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Impresa & Stato n°35

SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA

Barriere spazio-temporali da abbattere


"Sportello polifunzionale": un percorso complesso e non breve.
Occorrono nuove regole e una svolta culturale nella P.A.
Il ruolo del Registro delle Imprese verso lo "sportello virtuale".

di
PIER DANIELE MELEGARI

A due mesi dall'entrata a regime del Registro delle Imprese non ci si può sottrarre alla necessità di fare il punto sulle performance di questo strumento non solo sotto il profilo giuridico, ma anche e soprattutto in termini di semplificazione amministrativa.
Sul versante più propriamente giuridico, la fase sperimentale finora attraversata ci ha posto di fronte a una realtà fortemente peculiare in quanto, pur rientrando nell'ambito dell'azione amministrativa, il Registro delle Imprese presenta contenuti ed effetti ancorati al diritto privato più che al diritto pubblico, come d'altra parte testimonia la sua genesi nell'ambito dei Tribunali.
È infatti noto che la caratteristica principale del Registro è la forte specializzazione giuridica che - garantendo una pubblicità con valore legale cioè opponibile a terzi - consente alla Camera di assolvere una nuova importante funzione di legittimazione e validazione della realtà economica.
Per quanto riguarda l'aspetto della semplificazione amministrativa, occorre sottolineare che, se è vero che i risultati ottenuti e attesi in quest'ambito sono frutto delle esigenze poste dalla prassi, è altrettanto vero che essi sono stati fortemente voluti dal legislatore che, "costruendo un Registro Telematico", ha puntato in modo forte su un percorso di semplificazione.
Queste due anime - la specializzazione giuridica e la semplificazione amministrativa, destinate a convivere entrambe entro la nuova realtà del Registro delle Imprese - appaiono però, a prima vista, in contraddizione. Le esigenze poste dalla specializzazione giuridica, con tutto il suo approfondimento verticale, sono ad esempio talmente forti da avere interrotto o, per meglio dire, sospeso il cammino verso la polifunzionalità, che è al contrario per sua natura reciproco di orizzontalità e di generalità.
Proprio per queste caratteristiche del Registro non ci può essere di molto aiuto neppure un raffronto con realizzazioni di polifunzionalità già compiute all'estero come il Centre de Formalité francese, struttura importantissima sul piano della semplificazione, ma basata su presupposti totalmente diversi. Esso infatti - configurandosi come sportello di riferimento per Amministrazioni diverse, alle quali peraltro continua a essere demandata per intero l'elaborazione amministrativa - nella sostanza corrisponde a una struttura di brokeraggio, sia pure molto raffinata.

VERSO LO SPORTELLO VIRTUALE
Non credo che sarebbe possibile al punto in cui siamo - e neanche ci converrebbe - rinunciare a un'operazione giuridica di grande efficacia, che consente inoltre alle Camere di concludere attualmente il procedimento amministrativo nel giro di pochi giorni, ma il cui obiettivo a breve termine (credo entro pochissimi mesi) è il tempo reale; la rinuncia alla rapidità dell'acquisizione di un diritto, che poi corrisponde alla rinuncia della certezza del godimento dello stesso, appare infatti come un prezzo troppo alto da pagare per ottenere l'introduzione di un sistema di sportello unico che poteva essere soddisfacente ai tempi del Registro Ditte, ma non lo è più rispetto alle esigenze poste dal Registro delle Imprese.
Se il modello di uno sportello unico che funga in buona sostanza da agenzia (peraltro le agenzie ci sono e l'Ente pubblico è tenuto ad attenersi al principio di sussidiarietà anziché a quello di sostituzione) non è dunque più proponibile, non ci si può peraltro sottrarre all'esigenza diffusa di semplificazione amministrativa.
La sfida che la Camera di Milano ha deciso di accettare è pertanto quella di declinare i precetti della semplificazione secondo schemi diversi e innovativi che esaltino e non comprimano le peculiarità del Registro. La nuova strada che si sta, non senza difficoltà, percorrendo consiste nell'abbattimento delle barriere spaziali e temporali che separano l'utente dallo sportello.
Relativamente alle barriere temporali, come già ricordato, ci si sta adoperando per ridurre i tempi di attesa compiendo "tutto" il procedimento e restituendo il "prodotto" completo in tempo reale allo sportello. Il cammino in questa direzione è rapido e vede coinvolto l'intero sistema camerale.
Relativamente all'abbattimento delle barriere spaziali, un primo progetto, già uscito dalla fase della sperimentazione e fruibile direttamente da alcune categorie di utenti istituzionali, è la certificazione a distanza. La valenza di questo servizio - che consente di estrarre certificati e visure da terminali situati presso le sedi delle associazioni di categoria e degli enti locali e collegati alla rete informatica del sistema camerale - sta nel fatto di aver proseguito sulla strada del decentramento, permettendo di erogare un servizio in una pluralità di sedi sparse nel territorio.
A tale proposito è importante anche sottolineare che si sta ormai ultimando il potenziamento di tutti gli uffici periferici esistenti nella provincia in modo da rendere anche queste sedi parte attiva nella realizzazione del Registro delle Imprese e da portare a compimento il processo di decentramento già avviato nel passato.
Altre iniziative compiute sul territorio che concorrono all'abbattimento delle barriere spaziali sono in via di definizione: si tratta di accordi con le principali Associazioni di categoria in base ai quali un operatore, oltre a presiedere all'emissione automatica dei certificati, dovrebbe garantire, presso l'Associazione, la raccolta intelligente delle denunce relative al Registro per la trasmissione successiva agli Uffici camerali a cui continua peraltro a competere l'operazione di accettazione. Inoltre, al fine di introdurre, accanto ai nuovi sistemi di distribuzione del prodotto dell'attività anagrafica, cioè il certificato, anche nuove modalità di ingresso e gestione delle pratiche nel Registro, sono già stati sperimentati alcuni progetti pilota, tra cui il più significativo è lo sportello virtuale per le Imprese. Si tratta di un sistema informatico esperto che dà all'utenza la possibilità di compilare la modulistica della Camera ed eventualmente di altri enti, fornendo inoltre aiuti e guide utili per ogni adempimento ed effettuando direttamente tutti i controlli di forma.
A tal fine sono in via di definizione degli accordi con l'ufficio Iva volti a rafforzare le sinergie operative con la Camera.

