Impresa
& Stato n°44-45
LA REGOLAZIONE
DEL MERCATO
L'accertamento dei prezzi
all' ingrosso
Un' antica funzione
della Camera oggi svolta attraverso pubblicazioni cartacee, strumenti elettronici,
elaborazioni di indici e stretti rapporti con l'utenza.
di
Sandro
Ghizzi
L’accertamento
dei prezzi all’ingrosso (relativi, cioè, alle transazioni tra imprese)
è "antica" funzione istituzionale attribuita alle Camere di commercio
che trova corroborata conferma della propria utilità, quale indiretto
strumento della "regolazione del mercato", nella legge 580 del 29/12/93.
Un mercato equo ed efficiente
è, infatti, contraddistinto da ampiezza e trasparenza delle informazioni
relative a domanda e offerta, e il prezzo ne è la loro rappresentazione
di sintesi più significativa.
Disporre di un affidabile
flusso informativo sull’andamento dei prezzi è fattore di rilevanza
strategica per ogni impresa. Specie se tali informazioni riguardano un
nodo della rete dei mercati locali, quale la piazza milanese, di indubbia
importanza nazionale e ad elevata vocazione internazionale. La plurisettorialità
dell’economia milanese, per altro, ha favorito l’espandersi della gamma
di prodotti e materie prime quotate dalla Camera di Commercio di Milano
e ha reso le rilevazioni capaci di fornire una efficace rappresentazione
dell’andamento dell’intero mercato locale oltre che dei singoli settori
che lo compongono.
La conoscenza dell’andamento
dei prezzi rilevati "nella circoscrizione territoriale" acquisisce notevole
valore aggiunto se la si considera - in ambito locale - complementare alle
altre informazioni economiche e agli altri servizi che la Camera di Commercio
di Milano fornisce per lo sviluppo delle locali imprese in un contesto
operativo con trasparenti regole di scambio, e se la si collega - in ambito
nazionale - alle analoghe quotazioni di altre Camere di Commercio.
Nata come vera e propria
attività statistica la rilevazione dei prezzi ha, nel corso degli
anni, assunto una sempre maggiore rilevanza quale strumento di regolazione
di rapporti contrattuali.
Difficile valutare quale
delle due valenze dell’attività camerale in materia di prezzi (di
rilevazione statistica da un lato e di ausilio alla regolazione del mercato
dall’altro) abbia dato maggiore impulso all’ampliamento merceologico delle
rilevazioni. Nella scelta delle merceologie da rilevare sono state, comunque,
privilegiate le merci che, per volume delle contrattazioni, rivestono maggiore
importanza per l’economia locale.
Le metodologie da adottare
per la rilevazione trovano una loro precisa definizione da parte dell’ISTAT,
che ha provveduto a stilare, nel 1980, le "Norme tecniche per la rilevazione
statistica dei prezzi all’ingrosso" alle quali le Camere debbono uniformarsi;
in particolare, poi, la Camera di Milano ha adottato, con apposito atto
deliberativo della Giunta, un proprio Regolamento in materia (il testo
approvato nel 1950 è stato più volte modificato negli anni
Sessanta, Settanta, sul finire degli anni Ottanta e, da ultimo, nel 1997
dalla nuova Giunta).
Veicolo informativo della
predetta attività di rilevazione sono alcune pubblicazioni camerali
di cui, allo scopo di fornire una sintetica ma efficace panoramica sull’attività
del Servizio Prezzi, si riportano: titoli, principali caratteristiche e
alcune brevi considerazioni.
I PREZZI ALL'INGROSSO
La prima pubblicazione è
Rilevazione dei prezzi all’ingrosso sulla piazza di Milano; è settimanale
ed è diffusa anche in rete sul sito Internet della CdC.
La rilevazione dei prezzi
all’ingrosso - un tempo attribuita agli Uffici Provinciali dell’Economia
dall’art. 46 del Testo Unico approvato con R.D. 20 settembre 1934, n. 2011
- fu in seguito affidata alle Camere di Commercio dal DPR 28 giugno 1955,
n. 620 che prevedeva il decentramento dei servizi del Ministero dell’Industria
e del Commercio.
