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Impresa & Stato n°44-45

Documentazione e impresa: proposta per una indagine

di Fermo Valsecchi

Un compito tradizionalmente svolto dalle biblioteche, ma che si caratterizza per una maggiore integrabilita' con il sistema economico. 
La disciplina della documentazione, nel proporre metodologie e tecniche per il reperimento, il trattamento e la diffusione dell’informazione, si fa erede di un compito tradizionalmente svolto dalle biblioteche, che in passato erano l’unico filtro esistente tra il mare magnum di una conoscenza veicolata prevalentemente attraverso i libri e un ristretto numero di eruditi. La necessità di reperire informazioni si è poi allargata ad altre realtà: aziende, enti pubblici e privati, istituzioni accademiche e di ricerca. Tale mutamento ha visto in primo piano biblioteche, centri di documentazione e strutture che, differenziandosi tra loro per entità, per tipo di utenza e per modalità operative, sono accomunate dallo svolgere un compito di intermediazione dell’informazione a supporto dei ricercatori e degli organi decisionali delle aziende. Il fenomeno si è affermato parallelamente al modificarsi delle tradizionali biblioteche, che ormai da tempo hanno accentuato il proprio ruolo di servizio all’utenza, perdendo definitivamente quel connotato negativo che le relegava a luogo della conservazione, a deposito polveroso di materiale cartaceo spesso inutilizzato. Ad esse è stata così riconosciuta un’importante funzione di servizio per l’accesso alle fonti informative sui più diversi supporti, nella banche dati e sulle reti, da parte di un’utenza dai bisogni e dagli interessi definiti.
Nei paesi latini spesso le biblioteche non hanno saputo percorrere adeguatamente questo indirizzo, teso a valorizzare tutte quelle realtà per le quali la conoscenza scientifica e specialistica si è rivelata una risorsa strategica. Questa incapacità del bibliotecario di sfuggire da un ruolo che lo vede relegato nelle public libraries e nelle grosse biblioteche di conservazione, ha spianato la strada al documentalista e a strutture di centri, uffici, servizi di documentazione.
Bibliotecari specializzati e documentalisti svolgono quindi, in contesti diversi, funzioni analoghe e la distinzione tra le due figure diviene spesso una disquisizione puramente nominalistica, per cui talvolta i centri di documentazione sono assimilati alla biblioteche speciali, ove la "specialità" risiede nella modalità del trattamento del materiale documentario, in altri casi invece si preferisce sottolinearne la differenza, anche quando si tratti di biblioteche specializzate rivolte a settori non tradizionali del sapere, come quello tecnico e scientifico.
Una cosa però accomuna entrambe queste realtà, il fatto di essere riconducibili al più vasto panorama dell’informazione, di cui fanno parte produttori (editori, banche dati, ...), distributori, biblioteche, servizi di informazione, tanto che l’oggetto della documentazione, ormai da molto tempo, non è più il documento ma l’informazione, e spesso si preferisce accostare i due termini nell’espressione "Informazione & Documentazione".