PROGETTI PER LA POLIFUNZIONALITA'
È però evidente che le nuove frontiere poste a cavallo tra l'informatica e la telematica necessitano di regole che solo il legislatore può dettare. Risolvere il problema dell'identificazione dei mittenti (firma elettronica), dei pagamenti per via telematica (moneta elettronica) e dei requisiti di sicurezza nelle trasmissioni diventa infatti sempre più urgente, in quanto la mancanza di certezza in questi ambiti rischia di rendere deboli sul piano pratico le innovazioni introdotte. Nonostante i problemi ancora irrisolti sul piano normativo, le iniziative citate messe in atto durante l'anno dalla Camera si sono già tradotte nella fase attuale in reali e significative esperienze di semplificazione. Benché questi risultati siano già apprezzabili, non ci sentiamo di rinunciare alla polifunzionalità.
Al momento, la Camera di Milano sta infatti compiendo esperimenti in tale direzione anche se della polifunzionalità essi sono solo surrogati, tanto che più che di polifunzionalità si può parlare di contiguità. È il caso del Centro Servizi che è stato attivato con il Comune e la Telecom in Galleria Vittorio Emanuele ove uomini e tecnologie dei tre Enti erogano servizi informativi e certificativi. Lo stesso sportello virtuale, cui ho fatto cenno prima, nella misura in cui contiene la modulistica di vari enti e fornisce istruzioni di compilazione, assolve a funzioni di natura polifunzionale, però soltanto informative.
La polifunzionalità in senso proprio è quella che consente di assolvere in un unico punto, e in tutti i suoi aspetti, a una funzione amministrativa vera e propria che coinvolga soggetti istituzionali diversi al di fuori di una semplice contiguità fisica, di una mera informazione o certificazione. Ciò presuppone, nell'ambito del Registro, che oltre alla gestione diretta di tutte le anagrafi camerali, sia realizzabile anche la gestione contestuale e ottimizzata degli altri adempimenti, di natura ad esempio previdenziale o fiscale, riguardanti le imprese e interessanti altri enti (Iva, Inail, Inps ecc.).
Nella fase attuale la Camera percepisce l'esigenza della polifunzionalità come un debito nei confronti della comunità economica e si sente impegnata a saldarlo, pur nella consapevolezza che la piena realizzazione di tale obiettivo presuppone un percorso molto complesso da condurre congiuntamente su vari fronti - tecnologico, normativo e culturale - e i cui tempi non saranno presumibilmente brevissimi.
Senza dubbio, dei tre fronti, è quello tecnologico il più avanzato in quanto la nuova rete telematica "potenzialmente senza confini" sarebbe già in grado di garantire i collegamenti tra le varie Pubbliche amministrazioni.
Esso però non produrrà effetti concreti se non verranno emanate disposizioni che abilitino gli sportelli camerali all'accettazione degli atti di altre Pubbliche amministrazioni (la ricezione ufficialmente registrata costituisce già di per sé attività amministrativa). La ricchezza delle informazioni contenute nel Registro non dovrebbe in questo caso essere penalizzante in quanto proprio la relativa modulistica potrebbe assorbire le esigenze degli altri enti. L'operazione di iscrizione nel Registro pertanto potrebbe costituire un'occasione per raccogliere in modo contestuale e intelligente - possibilmente senza subire aggravi che distolgano dal tempo reale - gli input amministrativi (denunce) inerenti altri enti.
Da ultimo, ma forse è il presupposto affinché l'operazione possa concludersi con successo, è necessario portare a compimento un processo culturale - peraltro già avviato - che garantisca la maturazione di una sensibilità condivisa agli obiettivi della semplificazione e della polifunzionalità all'interno della Pubblica Amministrazione italiana e che sviluppi la capacità di coordinamento e la disponibilità alla collaborazione tra enti diversi.