«Il terminale somiglia a prima vista a quello del Bancomat
o a quegli apparecchi che in alcune stazioni ferroviarie distribuiscono
i biglietti. Ma le domande che lo schermo propone riguardano
un problema ben più rilevante: la ricerca di un posto di
lavoro. Si comincia dalla zona geografica. E il video chiede quale
è la distanza massima entro la quale si è disposti
a spostarsi. Poi si passa al tipo di impiego (alto, medio, basso
livello di qualificazione) e all'area di attività prescelta.
E arrivano i primi dati sui posti disponibili, con l'indicazione
dell'azienda, del tipo di mansione, dell'esperienza richiesta,
della paga oraria o mensile. Si fa click sulle offerte che sembrano
più interessanti. E compaiono gli schemi per compilare
il curriculum. Che verrà inviato immediatamente, per via
telematica, all'azienda interessata. La macchina si trova in una
delle stanze dell'Institute for Electronic Government dell'Ibm
a Washington, un palazzo a pochi passi dalla Casa Bianca.»
Così Grazia Longoni iniziava un bell'articolo dal titolo
"Le città intelligenti" ("Il Mondo",
5 ottobre 1996).
È significativo constatare quanto un servizio telematico
prototipale su domanda-offerta di lavoro realizzato a Washington
si riproponga con le stesse sensazioni di fantastico, scientifico,
straordinario e lontano che sembrano dover accompagnare qualsiasi
proposta innovativa venga lanciata dagli States.
Per altro verso, è interessante osservare come un servizio
vero e proprio, già diffuso sul territorio italiano, che
consente all'utente, attraverso un touch-screen, di interrogare
il sistema informatico nazionale delle Camere di Commercio probabilmente
non riesca a produrre nei giornalisti - forse anche nell'opinione
pubblica - le stesse sensazioni di grandezza, di stupore e di
compiacimento tecnologico che si provano quando qualcosa di analogo
si vede in un prototipo a Washington. Attraverso i nuovi strumenti
di certificazione camerale "Sesamo" - questo il nome
esotico con cui è stato denominato un personal computer
contenuto in un armadietto blu e collegato in rete con il calcolatore
centrale di Padova - si può cercare un'impresa di cui si
conosce soltanto la denominazione, oppure solo la partita Iva,
oppure solo il numero di iscrizione al Registro Imprese e, nel
caso in cui non si disponga di alcuna di tali informazioni, è
sufficiente indicare il nominativo di un componente del consiglio
di amministrazione per consentire al programma di individuare
l'impresa desiderata, per poi emettere una visura o un certificato
valido a tutti gli effetti di legge, il cui costo può essere
pagato direttamente in banconote o essere scalato da apposite
tessere magnetiche che vengono vendute agli utenti che intendono
utilizzare questo servizio. Non è il caso di dilungarsi
a raccontare altre meraviglie del programma realizzato dall'intelligenza
informatica del sistema camerale, dal momento che si tratta di
uno strumento perfettamente allineato con quelli più avanzati
proposti a livello internazionale.
Il fatto che "l'ultima frontiera" delle potenzialità
dei servizi informatici consenta - in chioschi telematici diffusi
territorialmente - di rifare la patente, trovare lavoro, avviare
le pratiche di divorzio o verificare la posizione anagrafica di
un'impresa non è più patrimonio esclusivo della
tecnologia d'oltreoceano, ma costituisce il lavoro quotidiano
di tecnici e funzionari anche italiani che, senza clamore, continuano
a fare il loro mestiere.
Il problema della diffusione ancora modesta nel nostro Paese delle
reti di modernizzazione telematica non è quindi riconducibile
ad aspetti di natura strumentale, bensì è connesso
con l'esigenza di raggiungere un allineamento tra tecnologia avanzata,
organizzazione del lavoro e competenze decisionali, in modo tale
che si possano rinnovare, rivoluzionare e semplificare gli attuali
processi informativi e amministrativi, spesso dominati da un'arretratezza
culturale - ahimè molto profonda - dei titolari di funzione,
siano essi di parte pubblica o associativa. La debolezza del
Sistema paese però in questo caso non risulta un vincolo.
Il punto di forza del processo evolutivo avviato consiste infatti
in questo presupposto: è possibile comunicare e risolvere
problemi a distanza comunque, nonostante le eventuali carenze
di sistema che si possono incontrare nel mondo dei possibili partner.
