Impresa
& Stato n°47
LA QUESTIONE
AMBIENTALE
LA CDC DI MILANO NEL
SETTORE AMBIENTALE
di
Pier
Daniele Melegari
Un valore strategico per
il sistema delle imprese italiane ed europee, un elemento imprescindibile
per migliorare la capacità competitiva.
Il
tema della tutela ambientale è andato acquistando, negli ultimi
anni, un valore strategico per il sistema delle imprese italiane ed europee.
Si
è andata infatti rafforzando una nuova concezione che ha portato
a ritenere la qualità dell’ambiente non come alternativa all’attività
economica ma, al contrario, a considerarla come un elemento imprescindibile
per migliorare la capacità competitiva dell’impresa.
Tale
nuova consapevolezza ha influenzato anche il legislatore Europeo che ha
iniziato a concentrare i propri sforzi nel sostenere questo approccio innovativo
affiancando, alle norme che impongono limiti di emissione e prevedono specifiche
sanzioni per il mancato rispetto di tali standard, una serie di regolamenti
e protocolli d’azione di tipo volontario ai quali le imprese scelgono di
aderire o meno in ragione del beneficio che ne possono trarre. La certificazione
di qualità ecologica dei prodotti (eco-label) e il regolamento di
ecogestione e audit rappresentano, ad esempio, importanti passi compiuti
in tale direzione.
Se
questo è l’orientamento che si sta facendo strada in seno all’Unione
Europea, la situazione italiana presenta, rispetto ad altri sistemi economici
più avanzati, sostanzialmente due livelli di difficoltà per
le imprese.
Innanzitutto
nel nostro paese la legislazione ambientale è così complessa,
confusa e gravida di provvedimenti da rendere difficilmente raggiungibile
anche quello che dovrebbe essere l’obiettivo minimo, ossia il rispetto
della norma vigente. In secondo luogo, laddove uno sforzo di razionalizzazione
e semplificazione normativa viene compiuto (si pensi ad esempio al d.lgs.
22/1997, il cosiddetto decreto Ronchi, e al più recente d.lgs 389/97,
il c.d. Ronchi bis), diventa difficile per il sistema delle imprese - costituito
per lo più da realtà di piccole e piccolissime dimensioni
- fare fronte ai nuovi impegni a causa dei costi elevati che spesso gli
adeguamenti richiesti implicano. Inoltre non bisogna dimenticare che anche
il governo dell’ambiente presenta alcuni aspetti critici, quali il sottodimensionamento
organizzativo e finanziario degli enti competenti, la frammentazione delle
competenze e la difficile ripartizione delle stesse tra lo Stato e gli
enti locali.
In
tal senso, un passo in avanti è stato compiuto con la legge Bassanini
(L. 59/97) con la quale è iniziato un processo di semplificazione
e razionalizzazione delle funzioni dello Stato e degli Enti locali, accentuando
in molte materie il principio della sussidiarietà.
La
riforma non ha però ancora risolto in modo netto la destinazione
delle funzioni in materia ambientale in quanto l’ambiente non è
incluso tra le materie che rimangono di competenza statale, ma, allo stesso
tempo, la legge non chiarisce il livello di ripartizione delle competenze
ambientali affidate agli Enti locali. Se la legge Bassanini ha lasciato
quasi inalterato il sistema di ripartizione delle competenze ambientali
delineato dal D.P.R. 616/77, ha però avuto il merito di aprire un
dibattito ampio sulla necessità di razionalizzare la normativa nel
settore.
LE INIZIATIVE
CAMERALI
In
un contesto ove si susseguono vari progetti di riforma, appaiono significative
le iniziative che il sistema camerale ha da tempo intrapreso tenendo conto
delle istanze provenienti dal mondo imprenditoriale.
La
Camera di Commercio di Milano, in particolare, è impegnata da anni
sul fronte dell’assistenza e supporto alle imprese in materia ambientale.
