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Impresa & Stato n°42

L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI

Un futuro "virtuale" per le PMI


L'accesso delle imprese all'informazione globale come fattore critico di competitività nella nuova "economia dell'informazione": il ruolo e il supporto di Promos.

di
BRUNO PERTICI

S olo una decina d'anni fa l'essere in rete era per una piccola impresa ancora un sogno lontano. In un mondo aziendale ancora dominato da una diffusione di sistemi centralizzati con scarse possibilità di interazione fra loro, il "signor Brambilla" era isolato in un suo microcosmo EDP che gli impediva - nei fatti - di inserirsi in modo incisivo nella gestione della catena del valore del settore nel quale operava.
I clienti, i fornitori, le banche, la Pubblica Amministrazione erano tutti lì intorno a Brambilla ad inviare e richiedere carta, con enorme dispendio di energia. Come fare? A poco valeva il fatto di avere una buona parte dei dati su un sistema informativo, a causa della incomunicabilità fra sistemi differenti, per parecchio tempo la soluzione più economica restò quella di affidarsi alla carta.
L'avvento del Personal Computer e delle prime architetture "client-server" tale realtà si avviò rapidamente a cambiare. All'epoca Internet - una rete derivata da esperimenti militari americani degli anni '70 - era un mondo riservato ad alcune migliaia di militari e di universitari sparsi per il mondo. Solo 1992, con l'ingresso in forze da parte degli investitori privati nel costruire e gestire l'espansione della struttura di supporto e, con la nascita delle applicazioni Web, Internet subì una crescita vertiginosa che l'ha portata al termine del 1996 ad ospitare 23 milioni di connessioni alla Rete per un totale di circa 55 milioni di persone, una vera e propria comunità d'affari virtuale. Uno sviluppo, peraltro, che è andato di pari passo a quello della globalizzazione dell'economia, di cui Internet stesso è stato a volte causa a volte effetto. In questo nuovo "paradigma economico", l'accesso all'informazione (in termini di tempi, qualità e affidabilità) assurge a vero e proprio fattore di produzione. Ciò sta creando per le imprese, piccole e medie in particolare, crescenti sfide ed opportunità.

IL BUSINESS VIRTUALE
Questo per il nostro signor Brambilla significa un nuovo e vasto mercato in gran parte da esplorare, che i dati rendono ancora più rilevante: il 73% degli utenti (di cui il 50 % del totale ha più di 40 anni e un reddito oltre i 50.000 dollari) avevano utilizzato nell'arco di due mesi il WWW per fare di acquisti. La dimensione di questa sfida per il futuro è presto sintetizzata: secondo stime della Jupiter Communication la cifra d'affari generata da Internet, che nel 1996 è stata pari a 1,2 miliardi di dollari, è destinata a raggiungere entro il 2000 i 7,3 miliardi di dollari.
D'altra parte, quale che sia la effettiva dimensione che il mercato "on-line", tutto ciò rappresenta un momento di potenziale discontinuità per le imprese. Con l'avvento della società dell'informazione, alla catena "tangibile" del valore se ne associa una seconda che agisce su un mondo virtuale fatto di informazione. Questa catena virtuale del valore è caratterizzata da una parte da fenomeni di disintermediazione che tenderanno ad accorciare tutta la catena (si pensi al fenomeno delle offerte di biglietti aerei esistenti nella Rete), dall'altra dalla comparsa di comunità d'affari virtuali imperniate sul valore aggiunto apportato dalla condivisione dell'informazione fra i membri della stessa (è il caso dei servizi che consentono di ordinare in Rete fiori da consegnare in tutto il mondo). In questa rivoluzione un elemento appare chiaro: il consumatore sarà al centro del ring. L'accesso diffuso e puntuale all'informazione, infatti, gli permetterà di colmare quel "gap informativo" che aveva caratterizzato le strategie commerciali del passato e di operare una reale scelta dell'alternativa migliore disponibile. Con il cliente che torna ad essere re in un mercato sempre più globale, la sfida per l'impresa si giocherà quindi sulla capacità di costruire con i propri clienti un rapporto più stretto e interattivo che tenda a servirne al meglio i fabbisogni di informazione, nonché di reingegnerizzare i propri processi aziendali affinché rispondano efficacemente a tali sollecitazioni.