L’accertamento che la Camera
esegue in materia di prezzi è pertanto sorta come attività
di natura statistica consistente nel monitorare prezzi e quotazioni medie
che in una determinata fase di scambio (ingrosso), ad una certa epoca (rilevazioni
settimanali, quindicinali, mensili) e in una determinata piazza (Milano
e provincia), sono stati effettivamente praticati.
I prezzi accertati dalla
Camera milanese, unitamente a quelli di altre Camere, vengono utilizzati
dall’ISTAT per l’effettuazione delle sue indicizzazioni nazionali sull’andamento
dei prezzi (all’ingrosso e alla produzione). Gli Uffici camerali, nello
svolgimento di tale compito, assumono la veste di organi periferici dell’ISTAT.
Essi, infatti, fanno parte del "Sistema Statistico Nazionale" (SISTAN).
I bollettini dei prezzi
all’ingrosso, pubblicati settimanalmente dalla Camera di Commercio di Milano,
sono diventati, nel tempo, un riferimento indiscusso per gli operatori
economici, le Istituzioni ed il giornalismo specializzato e sono utilizzati
quale parametro indispensabile per le contrattazioni e gli appalti sia
pubblici che privati. In considerazione della loro ampiezza merceologica
e, soprattutto, della loro soddisfacente rispondenza al reale andamento
dei mercati, i bollettini della Camera di Commercio di Milano vengono assai
spesso utilizzati in tutto il territorio nazionale; ben oltre, cioè,
il previsto ambito provinciale.
Rilevante, pertanto, è
la funzione di "informazione economica" di tali bollettini. Un mercato
informato tende a divenire trasparente e un mercato trasparente è
un mercato in parte regolato.
Va inoltre ricordato l’esplicito
riferimento dell’articolo 1474 del Codice civile ai "locali listini" per
desumerne il prezzo in caso di "mancanza di determinazione espressa" del
prezzo stesso.
Le Rilevazioni dei prezzi
all’ingrosso sulla piazza di Milano hanno cadenza settimanale, si compongono
di 67 capitoli e di circa 3.000 voci.
Tali voci sono costituite
per il 34% da prodotti alimentari, per il 17% da prodotti chimici, per
un altro 17% da materiali da costruzione, per il 16% da prodotti vari,
per il 9% da minerali e metalli, per il 5% da prodotti tessili, per il
2% da prodotti energetici.
I dati pubblicati scaturiscono,
prevalentemente, dal lavoro di 38 Commissioni tecniche che sono composte
da membri effettivi e da membri consulenti; entrambi sono scelti e nominati
dalla Giunta camerale tenendo anche conto delle indicazioni formulate dalle
Associazioni di categoria.
I Commissari sono operatori
economici delle varie categorie interessate alla produzione o allo scambio
delle merci oggetto di rilevazione, con ottima conoscenza del settore di
appartenenza. Tali Commissioni contano circa 800 componenti e danno luogo
a più di 800 riunioni annuali che si svolgono sia presso la sede
camerale che presso le Sale contrattazioni di Rozzano (Assomercati) e i
mercati comunali.
Alcuni prezzi, come previsto
dalla seconda parte del vigente Regolamento camerale in materia, vengono
accertati direttamente dal Servizio prezzi che effettua tale attività
in base ad informazioni assunte presso un congruo numero di ditte o enti
competenti e le sottopone all’analisi di apposite Commissioni ristrette.
Alle Commissioni tecniche
partecipano le rappresentanze delle categorie di produttori, di intermediari
e di utilizzatori per garantire, nel corso dei lavori delle Commissioni
stesse, un ampio e approfondito contraddittorio sul reale andamento dei
prezzi medi del locale mercato. Nelle Commissioni, in altri termini, avviene
una simulazione del mercato attraverso il contraddittorio tra qualificati
e informati rappresentanti della domanda e dell’offerta.
Le Commissioni prezzi e
i loro componenti operano, come precedentemente detto, conformemente ad
un apposito Regolamento. Tutto avviene, pertanto, all’insegna della massima
chiarezza e trasparenza. Nella consapevolezza che, se è vero che
le Commissioni rilevano i prezzi di mercato, è altrettanto evidente
che la diffusione dei prezzi fa mercato, ma che compito della Camera di
Commercio non è quello di operare "sui" mercati, ma "per" i mercati,
promuovendone lo sviluppo in condizioni di efficienza ed equità.
Da quanto finora detto è
possibile desumere quali siano i fattori che determinano la considerazione
di cui godono i bollettini prezzi della Camera di Commercio di Milano.