INTELLIGENZA: UN CIRCOLO VIRTUOSO
Basta un amministratore intelligente di un Comune, un funzionario
competente di un'amministrazione, un dirigente preparato di un'associazione
e si innesca un circuito virtuoso di "un'élite dei
primi arrivati". Il processo, una volta avviato - nonostante
le scontate opposizioni e gli inevitabili imprevisti - beneficerà
dei doni distribuiti dalla Dea dell'Emulazione, della forza degli
eventi e degli effetti di trascinamento che sempre provocano i
soggetti più dinamici. La diffusione dei "totem Sesamo"
e lo sviluppo di un servizio parallelo di certificazione a distanza
denominato "Cerdis" hanno come scopo per chi amministra
la Camera di Commercio milanese il raggiungimento di alcuni obiettivi
che, seppur di diversa natura, sono resi omogenei dalla tendenza
comune all'ottimizzazione nell'impiego delle risorse umane e alla
concretizzazione delle sollecitazioni avanzate dall'utenza. Un
primo obiettivo è rappresentato dal perseguimento di un
ulteriore passo in avanti nella direzione del decentramento sul
territorio dei servizi camerali, da attuarsi in via autonoma e
diretta e - ove possibile - attraverso forme di integrazione con
i soggetti pubblici o associativi erogatori di servizi, allo scopo
di agevolarne e semplificarne la fruizione. L'automatizzazione
e la delega di competenze delle attività anagrafico-certificative
ha inoltre lo scopo di liberare risorse umane attualmente impegnate
presso gli sportelli, per procedere quindi a una loro riqualificazione
professionale. A tali fattori bisogna infine aggiungere i positivi
effetti in termini di contenimento dei costi di gestione e di
abbattimento dei tempi di attesa presso gli sportelli camerali
che dovrebbero derivare dalla progressiva diffusione delle nuove
modalità operative.
In quest'ottica a Milano sono stati già attivati tre "totem
Sesamo" - uno presso il Centro Servizi di Galleria Vittorio
Emanuele (funzionante con tessere magnetiche prepagate) e due
nella sede camerale di via Meravigli (di cui uno funzionante con
tessere magnetiche prepagate e l'altro, di recente installazione,
sia con banconote che con tessere) - ed è stata programmata
l'installazione di altri quattro - di cui due predisposti per
il pagamento in banconote - presso sedi camerali o presso altre
P.A., Associazioni o Enti disponibili ad una politica di integrazione
dei servizi.
Un primo commento a caldo sul nuovo servizio evidenzia che si
è trattato di un arco di attività molto breve -
al momento della stesura di queste pagine sono infatti trascorsi
solo trenta giorni di effettiva operatività per i due "Sesamo"
funzionanti con tessere, mentre per quello che accetta anche il
pagamento in banconote il tempo di operatività è
ancora troppo ridotto per consentire una valutazione - ma significativo.
Le tessere emesse (con ammontare variabile tra L. 10.000 e L.
400.000, a fronte di un tetto massimo previsto di L. 999.000)
sono state circa 450; gli incassi complessivi sono stati di circa
L. 17.000.000, con un'oscillazione tra L. 200.000 e L.1.300.000
giornaliere, variazioni che sono determinate dalle scadenze previste
dagli adempimenti di legge e quindi dai picchi di flusso d'utenza
che si verificano in particolari momenti. Va sottolineato che
dai primi giorni del mese di novembre, con la messa a regime del
servizio, si è provveduto a distribuire all'utenza, sia
presso il Salone Anagrafico di via Meravigli sia in tutte le sedi
camerali decentrate, una guida all'utilizzo dei "Sesamo";
l'iniziativa ha fatto subito registrare un incremento significativo
dei fruitori del nuovo servizio.
Un'indagine sulla tipologia del fruitore tipo di "Sesamo"
ha evidenziato che il maggior numero di utenti che stanno utilizzando
il nuovo servizio è costituito da impiegati di studi commerciali
e di agenzie, i quali si sono rapidamente impadroniti della tecnologia
proposta per il notevole risparmio di tempo consentito e per i
costi ridotti nel caso delle visure a seguito di disposizioni
ministeriali riguardanti la certificazione self-service. Non
va negato che nei primi tempi di avvio dei "Sesamo"
alcuni problemi si sono un po' sovrapposti gli uni agli altri
(le tessere si smagnetizzavano o funzionavano a singhiozzo, il
timer si spegneva, ecc.); di fronte a questi inconvenienti gli
utenti, impazienti di avvalersi del nuovo strumento, erano poco
disponibili ad accettarli come fenomeni abbastanza naturali per
una fase di collaudo.
