vai al sito della Camera di Commercio di Milano  
Impresa & Stato n°44-45

LA REGOLAZIONE DEL MERCATO 

Diffondere la cultura della legalita'


L'osservatorio Usura e i suoi sviluppi: approfondimento scientifico ed elaborazione di proposte e progetti politici per prevenire la criminalita' economica.

di
Vittoria De Franco e Rita Macchiaverna

Uno dei primi Osservatori attivi presso la Camera di Commercio di Milano è l’Osservatorio Permanente sull’Usura e la Criminalità Economica, nato per far fronte ad un momento di particolare emergenza sociale già sul finire del 1994.
L’Osservatorio, che nel primo periodo di attività ha focalizzato l’attenzione sull’usura, ha scelto di perseguire due principali vie di azione: da un lato un approfondimento conoscitivo finalizzato a quantificare e qualificare il fenomeno, che fino ad allora si presentava con contorni quanto mai oscuri e incerti, sulla base dell’acquisizione e dell’analisi di dati certi; dall’altro è stata prestata una continua attenzione agli sviluppi normativi in materia, anche al fine di proporre soluzioni diverse rispetto a quelle emerse in sede legislativa, che tenessero conto delle reali esigenze della società civile.
Grazie alla collaborazione, in qualità di Segreteria scientifica, di un istituto di ricerca - il Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale - di cui l’Osservatorio si avvale sin dalla sua costituzione, è stato possibile tracciare una prima mappatura dell’offerta e della domanda di usura a Milano, nonché delineare lo scenario in cui si sviluppa la domanda di credito per il mercato illegale, il modo in cui avviene l’incontro tra domanda e offerta di usura e le caratteristiche della relazione che si viene ad instaurare tra i due soggetti contraenti. Più recentemente si è fatto il punto della situazione sullo stato di applicazione della legge antiusura a due anni dalla sua entrata in vigore e alla luce dell’emanazione dei decreti collegati.

UNA DUPLICE AZIONE
Il duplice filone di azione - l’approfondimento scientifico da un lato e l’elaborazione di proposte e progetti politici dall’altro - seguito dall’Osservatorio si riflette anche nel metodo di lavoro adottato all’interno del gruppo e caratterizzato da un primo momento che si potrebbe definire di "presentazione informata", consistente nell’esposizione, da parte degli esponenti della Segreteria Scientifica, dei risultati dell’indagine da loro realizzata su un tema specifico previamente individuato e nella spiegazione dei criteri-guida prescelti. A questa prima fase segue il momento di dibattito e confronto tra i vari componenti dell’Osservatorio, ai quali viene lasciato un ampio margine di tempo per fornire indicazioni, suggerimenti e proposte, da inserire nell’elaborazione definitiva della ricerca. Dunque il confronto, a volte anche animato - i temi trattati non sono di poca importanza -, costituisce il principale punto di forza della formula "Osservatorio".
Del resto i soggetti coinvolti rappresentano la società civile nei principali settori economici (le associazioni di categoria, gli ordini professionali, i consumatori) ed è importante, anzi indispensabile, che ognuno di loro esprima la propria particolare sensibilità alla luce dell’esperienza maturata nel settore di appartenenza. La scelta originaria di non prevedere all’interno dell’Osservatorio i rappresentanti della magistratura, della Guardia di Finanza e della Polizia - con i quali peraltro è sempre aperto un canale di dialogo e che, in alcune occasioni, hanno partecipato alle riunioni per portare una loro testimonianza concreta - rappresenta un chiaro segnale che il fine dell’Osservatorio non può essere quello di intervenire a livello repressivo per contrastare i fenomeni criminosi. Il suo scopo è piuttosto quello di prevenirne la diffusione nel sistema economico attraverso una sempre maggiore opera di sensibilizzazione, e di espandere la "cultura della legalità" intesa come primo strumento di lotta contro la criminalità organizzata. La Camera di Commercio, attraverso il suo Osservatorio, intende infatti far sì che sia proprio la società civile a prestare una vigilanza continua e costante su tali fenomeni i cui effetti, per quanto a volte sommersi e meno eclatanti rispetto a quelli della microcriminalità quotidiana, sono però devastanti per un corretto svolgimento delle attività economiche.
A conclusione del percorso di approfondimento che ha caratterizzato l’attività dell’Osservatorio negli anni ‘96-‘97 è emersa l’esigenza di allargare lo scenario esaminato finora promuovendo un momento di riflessione congiunta sui principali fenomeni criminali che toccano i settori economici e finanziari della realtà economica milanese e nazionale. Si è così dato vita ad un Forum nel corso del quale, oltre a fare il punto sulla situazione dell’usura a Milano (durante la prima sessione sono stati infatti illustrati e interpretati i dati emersi dalle ricerche condotte nel corso dei primi due anni di lavoro dell’Osservatorio), sono stati declinati i possibili collegamenti tra usura, estorsione e riciclaggio mettendo in evidenza le sempre più sofisticate strategie adottate dalla criminalità organizzata in questi ambiti e la necessità di opporre adeguate tecniche di contrasto. Inoltre, grazie al confronto dialettico tra mondo accademico, mondo giudiziario, forze dell’ordine e istituzioni preposte alla prevenzione del fenomeno, è stato possibile valutare "sul campo" l’efficacia degli strumenti attualmente a disposizione degli operatori per fronteggiare queste calamità e soprattutto anticipare a loro vantaggio le tendenze evolutive in atto.
Anche alla luce di quanto emerso dai lavori del convegno si è avvertita la necessità di estendere a nuovi ambiti l’attività di approfondimento dell’Osservatorio per i prossimi anni, senza naturalmente perdere di vista l’argomento usura. Il tema che, anche su sollecitazione delle categorie economiche, verrà affrontato prioritariamente è quello della diffusione delle reti di criminalità economica nel sistema economico milanese. Una particolare attenzione verrà riservata alla relazione tra criminalità e attività commerciale, innanzitutto per la rilevanza economica del settore commerciale all’interno dell’economia milanese; poi per la forte spinta verso il cambiamento organizzativo e di mercato a cui questo settore è da alcuni anni soggetto, con forti incertezze per gli operatori. A ciò si aggiunga il fatto che la consistente liquidità delle attività imprenditoriali commerciali le rende un obiettivo privilegiato di interessi criminali; inoltre, la presenza di un segmento "grigio" di imprenditorialità commerciale (per impresa grigia si intende l’impresa che ha un fine lecito ma usa strumenti illegali per perseguirlo) individua un ulteriore elemento di connessione con le reti di criminalità economica propriamente detta. 

