
Impresa & Stato N°32 - Rivista della Camera di Commercio di Milano
ALLA TRIENNALE LE BASI PER UN "MUSEO DEL DESIGN"
di Pierantonino Berte'
DA MOLTO TEMPO in Italia si auspica di poter avere un "museo del design". Milano, che del
design è la capitale, ha tentato più volte di affrontare l’impresa.
Ora la Triennale ha dato il via all’iniziativa nell’ambito delle proprie possibilità. Dare il via non
significa ovviamente essere al traguardo. La strada non è breve e molti tratti sono in salita.
"Museo
del design" significa luogo dove la storia è percorribile attraverso le "cose". Una storia visibile che
diviene sostegno della memoria. Storia di situazioni sociali e culturali, storia di costume, di qualità
della vita. L’ampio spazio di pertinenza del design è contenuto bene nella nota espressione "dal
cucchiaio alla città".
Il design italiano, pur nella varietà delle sue componenti e tendenze, resta un fenomeno
complessivamente unitario, che dovrà trovare nel museo, la testimonianza di questa sostanziale
"continuità nelle differenze".
Fedele specchio del difficile rapporto tra cultura, industria e società nel nostro Paese, il design ha
saputo trasformarsi nel tempo in una economia di settore che costituisce una voce attiva nei
capitoli del nostro bilancio economico. Il mondo del design italiano non è soltanto
esportatore di prodotti esteticamente e
tecnologicamente avanzati ma, a partire dagli anni Ottanta, è anche un laboratorio aperto a tutti i
maggiori designer del mondo.
Un vero e proprio museo del design dovrà però essere una realtà complessa e attiva. Alla sua
base deve stare il possesso di una collezione di pezzi che sia nello stesso tempo ricca ed essenziale;
sono indispensabili pezzi significativi a diverso titolo.
La collezione incomincerà a essere attiva, quindi ad avviarsi sulla via del museo, quando sarà in
grado di operare gli opportuni restauri e di adottare i più moderni metodi di conservazione. All’interno
di essa, in continuo sviluppo, si realizzeranno in rotazione esposizioni organizzate alla luce di scelte
tematiche o cronologiche, critiche o storiche. In questo modo la collezione fa cultura e fa museo.
All’attività espositiva vanno aggiunte molteplici iniziative di
rapporto, di confronto e di scambi con altre realtà analoghe nel mondo. Inoltre il museo dovrà
essere in grado di organizzare i più opportuni convegni e seminari.
Tutto dovrà essere trasferibile, quando ritenuto utile, in apposite pubblicazioni.
La Triennale ha dato avvio all’impresa assumendo in proprio l’onere e la responsabilità di realizzare
tre mostre:
- "45.63 Un Museo del Disegno Industriale in Italia", a cura di Manolo De Giorgi (effettuata dal 28
marzo all’11 giugno 1995);
- "64.72 Un Museo del Disegno Industriale in Italia" (da effettuarsi dal 26 febbraio al 10 maggio
1996);
- "73.90 Un Museo del Disegno Industriale in Italia" (nel secondo semestre 1996).
Queste ultime due manifestazioni sono a cura di Andrea Branzi.
Le tre mostre rappresentano appunto le componenti base del Museo in quanto hanno imposto e
impongono una ricognizione di pezzi acquisiti o da acquisire mediante la conoscenza della loro
ubicazione e del rapporto instaurabile tra possessori e collezione.
Un esperto, che prefigura la figura del futuro "curatore" del Museo, individua, con il conforto di un
comitato scientifico, i pezzi da "salvare" e fornisce le motivazioni culturali della scelta.
Nello stesso tempo l’Ente ha avviato in parallelo la costituzione dell’"Archivio multimediale del
design mondiale". Se il Museo delle Scose" si riferisce al design italiano, l’Archivio multimediale
riguarda invece la catalogazione del design a livello mondiale. La Triennale finora ha presentato il
prototipo dell’Archivio.
Mentre viene posta in essere la collezione destinata a Museo, la Triennale è impegnata alla ricerca
delle indispensabili alleanze con realtà pubbliche e private per raggiungere lo scopo finale: museo e
Archivio multimediale nel senso pieno dei termini. È certamente auspicabile che lo Stato, a livello
centrale o regionale, intervenga con decisioni valide anche per il recupero delle necessarie risorse.