UN DIVERSO MODO DI OPERARE
La scienza dell’informazione costituisce quindi la cornice teorica entro cui operano i documentalisti ed è possibile riconoscere una precisa peculiarità alla documentazione, che si distingue dall’attività di biblioteca oltre che per la specificità dell’utenza, anche per un concreto modo di operare:
1) Nell’ambito della sua attività il documentalista tiene conto della catena documentaria (acquisizione, trattamento, indicizzazione, diffusione dell’informazione). Anche se il documento elettronico ha portato con sé la perdita del supporto fisico, e la possibilità di fare documentazione senza necessariamente possedere materialmente i documenti, l’esigenza di reperire, indicizzare e catalogare rimane inalterata.
2) L’ informazione offerta si qualifica sempre più con un forte grado di strutturazione, un’informazione che non è mai isolata e allo stato grezzo, ma è analizzata, trattata, rielaborata, attraverso attività di editing e repackaging (elenchi di bibliografie ragionate, reports, dossier, sintesi e bollettini di abstracts, ...). L’attività del documentalista tende a caratterizzarsi quindi con una particolare accentuazione dell’elemento produttivo-editoriale, di creazione di nuova informazione per particolari categorie di utenti.
3) Spesso e sempre più l’attività di documentazione si qualifica come attività tesa a fornire "valore aggiunto". Il documentalista possiede per lo più una competenza specifica nel settore in cui si trova ad operare e la sua attività può essere considerata come una sorta di consulenza mirata alla soluzione di un singolo problema pratico più che una semplice fornitura di documenti. La logica cui presiede questo operare è quindi quella di offrire l’informazione e la documentazione disponibile su un determinato argomento per le esigenze di una specifica utenza.
La funzione documentaria è, in forme sempre più diversificate, presente all’interno di imprese, istituzioni accademiche e di ricerca, enti pubblici e associazioni non profit. Si tratta di una variegata gamma di strutture: biblioteche, uffici documentazione, società di servizi e di consulenza, ma anche singoli documentalisti, esperti di sistemi informativi, di competitive intelligence, editori. 
 Il ruolo determinante dell’informazione e della documentazione economica nell’area milanese e lombarda e più in generale per l’impresa su tutto il territorio nazionale era emerso già in passato in precedenti indagini dell’AIRI e dell’AIM, tese a considerare soprattutto la documentazione interna ad aziende ed enti. A queste ricerche si aggiungono iniziative più recenti del CNR che, attraverso un proprio Istituto di Studi sulla Ricerca e la Documentazione Scientifica (ISRDS) svolge attualmente una funzione di studio e di propulsione per la diffusione dell’informazione e della documentazione nella ricerca e nel sistema delle imprese, spesso congiuntamente all’Associazione Italiana per la Documentazione Avanzata (AIDA). Particolarmente consistente è poi la presenza nel dibattito interno alla disciplina del gruppo di documentalisti dell’Industria farmaceutica (GIDIF - RBM), e di operatori privati che si occupano di formazione e consulenza.
Assai sviluppato è il ruolo del documentalista e dei centri di documentazione in area francese, in cui agisce un’associazione di documentalisti, l’ADBS, oppure in Inghilterra, ove l’associazione di categoria è l’ ASLIB. Tutte queste realtà fanno capo alla Federazione Internazionale di Documentazione (FID), che si propone come una sorta di ponte tra la tradizione storica della documentazione, iniziata negli ultimi anni del secolo scorso, e gli sviluppi più recenti, che individuano nell’informazione la principale risorsa delle moderne società, proponendo iniziative di coordinamento e di promozione di infrastrutture informative globali.

UNA SPECIFICA DELLA DOCUMENTAZIONE
Da anni la Camera di Commercio di Milano e le Aziende Speciali dell’ente camerale milanese sono all’avanguardia nella fornitura di servizi di business information, riguardanti l’internazionalizzazione d’impresa, la formazione, i brevetti, il finanziamento agevolato. Tenendo conto di questa realtà è comunque possibile individuare una specificità della documentazione, cui fa riferimento, per esempio, l’attività dell’Ufficio biblioteca e documentazione della Camera, che fra l’altro produce dossier e rassegne stampa su argomenti di carattere legislativo, economico, istituzionale e su tutte le materie di interesse camerale inerenti il sistema delle imprese. Un dato significativo da tenere in attenta considerazione, sia a livello nazionale che locale, è il crescente interesse per le attività di coordinamento bibliotecario, rese possibili dall’evoluzione della tecnologia e dal riconoscimento della centralità dell’informazione nell’ambito della ricerca e dello sviluppo (dal Sistema Bibliotecario Nazionale al Sistema Bibliotecario Biomedico Lombardo, al progetto Milano Biblioteca del 2000, oppure alla creazione di cataloghi partecipati delle biblioteche). Da questo punto di vista, rispetto alla realtà delle biblioteche, la documentazione, oltre ad essere la più direttamente integrabile al sistema economico, è certamente la realtà meno conosciuta perché più frammentata e meno istituzionalizzata. In questo senso la proposta di un’indagine sullo stato della documentazione nell’area milanese si propone come strumento conoscitivo di una realtà molto composita e in continua evoluzione, in cui manca spesso una conoscenza reciproca, presupposto di ogni forma di coordinamento, reso ancor più auspicabile dallo sviluppo delle reti. Essa è rivolta non solo a far chiarezza sul patrimonio documentale presente nell’area milanese, ma anche e soprattutto a identificare i servizi e le modalità attraverso cui si muove oggi la documentazione riguardante l’impresa e la ricerca in settori di interesse camerale.