REGOLAMENTARE E PREVENIRE
Infine, il forte impegno innovativo emerso recentemente sul versante della regolamentazione del settore può divenire un’importante occasione per affiancare alla repressione penale un’ampia gamma di strumenti preventivi nei confronti della criminalità economica.
La considerazione da cui si è partiti per impostare il programma del 1998 è che concorrenza sleale e frodi commerciali rappresentano pericolosi fenomeni di criminalità economica che, se non venissero adeguatamente contrastati, consentirebbero il diffondersi sul mercato di vere e proprie imprese illegali che riuscirebbero ad imporsi non grazie a doti imprenditoriali ma attraverso metodi illeciti, a scapito di tutte le imprese che agiscono nel rispetto della legalità.
Il primo fenomeno che si intende analizzare è infatti proprio quello della "concorrenza sleale" tra imprenditori, che si manifesta in una pluralità di aspetti: esercizio abusivo delle attività protette, contraffazione e uso abusivo di segni distintivi, pubblicità ingannevole, violazione della normativa a tutela dei lavoratori e degli standard produttivi. Il secondo tema specifico che si intende approfondire è quello delle frodi a danno dei consumatori. In questo caso l’analisi sarà mirata ad individuare le caratteristiche dei settori in cui il fenomeno emerge per maggiore diffusione e, qualora possibile, le tipologie di vittime più ricorrenti. Inoltre, verranno prese in considerazione le varie forme di tutela predisposte dal sistema giudiziario.
Anche per il 1998 il metodo di lavoro, che mira ad una conoscenza approfondita dei fenomeni nonché all’elaborazione di proposte e progetti politici nei confronti delle istituzioni competenti, rimarrà invariato. Anzi, è importante in conclusione ricordare che sono stati i positivi risultati raggiunti dall’Osservatorio sull’Usura ad avere condotto, nel giro di pochi anni, ad adottare una linea di azione analoga anche negli altri Osservatori costituiti presso la Camera di Commercio di Milano per l’analisi di tematiche caratterizzate, come i fenomeni in oggetto, da particolare innovatività e specificità.