Impresa
& Stato n°48
IL COMMERCIANTE DI
FRONTE ALL’EURO
di
MARCELLO
D’ALFONSO
Per le imprese commerciali
sarà decisivo disporre di una completa base di informazioni e di
adeguati programmi di formazione per operare nella nuova realtà.
L'introduzione
dell’Euro, la moneta unica europea, non sarà solo un grande fatto
economico, politico e culturale, ma comporterà notevoli cambiamenti
nella struttura e nell’amministrazione delle imprese, in particolare di
quelle commerciali che sono destinate a svolgere un ruolo decisivo nel
debutto e nel consolidamento della nuova moneta.
Quindi per i commercianti
è prioritario predisporre un piano per l’adeguamento delle strutture
aziendali, tenendo sempre presenti le scadenze del calendario Euro.
Dal 1° gennaio 1999
l’Euro diventa la moneta unica europea, una moneta per il momento scritturale,
cioè che non circola sotto forma di banconota, ma viene utilizzata
solo per scritture contabili e operazioni bancarie. Dallo stesso momento
tutte le emissioni di titoli di Stato e le compravendite di Borsa si svolgono
esclusivamente in Euro. Il 31 dicembre 1998 vengono fissati in maniera
irrevocabile i tassi di cambio tra le monete nazionali dei paesi partecipanti
e l’Euro.
Dal 1° gennaio 2002
entrano in circolazione le banconote e le monete Euro; prezzi, salari e
pensioni vengono determinati nella nuova moneta.
Dal 1° luglio 2002 le
monete nazionali perdono corso legale e l’Euro diventa la sola moneta per
tutti i paesi partecipanti.
SISTEMI INFORMATICI
E CONTABILI
È chiaro che per
il commerciante, come per i suoi collaboratori, sarà decisivo disporre
di una completa base di informazioni sulla nuova moneta nonché di
adeguati programmi di formazione che li addestrino ad operare nella nuova
realtà. Uno dei punti fondamentali sarà la trasformazione
dei sistemi informatici e contabili. Per questo è consigliabile
avviare al più presto uno studio di fattibilità, affrontando
nel contempo il problema del cambio di data del 2000, e tenendo presenti
i tempi ristretti di realizzazione, la progressiva difficoltà nel
reperimento di esperti, la possibilità di non conoscere le applicazioni
da modificare, i maggiori costi per l’azienda (hardware, software e consulenza).
Solo a questo punto si potrà decidere, strategicamente, se conviene
adeguare o rinnovare i sistemi informatici.
Bisognerà poi abituarsi
a fare i conti con le nuove banconote e le monete, insomma cominciare a
pensare in Euro, con i relativi decimali oltre ai vari arrotondamenti.
Si tratterà poi di
esporre i cartelli nelle vetrine e nei vari uffici commerciali (listini)
riportando il prezzo degli articoli sia in Lire che in Euro, e con la maggiore
trasparenza dei prezzi sarà più facile far capire agli eventuali
acquirenti dove conviene comprare.
Nel rapporto con le banche
bisognerà verificare se offrono delle agevolazioni per aperture
di conto corrente in Euro, per affrontare gli investimenti necessari per
adeguare sia il sistema contabile finanziario, sia il sistema informatico
(computer, registratori di cassa), ma in modo particolare la formazione
del personale. Per quanto riguarda invece i sistemi di pagamento, il bancomat
manterrà l’attuale validità, la stessa carta potrà
essere utilizzata per effettuare pagamenti sia in Lire che in Euro sui
Pos. Dal 1° gennaio 2002 tutti gli addebiti saranno in Euro. Anche
le carte di credito non subiranno variazioni. Con questo strumento è
infatti già oggi possibile effettuare pagamenti all’estero in divise
diverse da quelle nazionali. L’estratto conto riporterà sia l’importo
originario che il relativo controvalore, espresso in funzione della moneta
prescelta per la tenuta del conto corrente fino al 1° gennaio 2002
quando si passerà all’Euro. Assegni bancari e circolari, dal 1°
gennaio 1999, potranno essere emessi sia in Lire, sia in Euro, mentre la
moneta europea diventerà obbligatoria a far data dal 1° gennaio
2002. Per quanto riguarda i contratti, tutti quelli commerciali (vendita,
locazione) e finanziari (crediti, mutui) legati al mondo del lavoro seguiranno
il principio della “continuità dei contratti” previsto dai regolamenti
comunitari. In base a questo principio, l’introduzione dell’Euro non potrà
essere motivo di risoluzione, salvo che non sia espressamente previsto
nel contratto stesso o non esista uno specifico accordo tra le parti. I
tassi di questi contratti resteranno invariati, mentre in presenza di clausole
di indicizzazione i parametri saranno oggetto di revisione in funzione
di scelte effettuate a livello nazionale o comunitario. Per i mutui i contratti
già esistenti alla data di avvio dell’Euro potranno essere mantenuti
in Lire fino alla fine della fase transitoria (1° gennaio 2002), ma
il sottoscrittore avrà comunque la facoltà di convertire
il mutuo in Euro fin dal dal 1° gennaio 1999. Se il mutuo è
a tasso fisso, quest’ultimo resterà invariato fino alla scadenza,
anche se successiva al 2002. Infine, per i mutui a tasso variabile il parametro
di indicizzazione sarà simile a quello dei contratti commerciali
e finanziari.