Tale considerazione deriva
fondamentalmente da tre elementi:
- La lunga tradizione dei
bollettini: le rilevazioni iniziano fin dai primi anni del 1900 e costituiscono
un flusso informativo continuo e affidabile per gli operatori economici,
gli statistici e gli economisti.
- L’affidabilità
delle quotazioni: le informazioni assunte dall’Ente camerale, attraverso
una consistente rete di informatori tenuta continuamente aggiornata alle
nuove realtà di mercato, vengono sottoposte ad attenta analisi da
parte dei Componenti le Commissioni che, rappresentando tutte le componenti
del mercato, garantiscono un ampio contraddittorio e la veridicità
dei prezzi pubblicati.
- La neutralità delle
rilevazioni.
Le Camere di Commercio,
essendo chiamate a svolgere funzioni di servizio per il sistema economico
in vista di un ampliamento del mercato come spazio regolato, sono naturalmente
al di sopra delle parti e degli interessi in campo. Nello specifico caso
di Milano, poi, la Camera di Commercio utilizza regole di rilevazione oggettivamente
stabilite da apposito regolamento della Giunta camerale e può contare
sulla buona competenza dei funzionari addetti, quali segretari delle Commissioni,
alla rilevazione dei prezzi e sulla piena e obiettiva collaborazione dei
membri delle Commissioni che sono, per altro, presiedute da un Membro di
Giunta o del Consiglio, o da un Dirigente camerale.
I PREZZI EDILI
Altra pubblicazione è
Prezzi informativi delle opere edili a Milano, edita trimestralmente e
diffusa anche su CdRom.
La pubblicazione è
suddivisa in quattro parti, ciascuna delle quali è ulteriormente
classificata in più capitoli (23 in totale). La prima parte è
dedicata alle opere edili (nuove costruzioni, ristrutturazioni e opere
di prefabbricazione); la seconda, invece, comprende le opere complementari
alla parte prima. La terza parte è riservata agli impianti, mentre
la quarta riguarda gli oneri vari (tasse, contributi e corrispettivi vari
relativi a servizi inerenti gli stabili di nuova costruzione).
I 23 capitoli, con alcuni
sotto-capitoli, prendono in considerazione più di 6.000 voci.
Di esse, nella prima parte
(opere edili), il 50% riguarda le nuove costruzioni, il 45% la ristrutturazione
di intero stabile e il 5% la prefabbricazione.
Nella seconda parte (opere
complementari) il 28% delle voci è dedicato ad opere di pavimentazione
e rivestimento, il 10% ad opere da verniciatore, il 9% ad opere da cementista
e stuccatore, un altro 9% ad opere da fabbro e serramentista, l’8% ad opere
speciali di fondazione, il 7% alla impermeabilizzazione, il 6% ad opere
in pietra naturale, il 4% ad opere da falegname, un altro 4% ad opere da
vetraio, il 3% ad opere da lattoniere, il rimanente 12% è suddiviso
in altre voci tra le quali vanno ricordate le opere in vetro cemento e
le opere da florovivaista e giardiniere.
Le voci della terza parte
(impiantistica) sono così suddivise: 53% impianti elettrici, 29%
riscaldamento e condizionamento, 13% impianti idrico-sanitari.
La casistica delle voci
comprese nella quarta parte (oneri vari) è di scarso interesse trattandosi
di voci tutte relative a tasse e contributi.
La rilevazione e la relativa
pubblicazione hanno cadenza trimestrale.
La pubblicazione è,
nel settore, un prodotto di ampia diffusione e di indiscussa validità.
Viene utilizzata da imprese, studi professionali (ingegneri, architetti,
geometri, ecc.) nelle progettazioni e nelle contrattazioni, nonché
da Tribunali, Istituti di Credito, Assicurazioni e Centri Studi per le
operatività di specifica competenza.
Ne viene venduta, insieme
a quella cartacea, una versione su supporto informatico. Un apposito programma
aggiuntivo, "Computi", consente la rapida compilazione e analisi di preventivi.
Le modalità per la
rilevazione dei prezzi sono analoghe a quelle utilizzate per il Bollettino
dei prezzi all’ingrosso. Vi si provvede, cioè, attraverso apposite
Commissioni tecniche.