Inizialmente l’intervento si è realizzato tramite una collaborazione
con l’Unione regionale delle Camere di Commercio della Lombardia, che ha
prodotto come risultato operativo di maggior momento lo sportello Ambiente
& Qualità. Lo sportello, operativo già dal 1991, è
nato come servizio di informazione, assistenza e brokeraggio di analisi
chimico-merceologiche, ma si è trasformato nel tempo in un servizio
di assistenza globale e di promozione sotto l’aspetto legislativo-amministrativo
e tecnico scientifico. Uno dei punti qualificanti del servizio è
rappresentato dalla capacità di far fronte tempestivamente e in
modo qualificato e completo ad un insieme di richieste di natura eterogenea.
Negli anni il servizio si è evoluto e ha consentito la progettazione
e la costituzione di una rete di sportelli ambiente presso le altre Camere
di Commercio della Lombardia.
Non
bisogna dimenticare che questo tipo di intervento è stato rafforzato
anche in virtù della legge di riordino del sistema camerale, L.
580/93, che ridisegna la natura delle Camere di Commercio riconoscendo
loro il ruolo di promotori del sistema delle imprese a garanzia dell’efficienza
del mercato e del rispetto delle regole, anche di quelle in materia ambientale.
Ma
alle Camere di Commercio solo negli ultimi anni sono state affidate dalla
legge una serie di attribuzioni di natura più propriamente amministrativa,
che si vanno ad aggiungere all’attività di promozione ed assistenza
che le stesse hanno iniziato a fornire attraverso lo sportello ambiente.
A tal proposito possiamo ricordare:
-
l’accettazione e il trattamento informatico dei Modelli Unici di Dichiarazione
per gli adempimenti in materia ambientale (MUD);
-
la Segreteria delle Sezioni Regionali dell’Albo nazionale delle imprese
esercenti servizio di smaltimento dei rifiuti.
Si
tratta di segnali positivi che costituiscono senza dubbio un riconoscimento
e una valorizzazione della funzione che il sistema delle Camere di Commercio
può svolgere nell’ambito delle politiche rivolte alla tutela dell’ambiente.
IL RUOLO DELLA
CAMERA DI MILANO
Per
quanto riguarda la Camera di Milano, la continua sollecitazione esterna
derivante dall’attività di sportello che ha portato ad un contatto
quotidiano con il mondo dell’impresa le ha consentito di acquisire una
padronanza della complessa tematica ambientale e allo stesso tempo di cogliere
in anticipo la tendenze evolutive del settore.
In
tal modo essa si è accreditata come soggetto qualificato in grado
di fornire elementi utili a chi - mondo della ricerca, consulenti e altre
istituzioni pubbliche - è chiamato a ridefinire direttamente il
contesto tecnico e normativo di riferimento.
È
altrettanto vero però che, negli anni a venire, tale ruolo dev’essere
consolidato, portato a conoscenza delle imprese e dei cittadini e, possibilmente,
esteso.
In
primo luogo particolare attenzione deve continuare a prestarsi alla gestione
del MUD che si presenta come un’importante occasione per accreditare la
Camera come efficace interfaccia tra il mondo delle imprese e le altre
P.A L’impegno su questo versante dovrà concentrarsi su due fronti.
Da un lato il miglioramento della rispondenza dei dati raccolti alla reale
situazione locale. Ciò ha comportato la programmazione di una campagna
di sensibilizzazione nei confronti delle imprese che, pur essendo tenute
a questo tipo di adempimento, non vi hanno ancora provveduto. Dall’altro,
l’accrescimento del valore di questo adempimento che deve perseguire non
solo finalità di controllo, ma soprattutto di conoscenza e studio
della realtà della produzione, del recupero e dello smaltimento
dei rifiuti a livello provinciale. Questa esigenza ha spinto a rafforzare
la collaborazione con gli Enti titolari dei dati MUD e in particolare con
la Provincia di Milano.
In
secondo luogo occorre puntare sul rafforzamento e sulla specializzazione
della rete degli sportelli ambiente lombardi. A tale proposito la Camera
di Commercio di Milano, in accordo con l’Unione Regionale delle Camere
di Commercio, sta giocando un ruolo molto importante quale elemento di
supporto e di animazione dei vari punti della rete al fine di rendere l’intero
sistema camerale lombardo un interlocutore di rilievo non solo per le istituzioni
provinciali, ma anche per la Regione Lombardia.
