetto federalista non si tratterebbe più’ di avere un
governo centralista intoccabile perche’, come detto, esso sarebbe
condizionato dai 3' livelli che lo possono contrastare o rinnovare non
appena esso tenga comportamenti incondivisi dalla maggior parte degli
stessi. Inoltre i poteri rimastigli sarebbero comunque notevolmente ridotti
rispetto a quelli attuali e avrebbero solo azioni mediatrici o preventive
continuamente soggette al consenso della somma delle amministrazioni
nazionali dei vari livelli. Cio’ rende conseguentemente il potere nazionale
meno appetibile alle organizzazioni criminali internazionali.
E' importante notare come il sistema possa ridurre al minimo le possibilita’
corruttive perche’ il livello statale non avrebbe tanto potere da poter
motivare quelle più’ grandi, anche perche’ creerebbe immediate reazioni dei
livelli inferiori ai quali sarebbe strettamente legato.
I livelli
inferiori, a loro volta, demotiverebbero quelle minori perche’
automaticamente controllabili da quelli superiori e troppo influenzabili
dall'intervento popolare. In sintesi si creerebbero meccanismi automatici
di autocontrollo reciproco fra livelli e popolo e necessiterebbe una
corruzione globale e continuamente organizzata in tutti i settori per
operare illecitamente ad alti livelli, cosa praticamente impossibile anche
per le secolari criminalita’ organizzate che gia’ conosciamo.
Marco R. Krw