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Impresa & Stato n°42

L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI

L'informazione per la partnership


L'esperienza e i progetti di Promos nel portare all'estero i servizi per le imprese nel mercato globale.

di
ANTONELLA LANARI

M olto si è detto e si dice sui processi di internazionalizzazione, soprattutto riferiti alle imprese: ciò ha per conseguenza (e forse limite) l'attribuzione di una infinità di definizioni, che in realtà rispecchiano ciascune il modo di agire di colui o coloro che le hanno coniate.
L'internazionalizzazione, calata quindi in un ambito come quello del sistema Camerale e ancor di più di una Camera di Commercio di Milano che ne ha fatto uno dei suoi obiettivi principali, con la creazione di Promos - l'agenzia per l'internazionalizzazione - e di altre agenzie speciali che se ne occupano (Euro-Info Centre, Formaper) per alcuni aspetti, assume un significato suo proprio.
Nell'ambito di un'economia globalizzata, innervata da reti sia economiche (accordi di partnership tra enti e istituzioni) sia infrastrutturali (connessioni telematiche, strutture logistiche, ecc.), l'impresa internazionalizzata è quella che può accedere in modo rapido ed economico al mercato globale dei fattori produttivi (know-how, risorse umane, materie prime e semilavorati, capitali) per acquisire le risorse necessarie ad una competizione senza confini (quindi sia locale che globale).
Ma se il concetto di impresa internazionalizzata a questo punto è definito, altrettanto non si può dire del concetto di internazionalizzazione di un servizio.
Anche in questo caso si possono coniare definizioni diverse, ma l'aspetto che qui preme rendere evidente è il significato che esso assume all'interno delle istituzioni, e in particolare della Camera di Commercio di Milano.
Internazionalizzare un servizio assume allora un significato di costruire una infrastruttura, cioè un supporto che favorisca il risultato finale: l'internazionalizzazione delle imprese.
E' quindi necessario un assunto fondamentale: lavorare (o fare servizio) per favorire l'internazionalizzazione non significa supportare solo le imprese del proprio territorio (o comunque nazionali), ma piuttosto lavorare per il miglioramento del mercato globale e quindi supportare anche le imprese straniere perché dall'interazione dei due (o più) soggetti italiani ed esteri, ne scaturisca un risultato superiore a zero.
Ecco quindi che è possibile coniare una nuova definizione di internazionalizzazione (o globalizzazione) di un'impresa: rapporto a due o più unità la cui interazione dà un risultato sempre positivo (>0): sostanzialmente cioè produttivo di vantaggi per tutti i soggetti partecipanti.
La strada della collaborazione si articola in forme diverse e con l'emergere di nuovi mercati, ha visto come sua massima espressione lo strumento della joint-venture.
Tuttavia gli strumenti di collaborazione più complessi, come la joint-venture, si sono anche rivelati quelli più difficili e per molti versi sconosciuti alle imprese.
Il problema è che non è sufficiente avere uno strumento per poterlo applicare, quando diverse e lontane sono le realtà economiche locali, le culture e di conseguenza i partner.
Se infatti è vero che la collaborazione è la strada che permette a tutti i partner di conseguire risultati maggiori di zero, è anche vero che il rapporto fiduciario tra i soggetti è fondamentale.
Quindi un servizio internazionalizzato è un servizio, articolato attraverso reti fisiche ed economiche, che è disponibile per le imprese di vari Paesi, che agevola il percorso di internazionalizzazione delle imprese, che rende possibile agli attori coinvolti interagire con reciproci vantaggi e che consente una crescita della conoscenza (know-how, informazioni ecc.) a livello globale, locale ed individuale.
La Camera di Commercio di Milano, attraverso Promos, in questi anni ha puntato allo sviluppo e al consolidamento di servizi internazionalizzati, nell'accezione di cui sopra, realizzando attività con alcuni comuni denominatori e cioè:
- le modalità di lavoro "a rete": cioè con il coinvolgimento di più partner istituzionali, nazionali e internazionali, tra loro collegati;
- la fruibilità sia nella propria sede che nelle sedi dei partner stranieri per facilitare l'interazione a più vie;
- la continuità dei servizi, molti dei quali permanenti, rispetto alla realizzazione di iniziative "spot", cioè non collocate nell'ambito di progetti articolati;
- la sensibilizzazione nei confronti della cooperazione nei suoi diversi gradi (commerciale, tecnologica, industriale) e dei suoi diversi attori (enti e istituzioni, oltreché imprese, consorzi di imprese e associazioni);
- la disseminazione costante delle informazioni grazie all'organizzazione di seminari tecnici, la redazione di guide Paese e settoriali; l'erogazione di corsi di formazione in Italia e all'estero;
- la maggiore conoscenza reciproca diretta tra attori del sistema.