LE IMPRESE E L'USO DI INTERNET
Il Gruppo dei Sette Paesi più industrializzati (G7) ha lanciato nel 1995 l'iniziativa "Società dell'Informazione" destinata a far luce sui riflessi fondamentali che la rivoluzione dell'informazione poterà nelle nostre società ed economie, ponendo l'accento in particolare sul tema del "mercato globale per le PMI", tema del quale la Commissione Europea si è fatto principale attore e portavoce.
E' nato così il progetto DEUS-Developing EUropean Smes, che nell'arco di un anno ha verificato sul campo quali siano le opportunità, le necessità e gli ostacoli che le piccole e medie imprese europee si trovano ad affrontare nel predisporsi a utilizzare Internet come strumento operativo d'affari. Un panel europeo di 80 piccole e medie imprese si è confrontato per diversi mesi con i problemi dell'introduzione di Internet nei processi produttivi dell'azienda. Contemporaneamente, per meglio conoscere i termini più ampi i problemi dell'utilizzo professionale di Internet nell'impresa, quasi 5000 imprese sono state sensibilizzate al problema e circa 500 di queste imprese (di cui trecento a livello italiano) hanno risposto a un questionario specifico sulle dotazioni di strumenti informatici e sull'utilizzo (attuale o potenziale) degli strumenti informativi on-line.
L'analisi delle risposte ottenute dalle 300 imprese italiane di questa rilevazione ha evidenziato alcuni fenomeni significativi. Il personal computer viene visto soprattutto come uno strumento per aumentare la produttività e per fornire un prodotto/servizio di qualità superiore; solo marginalmente è percepito come uno strumento per aumentare la flessibilità dei processi contenendo nel contempo le spese generali; il 71% delle imprese che hanno risposto è - allo stato attuale - utilizzatore di Internet, con scopo principale l'uso della posta elettronica. L'attività di ricerca delle informazioni a carattere generale sul Web viene vista dal campione come non molto rilevante. Il problema principale dell'utilizzo di Internet è, secondo il 39% del campione, la lentezza, seguito dalla difficoltà di reperimento delle informazioni (15%), dall'ammontare dei costi (13% con un picco del 17% per le piccolissime imprese) e dalla difficoltà di connessione (12%).
Sulla base dei risultati del progetto l'azienda va elaborando nuovi strumenti che permettano di meglio rispondere alle necessità delle imprese.

GLI STRUMENTI ON-LINE PER IL BUSINESS
Un primo impegno di Promos in questo senso è stata la partecipazione allo sviluppo su base sperimentale di una rete on-line d'affari con le Camere di Commercio Italiane dell'area Nafta. Il progetto, denominato Naftanet, nasce dall'esperienza maturata nel fornire servizi di supporto alle imprese italiane che intendono creare una presenza stabile nel Nord-america attraverso accordi di distribuzione, joint-ventures, partnership tecnologiche, etc. La capacità di fornire agli operatori in modo pragmatico e direttamente accessibile questo genere di supporti sta infatti alla base dell'iniziativa, sebbene sia stato subito chiaro che la vera sfida era e resta quella di creare ed animare attraverso Naftanet una comunità virtuale d'affari che agisse in modo paritetico dalle due sponde dell'Atlantico. La rete Naftanet è ora un unico riferimento on-line per i principali riferimenti per gli affari in Nord-America.
E' proprio attraverso paradigmi di "comunità virtuale" quali Naftanet, che permetteranno all'imprenditore di essere contemporaneamente parte di business communities virtuali sparse in tutto il mondo senza doverne essere "fisicamente" parte, che si giocherà la capacità delle piccole e medie imprese italiane di mantenere e accrescere la propria competività in un mercato sempre più globale.
Parallelamente, con l'obiettivo di promuovere contenuti di business internazionale che stimolino l'attenzione degli operatori economici milanesi verso gli strumenti operativi on-line, l'azienda ha sviluppato (in collaborazione con CedCamera ed il Centro Estero Camere di Commercio Lombarde) la newsletter on-line "Mercato Globale", che fornisce agli operatori informazioni aggiornate sulle iniziative che il sistema lombardo di supporto all'internazionalizzazione di impresa (Camere di Commercio, associazioni, istituto per il commercio estero e altri) è in grado di mettere a loro disposizione.