L'atteggiamento generale degli utenti è stato comunque,
fin dall'inizio, positivo e compiaciuto, probabilmente anche in
considerazione del fatto che la maggior parte di loro non si aspettava
la possibilità di disporre di uno strumento self-service
per attività che sono state tradizionalmente gestite dagli
addetti di sportello. La nuova esperienza ha inoltre generato
un motivo di autostima negli addetti ai lavori, dal momento che
anche il funzionario meno aperto all'innovazione tecnologica non
ha potuto resistere a un moto di soddisfazione nel mostrare all'utente,
che abitualmente frequenta gli sportelli camerali e che in certi
momenti topici trova lunghe code di attesa, come ora si possano
ottenere gli stessi certificati attraverso procedure molto rapide,
a costi più bassi e anche nella mattinata del sabato.
Va notato infatti che l'accesso alle work station telematiche
è consentito durante un nastro orario molto più
esteso (da lunedì a venerdì fino alla serata e durante
il sabato mattina) rispetto a quello previsto dal contratto di
lavoro per i dipendenti impegnati presso gli sportelli anagrafici.
Inoltre, come si può facilmente arguire, il decentramento
territoriale possibile attraverso i "Sesamo" - come
pure attraverso "Cerdis" - potenzialmente non ha limiti
spaziali, ma è subordinato soltanto alla disponibilità
di altri enti o associazioni a collaborare per un'integrazione
di funzioni e di servizi.
La diffusione del servizio "Cerdis" ha preso avvio a
seguito di un Decreto interministeriale del 1995 che prevede
la possibilità per le Camere di Commercio di attivare con
Comuni, associazioni o altri organismi ritenuti idonei una forma
di certificazione a distanza e presidiata. Sono state o si stanno
pertanto stipulando convenzioni che consentono alle imprese e
all'utenza in generale della provincia di Milano di ottenere certificati
del Registro Imprese presso enti più vicini al rispettivo
domicilio o comunque già frequentati abitualmente per l'espletamento
di pratiche e l'utilizzo di servizi di altro tipo.
L'Unione Commercianti di Monza e subito dopo il Comune di San
Colombano al Lambro e il Comune di Pioltello sono stati i primi
ad aderire al progetto Cerdis, mentre l'Associazione Farmacisti
di Milano, il Comune di Cologno Monzese, il Comune di Nova Milanese,
Assimpredil, il Comune di Cusano Milanino e il Comune di Vanzaghello
hanno recentemente siglato la convenzione o stanno approfondendo
la possibilità di aderire al nuovo servizio.
Chi si reca a Monza, a San Colombano al Lambro o a Pioltello trova
una postazione di lavoro - presidiata da personale dello stesso
Comune o associazione - che offre un servizio analogo e di pari
valore legale a quello reso presso uno sportello ufficiale dell'ente
camerale. Attraverso "Cerdis" l'amministrazione dell'ente
camerale duplica, praticamente a costi molto bassi per entrambe
le parti, i servizi più semplici di certificazione anagrafica
presso sedi fisiche di proprietà delle associazioni di
categoria e dei Comuni, che si impegnano a presidiarli attraverso
proprio personale; nel caso dei " Sesamo" il costo di
un "totem" oscilla invece tra 30.000.000 e 50.000.000
di lire circa (a seconda che si tratti di un'apparecchiatura predisposta
per il funzionamento attraverso tessere magnetiche prepagate o
banconote), senza alcun onere aggiuntivo se non i costi di collegamento
in rete e senza la necessità di assistenza continua da
parte di personale.