I PROGETTI DI PROMOS
A questo proposito, vale la pena di presentare alcuni servizi specifici/progetti avviati in questi anni da Promos che posseggono le caratteristiche sopra delineate, che possono essere raggruppati per tipologie:
1) progetti-Paese con la costituzione/coinvolgimento di "Antenne";
2) progetti-Paese con la costituzione/coinvolgimento di "desk" o di "reti di desk";
3) progetti di formazione e accompagnamento;
4) progetti settoriali.
Per quanto riguarda il primo gruppo, vale la pena di dire che con il termine di "Antenna", si indicano quegli uffici che Promos ha costituito autonomamente all'estero e con personale alla sue dirette dipendenze. Attualmente sono attive le Antenne a Mosca (Federazione Russa) e a Madras (India). Le funzioni di queste Antenne, sono da un lato quelle di raccogliere le opportunità dei vari mercati e rilanciarle verso la Camera e dall'altro di segnalare agli enti e istituzioni stranieri presenti sul mercato le opportunità offerte della Camera, delle imprese da essa rappresentate e del territorio.
Nella tipologia dei gruppi 2 e 3, i servizi sono più
propriamente internazionalizzati, nel senso definito più sopra.
Di seguito vengono presentati alcuni servizi internazionalizzati che Promos ha sviluppato in questi ultimi anni.
- progetto Eureast: si tratta di un'iniziativa che attraverso una rete di 9 desk - situati presso Camere di Commercio locali -, nell'area dell'Ex-Unione Sovietica, e di 5 partenr del sistema camerale itaiano (Promos, Centri Estero di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) ha sviluppato e sta tuttora sviluppando (si tratta infatti di un progetto permamente) sia iniziative di assistenza alle imprese italiane ed estere che iniziative promozionali più propriamente dette (fiere, missioni, ecc.). Il gruppo di lavoro (Desk Officer e referenti italiani), ha elaborato modalità di lavoro congiunte e grazie a incontri formativi annuali, porta avanti un continuo scambio di informazioni sulle diverse realtà. I servizi di assistenza alle imprese (reperimento partner, fissazione di agende di incontri, segnalazione di esperti nelle varie materie - legali, fiscali, doganali, ecc.) sono quindi identici sia in Italia che all'estero e fruibili in tutte le sedi.
Eureast inoltre produce gide per l'imprenditore italiano su alcune aree servite dai Desk e dal 1998 realizzerà una newsletter bimestrale per le imprese italiane.
- Progetto Mercosur: anche questa iniziativa si sviluppa attraverso reti italiane (Aziende Speciali, Centro Estero Lombardo) e la rete delle Camere di Commercio italiane nell'area del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay). Le modalità di lavoro sono molto simili a quelle del progetto Eureast, tuttavia non ha ancora acquisito il carattere di progetto permanente e il servizio pur andando a favore sia delle imprese italiane che estere, viene prevalentemente attivato unidirezionalmente, cioè su input dell'azienda italiana scatta la ricerca del partner straniero.
- Sempre nell'area dell'America Latina, il progetto Desk San Paolo, prevede modalità molto simili ad Eureast (possibilità di accesso a due vie), ma in questo caso il Desk di San Paolo, avrà caratteristiche sia di Desk propriamente detto che di Antenna. Nell'area Asiatica, un progetto analogo è quello relativo alla Cina, dove però la Camera di Milano lavora in rete con altri partner italiani (Centri Estero del Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e Camera di Commercio italiana in Cina In questo progetto è coinvolta anche la Camera italo-cinese.
- Progetti simili a questi sono il progetto Nafta (nell'area del North America Free Trade Agreement) che ha però come obiettivo lo sviluppo di un prototipo di rete telematica, e che anche in questo caso coinvolge la rete delle Camere di Commercio italiane all'estero e alcune Camere di Commercio locali, e il progetto Mercoservizi, che ha come obiettivo la formazione di giovani italiani sia in Italia che presso le Camere di Commercio italiane nell'area Mercosud, che potranno poi diventare referenti di progetti futuri di collaborazione tra le aree.