Un
analogo impegno deve essere profuso nel rafforzare, sulla base di una maggiore
collaborazione, il rapporto con gli organismi legati al sistema camerale
come IPA Associazione e IPA Servizi, nonché nel migliorare ulteriormente
i legami con il mondo accademico. In particolare, i rapporti con le università
e i centri di ricerca devono perseguire un duplice obiettivo: trasferire
al tessuto delle imprese della provincia i risultati della ricerca e dell’innovazione
tecnologica, e approfondire le modalità attraverso le quali dare
corpo agli accordi volontari diretti a ridurre l’impatto ambientale di
determinate attività produttive.
A
tale proposito, l’esperienza certamente più innovativa ed efficace
è costituita dal «club delle imprese eco-efficienti»
copromosso dalla Camera di Commercio di Milano e dal Dipartimento di Economia
e Produzione del Politecnico. Questa iniziativa può essere considerata
l’esempio pratico del ruolo di cerniera assunto dalla Camera di Commercio
di Milano tra il mondo produttivo e quello accademico. Alle riunioni del
Club, organizzate presso la sede camerale, partecipano infatti responsabili
ambientali di alcune imprese multinazionali all’avanguardia nell’attivazione
di sistemi di gestione ambientale, allo scopo di confrontare le proprie
esperienze quotidiane e trovare soluzioni alle istanze promosse. In particolare,
l’attenzione del Club è attualmente incentrata sulla ricerca di
interlocutori sia pubblici che privati interessati a «premiare»
le imprese che adottano il regolamento europeo EMAS o la certificazione
internazionale secondo le norme ISO 14000. In tale contesto, la Camera
di Commercio di Milano ha assunto il compito da un lato di verificare se
ci sia la disponibilità delle istituzioni bancarie e di assicurazione
a sostenere, con agevolazioni finanziarie, le imprese che adottano un sistema
di gestione ambientale, e dall’altro di esaminare la fattibilità
di procedure amministrative semplificate in campo ambientale per le imprese
eco-efficienti.
Aldilà
di questo specifico compito, la Camera è comunque da tempo impegnata
nell’organizzazione - spesso in collaborazione con le Associazioni di Categoria
- di iniziative di sensibilizzazione e approfondimento delle problematiche
ambientali. Rientra in questo tipo di iniziative anche il convegno previsto
per il prossimo mese di novembre dal titolo «Competenze ambientali
e riforma Bassanini», promosso - assieme all’Istituto per l’Ambiente
- per avviare una riflessione sui nuovi rapporti tra la legislazione vigente
e la riforma Bassanini. Poiché, come accennato, da una prima lettura
delle innovazioni legislative in materia non sembrano essere risolti i
dubbi posti dal governo dell’ambiente in Italia, la Camera ha avvertito
l’esigenza di promuovere un’occasione per approfondire la tematica, mettendo
a confronto le opinioni di esperti di diritto amministrativo e di esponenti
delle istituzioni interessate ai diversi livelli.
Da
questa breve disamina degli impegni della Camera di Milano in campo ambientale
emerge che l’insieme delle attività svolte è accomunato dall’obiettivo
di fondo di contribuire fattivamente all’affermazione di un modello di
sviluppo economico eco-compatibile.
La
sua prossimità con il mondo delle imprese la porta infatti ad essere
convinta assertrice della necessità, per la Pubblica Amministrazione,
di abbandonare la logica della repressione nei confronti delle imprese
e di imboccare invece la strada del loro sostegno. A tal fine la Camera
di Milano è disponibile al dialogo e alla collaborazione con gli
altri soggetti pubblici chiamati ad assumere un ruolo nella materia, mettendo
a loro disposizione sia il patrimonio di informazioni tratto dai dati del
MUD, sia l’esperienza acquisita con l’attività di sportello.
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