DECENTRAMENTO = BASSO COSTO
È interessante notare che, grazie alle nuove tecnologie
e alla determinazione del vertice della Camera di Commercio di
Milano nel voler percorrere questa strada, si sta in sostanza
portando a compimento una rete di decentramento provinciale di
pari dimensioni e funzionalità - per quanto riguarda i
servizi di tipo anagrafico e certificativo - a quella resa disponibile
attraverso le sedi decentrate, ma con oneri incomparabilmente
più ridotti (basti pensare ai costi connessi con l'acquisto
delle sedi e a quelli di gestione generale) e con tempi di attivazione
molto più rapidi. Ovviamente, per quanto riguarda informazioni
particolarmente complesse o la soluzione di problemi non standardizzati
per i quali è indispensabile la competenza del funzionario
rimane indispensabile continuare ad avvalersi del modello organizzativo
delle sedi decentrate. I risultati ottenuti - seppur ancora modesti
rispetto alle potenzialità del processo in atto - hanno
comportato un duro lavoro informativo, dimostrativo, di addestramento,
di assistenza diretta e di pronto intervento da parte dei responsabili
camerali per risolvere i problemi di varia natura che sono emersi,
nei confronti di quei soggetti che hanno aderito come partner
apripista.
Nel caso di "Cerdis", non appena disponibile l'atto
di legge, sono stati presi contatti con le 23 associazioni più
rappresentative della realtà locale e con i 21 Comuni con
oltre 30.000 abitanti della provincia di Milano. Le risposte,
non tanto di adesione, ma perlomeno con finalità informative
e di approfondimento sulla proposta formulata sono state purtroppo
al di sotto delle aspettative. Il potenziale di integrazione interistituzionale
e di servizio che "Cerdis" intende far emergere e tradurre
in iniziative concrete ha evidenziato negli interlocutori contattati
una diffusa incomprensione e, in alcuni casi, una sottovalutazione
della dimensione del progetto o una certa diffidenza sui risultati
che avrebbe potuto generare.
È positivo e interessante sottolineare però come
iniziative analoghe a quelle della Camera milanese si stiano diffondendo
con una certa progressione anche in altre realtà italiane,
grazie al fatto che il sistema camerale è impegnato a realizzare
questo processo innovativo in modo capillare su tutto il territorio
nazionale.
La carenza di sviluppo di ulteriori e diverse modalità
di interazione tra le Camere di Commercio e tutti i terminali
associativi o individuali possibili e immaginabili non è
dovuta ad altro che a preoccupazioni molto serie - attualmente
ancora sotto controllo - riguardanti le esigenze di tutela della
privacy, la firma elettronica e le responsabilità nei confronti
di un Registro così delicato e importante che un uso improprio
degli strumenti telematici potrebbero pregiudicare. Per tutelarsi
contro tali rischi è pertanto stato deciso, in questa fase
iniziale, di cominciare ad approfondire possibilità di
più stretti rapporti di integrazione con quelle P.A. associazioni,
comuni, ecc. che risultano maggiormente rappresentativi per il
mondo delle imprese. Con tali interlocutori è in cantiere
un progetto di servizio prossimo venturo che rappresenta una forma
più evoluta dell'attuale "Cerdis". Si tratta
di una sorta di presportello che abiliterà l'associazione,
o altro soggetto individuato come delegabile, allo svolgimento
di operazioni, oltre che certificative, anche di recepimento e
registrazione pratiche relative a iscrizione, cessazione e modifica
attività. La forma di servizio prospettata ha lo scopo
di offrire all'utenza, oltre a vantaggi in termini di code e spostamenti,
anche una netta riduzione dei tempi di registrazione per la certificabilità,
si prevede infatti di poter fare in modo che il tempo che intercorrerà
tra la presentazione di un atto su supporto magnetico presso un'associazione
e l'erogazione del certificato attestante l'avvenuta operazione
sia di sole quarantotto ore. Obiettivo a più lunga scadenza
dell'ente camerale - che ha realizzato un sito Internet molto
avanzato e particolarmente apprezzato per la richiesta dei dati
pro business resi disponibili - è infatti quello di organizzare
un intranet con le associazioni che sia, per ogni singola
tematica individuata, rivolto alla soddisfazione delle esigenze
- a cominciare dalla funzione certificativa - delle imprese alla
stessa collegate.
La rapida evoluzione degli strumenti di comunicazione telematica
e la loro applicazione su altre tematiche di interesse per il
mondo delle imprese - già stiamo pensando a quelle che
riguardano occupazione, ambiente e bilanci - ci porterà
probabilmente molto presto a esprimere nuove riflessioni, nuovi
punti di vista e nuove prospettive di sviluppo.