LE NUOVE TECNOLOGIE
Rispetto al passato, in cui la presenza fisica dei documenti svolgeva un ruolo centrale, un ruolo chiave nell’evolversi della documentazione è svolto dalle nuove tecnologie, il cui impatto sulle biblioteche è al centro di un acceso dibattito. La novità principale è l’emergere di un nuovo tipo di documento, quello elettronico: giornali online, newsgroup, prodotti multimediali e altro ancora. La mole sterminata di materiali rinvenibile in rete non può essere considerata alternativa rispetto alla carta e il centro di documentazione si troverà a dover gestire entrambi questi supporti. La stessa Internet, da molti paragonata ad un’immensa biblioteca virtuale, in realtà non può essere definita tale, per la volatilità, la non controllabilità e la mancanza di una efficace organizzazione dei contenuti su di essa reperibili. Altra grossa innovazione è data dalle nuove modalità di distribuzione dell’informazione attraverso reti locali, Intranet, Extranet, e dalle molteplici possibilità offerte dalle tecnologie per la condivisione delle risorse.
Molte parole si sono spese per decretare la fine delle biblioteche e della documentazione, rese obsolete dalla tecnologia telematica, adducendo fenomeni di disintermediazione che presuppongono un rapporto diretto e non mediato fra l’utente finale e l’informazione. Previsione affrettata, se si pensa a come le tecnologie hanno prodotto una nuova schiavitù, quella dell’information overload, di quella sovrabbondanza che non permette di distinguere ciò che è utile da ciò che invece non può essere utilizzato. Eccesso di informazioni ed eccesso di intermediazione, se si pensa ancora a come si moltiplichino offerte commerciali di soluzioni "chiavi in mano" per l’acquisizione delle informazioni, cui si aggiunge, a raffreddare le acque degli entusiasmi tecnologici, la costatazione che il tempo destinato alla ricerca di informazioni su Internet è spesso eccessivo e causa di stress. In passato il compito del documentalista era quello di acquisire, organizzare e trattare la documentazione. Oggi, biblioteche e centri di documentazione, in una prospettiva non molto diversa da quella di ieri, si trovano nelle maggiori aziende a lavorare da vicino con esperti di reti per la "gestione delle conoscenze". 
È innegabile che lo sviluppo delle reti ha portato con sé nuovi sistemi informativi e documentali alternativi ai tradizionali centri di documentazione. È il caso dell’impegno sempre più consistente di editori, distributori, host commerciali che offrono soluzioni integrate per la gestione delle informazioni elettroniche, tramite servizi di alerting, strumenti di indicizzazione automatica, creazione di profili personalizzati che permettono di fornire al singolo utente tutta l’informazione elettronica personalizzata disponibile in base ad esigenze prestabilite. L’utente potrà così avere su un’unica schermata del proprio computer le news di proprio interesse, un virtual reference desk con tutti i siti interessanti per il proprio lavoro, enciclopedie e dizionari su Cdrom.

INFORMAZIONE E CONOSCIENZA
La gestione dell’ Informazione & Documentazione nelle aziende rispetto a qualche anno fa è indubbiamente mutata, variando da un massimo di esternalizzazione, per cui ci si affida totalmente a broker o a società specializzate che forniscono pacchetti informativi selettivi e aggiornati su profili di interesse, a una gestione dall’interno, attraverso l’individuazione di strutture che, eredi dei tradizionali centri di documentazione e agendo in stretto contatto con il settore informatico, operano per un’efficace gestione delle conoscenze (knowledge management). Se in passato la parola chiave era "informazione", oggi si tende a sottolineare la differenza esistente tra informazione, che ha un carattere di puntualità e conoscenza, data da un’informazione strutturata e contestualizzata nelle specifica situazione, un’informazione utile in un certo momento per risolvere un problema specifico.
I compiti di queste nuove realtà, centri di documentazione del futuro, e in molti casi già attive nel presente, sono tutte riconducibili alle tradizionali attività di gestione dell’informazione.
I compiti del documentalista/bibliotecario, vero e proprio "esperto di organizzazione delle conoscenze", possono essere in questo senso così definiti:
- preparazione di dossier in risposta a richieste delle funzioni di staff su specifiche informazioni;
- individuazione e recupero di informazione e ricerca di documentazione grigia;
- creazione di valore aggiunto attraverso editing e packaging dell’informazione;
- creazione di cataloghi elettronici e virtual reference desk con legami ipertestuali, da rendere disponibile nelle Intranet;
- gestione delle conoscenze tramite la creazione e l’implemetazione nel sistema informatico di documenti; 
- creazione di banche dati per specifiche esigenze interne.
Tali attività, in linea con la tradizionale attività dei documentalisti e con la loro vocazione all’intermediazione dell’informazione, vanno ad aggiungersi ad un’ulteriore tendenza in atto a livello di impresa, che conduce ad una gestione congiunta della documentazione esogena, raccolta all’esterno dell’ente, e della documentazione archivistica, ossia di tutti quei documenti che vengono prodotti e conservati per le finalità istituzionali dell’ente. Document management e records management, archivistica e documentazione, in un’ottica in cui, grazie all’evoluzione delle tecnologie informatiche, la biblioteca, l’archivio e il centro di documentazione tendono sempre più ad integrarsi e a disegnare un complesso panorama in cui la centralità dell’informazione e della conoscenza attribuisce alla documentazione un ruolo tutt’altro che secondario anche se poco conosciuto.