Ad ogni capitolo corrisponde
una specifica Commissione. Alla fine dei lavori una Commissione plenaria
valida le quotazioni. I componenti sono circa 80.
Nelle avvertenze generali
poste all’inizio della pubblicazione vengono chiarite finalità,
ambiti e limiti delle rilevazioni che, in un settore tanto complesso, non
possono che avere carattere informativo.
Nell’ultimo biennio l’intero
volume è stato sottoposto ad una attenta analisi critica da parte
del Servizio prezzi e da parte delle Commissioni con l’intento di renderlo
ancora più rispondente alle reali necessità degli operatori
del settore edile.
I PREZZI DEGLI
IMMOBILI
Rilevazione dei prezzi degli
immobili sulla piazza di Milano è, infine, una pubblicazione semestrale.
All’accertamento dei prezzi
è deputata un’apposita Commissione, anch’essa nominata dalla Giunta
camerale, in cui sono rappresentate le maggiori Associazioni di categoria
degli operatori interessati al settore immobiliare, gli Ordini e i Collegi
professionali, nonché gli Organismi e gli Enti che hanno conoscenza
dell’andamento del mercato immobiliare (U.T.E., Comune di Milano, ecc.)
La procedura di rilevazione
prevede, attraverso il confronto intercategoriale, il vaglio dei dati relativi
a contrattazioni perfezionate dagli operatori accreditati presso la Borsa
immobiliare, nonché dei risultati della rilevazione effettuata sul
territorio da oltre 180 agenti immobiliari che, attraverso la loro opera
e quella dei loro collaboratori (circa 500 persone), formano la rete di
informatori CAAM-FIMAA (Collegio Agenti Affari in Mediazione di Milano).
Le rilevazioni, che hanno
carattere informativo, vengono effettuate con cadenza semestrale.
Oltre ad una suddivisione
tra i prezzi di Milano città e quelli della Provincia vi è,
naturalmente, una suddivisione per zone cittadine.
La pubblicazione riporta
anche i prezzi delle locazioni non soggette alla Legge 392/78 (Equo canone).
La Camera di Commercio di
Milano con questa pubblicazione ha voluto fornire un contributo di chiarezza
e trasparenza ad un mercato particolarmente delicato e di primaria importanza:
tutti, infatti, imprese e cittadini, prima o poi acquistano o vendono immobili.
Esaurita l’elencazione delle
pubblicazioni curate dal Servizio prezzi, utilizzata per fornire una panoramica
sulla sua attività, si riportano - per completare tale ricognizione
- alcune sintetiche notizie su altri aspetti operativi del Servizio stesso.
ELABORAZIONE DEGLI
INDICI
Il Servizio Prezzi elabora
in proprio due indici: quello dei prezzi all’ingrosso e quello delle materie
prime. Ambedue vengono pubblicati sul bollettino settimanale.
L’indice dei prezzi all’ingrosso,
iniziato nel 1938, è stato rivisto nel 1988, anno dell’attuale base.
I dati utilizzati per la
costruzione dell’indice sono ricavati dalle seguenti fonti:
- voci del bollettino prezzi
della Camera,
- indicatori vari ottenuti
dal Servizio Prezzi,
- indicatori ISTAT,
- indicatori prezzi degli
ortofrutticoli.
Si tratta, in altre parole,
di un indice generale, con un paniere assai vasto e oculatamente ponderato,
e non di una semplice indicizzazione dei prezzi rilevati dal bollettino
camerale.
L’indice delle materie prime
(frutto della collaborazione scientifica fornita dall’IRS) consente di
avere un indicatore sintetico sull’andamento dei prezzi effettivamente
pagati dall’industria nazionale. Permette, cioè, di valutare il
potenziale inflattivo presente nella filiera delle materie prime.
Il Servizio prezzi collabora
inoltre con l’Unioncamere per l’elaborazione degli indici I.N.DIS (Istituto
Nazionale Distribuzione) che - con la collaborazione scientifica dell’IRS
(Istituto per la ricerca sociale) - pubblica un bimestrale, "Tendenze dei
prezzi", il cui titolo parla da sé.
Anche gli indici risultano
essere ampiamente utilizzati dagli operatori economici quale strumento
per la concreta regolazione di rapporti contrattuali. Ad essi le imprese
fanno ricorso riferendosi sia all’indicizzazione generale che a quelle
settoriali (macrosettori) in cui i due indici sono suddivisi.