I VANTAGGI PER
LE AZIENDE
Fin qui dunque i cambiamenti
maggiori che il commercio dovrà affrontare nella vita operativa
di tutti i giorni. Ma la nascita dell’Euro potrà produrre importanti
vantaggi per le aziende commerciali e non. La creazione della moneta unica,
oltre a garantire certezze dal punto di vista prospettico, offre alle imprese
immediati e tangibili benefici: nel periodo transitorio il regime dei cambi
fissi comporterà minori costi di negoziazione delle divise e il
conseguente azzeramento dei rischi di cambio nelle transazioni commerciali
all’interno dei paesi aderenti all’Euro. Poi dal 2002 con l’avvento pieno
dell’Euro vi sarà una drastica riduzione delle monete da utilizzare
con conseguente semplificazione delle operazioni contabili, mentre un mercato
più esteso permetterà concreti risparmi per le imprese, che
si tradurranno in riduzioni dei prezzi praticati sui servizi e sui beni
prodotti. Queste nuove condizioni permetteranno di aggredire con maggiore
competitività ed efficacia i mercati e potranno creare quindi, nel
tempo, nuovi profitti e nuova occupazione. Un altro risultato importante
della moneta unica sarà il notevole cambiamento nella struttura
dei tassi d’interesse. Già entro la fine dell’anno dovremmo assistere
ad una progressiva riduzione dei tassi, che tenderanno a convergere verso
quelli praticati in Germania e Francia. Ciò non vorrà dire
che l’Italia avrà interessi uguali a quelli degli altri paesi partecipanti
all’Euro. La differenza sarà dovuta al cosiddetto “rischio paese”
derivante dalle diverse politiche fiscali e dalle dimensioni del deficit
e del debito pubblico. È anche possibile una riduzione dell’inflazione
con positivi risvolti sui prezzi per il consumatore, mentre imprese e privati
potranno godere di finanziamenti meno costosi.
Per adeguare le strutture
del commercio alla moneta unica e per sfruttarne al meglio tutti i vantaggi,
l’Unione del Commercio , del Turismo e dei Servizi della Provincia di Milano
sta mettendo a punto un piano di interventi che consentirà agli
associati di arrivare preparati all’appuntamento con l’Euro. Prima di tutto
si svilupperà l’attività imformativa: presso l’Unione sarà
costituito un punto d’incontro per informare ed assistere tutti gli associati.
In seconda battuta si promuoveranno seminari di formazione e addestramento
del personale, nonché la promozione di sistemi organizzativi per
migliorare l’efficienza delle aziende e aumentarne la flessibilità.
In questo contesto si metteranno a punto agevolazioni per l’acquisto di
registratori di cassa, computer e programmi facendo accordi con le aziende
produttrici, magari usufruendo di eventuali aiuti comunitari e sfruttando
le possibili risorse economiche messe a disposizione da enti pubblici (ad
esempio la Camera di commercio). Poi partirà una grande campagna
di informazione e promozione: opuscoli con tutte le varie fasi del calendario
dell’Euro e le relative informazioni sull’introduzione della nuova moneta;
concorsi a premio per la miglior vetrina (con prezzi anche in Euro); manifestazioni
fieristiche locali, pulmini circolanti nella provincia per divulgare i
necessari chiarimenti sull’introduzione della nuova moneta; partecipazione
attiva a feste di quartiere e di via; pubblicazione su riviste di settore
(Unione Informa e giornali associativi) di inserti staccabili sull’Euro;
distribuzione di gadget e riunioni informative presso le aziende o Associazioni
che ne faranno richiesta; infine, congiuntamente al Comune di Milano e
alla Camera ci commercio, manifestazioni con simulazione di vendite e acquisti
in Euro.
In conclusione, l’Unione
si prepara alla partenza dell’Euro nella consapevolezza di dover fornire
ai propri associati tutti gli strumenti per arrivare all’appuntamento della
moneta unica preparati e con le carte in regola per sfruttarne tutte le
potenzialità.
  
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