Un progetto che invece presenta delle caratteristiche diverse, è il progetto Korea che, realizzato in collaborazione con i Centri Estero di Piemonte ed Emilia Romagna e dello SMIPC (Small and Medium Industry Promotion Corporation) vede la presenza di un funzionario italiano a Seoul, dove lavora in stretta collaborazione con i funzionari locali dell'organismo ospitante. In questo progetto, data la particolare natura di SMIPC vengono quasi esclusivamente considerati progetti di collaborazione industriale, con forti contenuti tecnologici e solo in rari casi, progetti di collaborazione commerciale che prevedono al loro interno, ad esempio, accordi di distribuzione di prodotti ad alto contenuto tecnologico. Anche in questo caso il servizio è fruibile da entrambe le aree, per cui vi è un continuo flusso di progetti provenienti dalla Korea e dall'Italia, per i quali scattano ricerche su entrambi i mercati. Le differenze rispetto agli altri progetti sono quindi sostanzialmente due: la presenza diretta di un funzionario italiano, che normalmente è presente solo per le "Antenne" e la concentrazione quasi esclusiva sulla collaborazione industriale.
Servizi con maggior contenuto di formazione, sono stati invece i progetti dedicati in passato all'artigianato, "progetto 'Dal Dire al Fare'", in cui le imprese sono state dapprima "formate" e in seguito "accompagnate" da export-manager appositamente individuati, sui mercati stranieri, mentre per il 1998 è previsto un ulteriore sviluppo del programma a favore di questa specifica categoria insieme ad APA, iniziativa che grazie al coinvolgimento di Camere artigianali locali, potrà contribuire a rendere più internazionalizzato il servizio.
- Infine per quanto riguarda i servizi relativi ai settori, vale qui la pena di richiamare un progetto, per sua stessa nascita internazionalizzata e cioè il progetto "Eurofranchising". Nato infatti in seno al "Club delle Grandi Camere" (che comprende le Camere di Commercio di Milano, Madrid, Parigi, Amsterdam e Francoforte) nel '94, ha avuto come obiettivo quello di diffondere la conoscenza e l'utilizzo di questa nuova opportunità lavorativa alle imprese di questi 5 Paesi, proponendo iniziative di disseminazione delle conoscenze (seminari informativi) e promozionali (incontri mirati tra imprese "franchisor", "franchisee" e consulenti nella materia), ma anche di supporto allo sviluppo di iniziative autonome sul settore (fiere sul franchising).
Attualmente, il gruppo di lavoro che segue il progetto, ha deciso di dedicare la sfera d'azione agli altri Paesi europei ed extra-europei (in particolare l'Area dell'America Latina e dell'Europa Centro-Orientale), poiché la situazione all'interno dei 5 paesi del Club, relativamente al franchising si è nel frattempo consolidata. Avere introdotto quest'ultimo progetto ci consente di fare un'ulteriore riflessione, conclusiva, sul ruolo che le Camere di Commercio, e in particolare quella di Milano, possono e devono rivestire, quando si parla di servizi internazionalizzati.
Il ruolo delle Camere deve essere proprio quello di collaborare alla nascita delle infrastrutture necessarie all'internazionalizzazione delle imprese, non solo ma anche allo sviluppo autonomo delle stesse al fine di, una volta rese funzionanti e sufficientemente conosciute, lasciare che altri le possano gestire, per dedicare le proprie risorse a nuove attività, nuovi servizi internazionalizzati, là ove necessitano.
In quest'opera la Camera di Commercio non può e non deve essere sola, ma deve necessariamente collaborare con quanti enti, istituzioni, ma anche singole imprese, siano in grado di manifestare più congiuntamente i bisogni delle imprese.
Sotto questo profilo, con la legge di riforma delle Camere e le recenti elezioni del Presidente, del Consiglio e della Giunta nella Camera di Milano, si è intrapreso un cammino di maggior coinvolgimento degli attori istituzionali rappresentativi del mondo imprenditoriale che porterà, ci auguriamo, ad una sempre più ampia capacità di leggere i bisogni dei servizi "internazionalizzati" delle imprese.