RAPPORTI CON L'UTENZA
Tali rapporti si instaurano
sostanzialmente per due motivi. Uno di natura "pubblicitaria" che si sostanzia
nel servizio di deposito listini. Le imprese locali (a fronte di normative
regionali adottate da alcune Regioni meridionali, in particolare la Sicilia)
si vedono richiedere listini prezzi "depositati presso la Camera di Commercio"
per essere ammessi agli appalti o forniture pubblici. I listini "depositati"
vengono, naturalmente, messi a disposizione degli Enti o imprese interessati
alla loro consultazione, ma costituiscono, nel contempo, una fonte informativa
per il Servizio prezzi.
Il secondo motivo di contatto
con l’utenza, più strettamente connesso all’attività di rilevazione
e diffusione dei prezzi, è di natura informativa. I prodotti editoriali
del Servizio, creati per dare informazioni, necessitano di chiarimenti
e approfondimenti.
Il rapporto con l’utenza
è visto come momento di informazione reciproca; con impegno e rapidità
si forniscono dati e notizie che vanno spesso al di là del mero
prezzo, ma con altrettanta attenzione si colgono spunti per approntare
attività e procedure che agevolino il monitoraggio dei mercati secondo
le necessità e le aspettative degli utenti.
L'ATTIVITA' CAMERALE
Il tradizionale compito
istituzionale della rilevazione dei prezzi all’ingrosso (nucleo originario
dell’attività di regolazione del mercato) è stato, nell’ultimo
decennio, oggetto di attenta analisi da parte della dirigenza e della Giunta
camerale. Tanto che, nel giugno del 1996, venne organizzato dalla Camera
di Commercio di Milano un convegno su Prezzi all’ingrosso e trasparenza
dei mercati nel quale vennero evidenziate le profonde trasformazioni intervenute
nell’apparato produttivo e distributivo, nonché nelle abitudini
di acquisto dei cittadini e delle imprese. Trasformazioni che rendono più
sfumati i confini tra produzione e commercializzazione e ridefiniscono
il processo di formazione dei prezzi in termini assai più complessi
di quanto accadeva in un passato, anche relativamente recente, nel quale
la filiera "produzione-ingrosso-dettaglio" aveva generale rilevanza.
Dai lavori del convegno
è emersa la necessità, in ambito nazionale, di ammodernare
le norme e le tecniche di rilevazione dei prezzi. La Camera di Milano,
considerata la sua lunga e consolidata esperienza in materia, ha ritenuto
opportuno candidarsi, in collaborazione con Unioncamere e ISTAT, quale
"Laboratorio di sperimentazione" per individuare nuovi ambiti e modalità
di rilevazione dei prezzi all’ingrosso più consoni alle profonde
trasformazioni in atto nelle filiere commerciali.
Il Servizio prezzi è
quindi attualmente impegnato a contribuire alla verifica sui mutamenti
intervenuti nei canali distributivi dei diversi prodotti per scoprire in
quale punto delle nuove filiere sia più opportuno andare a posizionare
le rilevazioni prezzi camerali. Per raggiungere tale obbiettivo il Servizio
prezzi ha iniziato a relazionarsi sistematicamente con un numero sempre
più ampio di operatori economici, con le loro Associazioni di categoria
e con le nuove realtà operative venutesi a determinare nei momenti
della produzione, distribuzione e commercializzazione dei beni. Ha, inoltre,
avviato (con la collaborazione scientifica e operativa dell’IRS) una ricognizione
sul campo circa la realtà delle nuove filiere distributive. La ricognizione
fa seguito alla verifica, di carattere generale, sull’evoluzione dei diversi
scenari distributivi per determinare una "griglia" dei requisiti propri
di ogni filiera commerciale la cui presenza/assenza e maggiore/minore intensità
diversifica tra loro le diverse filiere esistenti o emergenti.
Il "Laboratorio" (il cui
nucleo centrale è costituito, oltre che dalla nostra Camera, da
Unioncamere e ISTAT) è iniziativa - aperta al contributo di tutti
gli appartenenti al sistema camerale e al SISTAN - dalla quale si conta
di fare emergere una rilevazione dei prezzi all’ingrosso più aderente
alle nuove articolazioni delle fasi di scambio e, conseguentemente, più
efficace e utile quale strumento di regolazione del mercato.
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