LA MULTIMEDIALITÀ
Il futuro dell'impresa del signor Brambilla è perciò sempre più legato alla capacità di integrare nei processi produttivi di impresa i nuovi strumenti della società dell'informazione, in un futuro che appare sempre più multimediale. Laddove il maggiore collo di bottiglia ad oggi è rappresentato dalle reti di telecomunicazioni, gli esperti concordano sul fatto che la crescente domanda da parte del mercato, unita alla liberalizzazione attualmente in atto nei principali mercati delle telecomunicazioni e alle nuove tecnologie di trasmissione ad alta velocità, renderanno disponibili nel corso dei prossimi anni un surplus di "capacità trasmissiva" in grado di sostenere la crescita di reti con contenuti di informazioni sempre maggiori.
La vera sfida si giocherà quindi sulla capacità di ciascun sistema economico di generare i contenuti informativi digitali necessari a dare vita e visibilità a queste reti. é questo un settore nel quale l'Italia, e l'area milanese in particolare, dispone di tutte le capacità necessarie per eccellere.
Con questo "credo" in mente, e con la scommessa di lungo periodo che il settore dei contenuti multimediali assurgerà a fenomeno del "Made in Italy" del futuro, Promos e Cedcamera hanno avviato nel 1995 il progetto D.I.M.M.I. a supporto delle imprese che producono e trattano contenuti digitali, sia nel settore dell'editoria elettronica sia in quello - di derivazione cinematografica e televisiva - del trattamento digitale dell'immagine.
L'iniziativa, che raccoglie allo stato attuale più di trenta imprese del settore, prende le mosse dalla valorizzazione del patrimonio di esperienze che gli operatori del settore hanno sviluppato, dal consolidamento di operatori del settore per rendere possibile un più stretto coordinamento fra gli stessi e dalla promozione in Italia e all'estero delle capacità esistenti nel settore.
Nel corso dei primi due anni di attività, il progetto ha permesso agli operatori del settore di partecipare alle principali fiere di settore, a missioni nelle aree forti della multimedialità, a momenti di aggiornamento e confronto sui temi scottanti del settore, e di vedere costituito il primo repertorio delle imprese lombarde della multimedialità, nonché di attivare il primo progetto nazionale di rete ad alta velocità dedicata alle lavorazioni multimediali in rete.
Ad iniziative di questa natura, fanno riscontro iniziative forti sul piano istituzionale, che costituiscono momenti importanti di confronto e di sviluppo delle strategie di comunicazione digitale del futuro. é questo il caso del Laboratorio di Palazzo Affari per la Comunicazione e l'Europa, un consesso nel quale i grandi attori nazionali dello sviluppo di contenuti digitali si confrontano su temi chiave del nostro futuro digitale, quali l'integrazione di Internet e televisione (la cosiddetta "Web-TV"), la formazione di personale ad altissima specializzazione per lo sviluppo di produzioni digitali interattive, eccetera.

VERSO IL COMMERCIO ELETTRONICO
Il mercato quindi, oggi ancora largamente costituito da "potenzialità", dovrà necessariamente convergere verso forme più organizzate e commercialmente sfruttabili.
Una delle dimensioni più importanti è la sicurezza delle transazioni. é infatti la sua mancanza un freno allo sviluppo delle transazioni su Internet: non si è certi dell'identità di chi sta dall'altra parte, non si è certi che le nostre transazioni non vengano intercettate e contraffatte da terzi, il contratto concluso per via telematica non è valido in tutti i Paesi e così via. I primi cambiamenti stanno però rapidamente arrivando sulla Rete. Insieme alla diffusione dello home banking sistemi di transazioni sicure si vanno diffondendo rapidamente attraverso gli intermediari finanziari, autorità di certificazione e di verifica della firma elettronica. La stessa Italia ha recentemente emanato il regolamento che darà piena attuazione all'articolo della cosidetta "Bassanini-uno" relativo alla firma digitale e alla relativa gestione delle chiavi di cifratura delle firme. Un nuovo documento di "esistenza" che il signor Brambilla e la sua impresa dovranno acquisire e imparare a gestire se vogliono essere attori credibili del crescente cyberspazio d'affari.
In un cyberspazio d'affari che tenderà a valorizzare le caratteristiche di "flessibilità organizzata" di un sistema produttivo, le piccole e medie imprese italiane possono trovare nuovi spazi di competitività. Affinché questo avvenga è però necessario che il modello "classico" del sistema a rete delle piccole e medie imprese (quello basato sulle sinergie locali, i modelli di distretto, le filiere) venga rivisitato incorporando la dimensione transnazionale che l'avvento della società dell'informazione ha portato a tale modello.
Contemporaneamente, la dimensione di competizione d'area che sia la globalizzazione sia il business on-line vanno sempre più stimolando, richiede che gli elementi portanti di tale sistema (quali gli stessi distretti e le istituzioni che intorno ad essi ruotano) agiscano sempre più come punti di snodo di un "sistema articolato" di presenza in Rete delle imprese che valorizzi la catena virtuale del valore esistente nel sistema stesso.
In entrambe queste dimensioni Promos è impegnata, con gli altri interlocutori economici e istituzionali dei distretti, nella realizzazione di nuove iniziative che permettano di dare un solido sviluppo a questa nuova dimensione "globale" del futuro dell'economia milanese.