Impresa & Stato n°41
MEDIE IMPRESE: QUATTRO CASI SIGNIFICATIVI
FRATELLI ROSSETTI
La storia e il presente
Renzo Rossetti - insieme con il fratello Renato -
è il fondatore di un'impresa nata nei primi anni Cinquanta
a Parabiago, che nell'arco di poco più di 40 anni di vita
è entrata nel novero dei più rinomati calzaturifici
di qualità d'Italia; un'impresa ormai approdata senza traumi
alla seconda generazione imprenditoriale e che costituisce un
bacino occupazionale di tutto rispetto per il settore, caratterizzato
da una popolazione di imprese di taglia piccola e piccolissima
(artigianale). La Rossetti produce oggi tre tipi di prodotti:
calzature per uomo e donna; abbigliamento in pelle; borse. La
produzione calzaturiera rappresenta la parte di gran lunga più
importante del business: essa genera da sola il 90% circa del
fatturato complessivo, che nel 1995 si è attestato intorno
ai 60 miliardi. Gli addetti impiegati al 31 ottobre 1995 sono
221, di cui 120 operai impegnati e 92 impiegati. Gli acquirenti-tipo
di scarpe "Fratelli Rossetti", sono rappresentati da
consumatori di fascia alta, abituati a ricercare la qualità
del prodotto, l'originalità dello stile e la facilità
d'uso (comodità). Dal punto di vista del profilo societario,
la Fratelli Rossetti è la capofila di un gruppo che controlla
le attività di "Rossetti France S.A." di Parigi,
"Rossetti Ltd" di Londra e "Fratelli Rossetti New
York Ltd". A queste si aggiungono inoltre, in Spagna e Turchia,
alcune aziende licenziatarie che producono calzature con il marchio
"Fratelli Rossetti" per i mercati dei rispettivi Paesi.
L'organizzazione
Se per un verso la Rossetti somiglia a un'impresa
artigiana, per un altro verso essa è una vera e propria
industria. é infatti l'organizzazione di fabbrica che consente
alla Rossetti di conseguire livelli di prezzo per unità
di prodotto più contenuti che nella classica lavorazione
artigiana, pur a parità di livello qualitativo del prodotto.
La media dimensione d'impresa inoltre consente alla Rossetti di
coniugare la qualità della calzatura con una significativa
produttività per addetto e per unità di tempo, di
gran lunga superiore a quella raggiungibile dai laboratori artigiani.
L'organizzazione del processo produttivo è altamente razionalizzata
e standardizzata con l'ausilio di strumenti di produzione automatici.
Date le caratteristiche del settore merceologico, la Rossetti
è attenta a sfruttare le opportunità offerte dalla
tecnologia per innalzare ulteriormente la produttività
del lavoro, al fine di mantenere invariate - se non accrescere
- le distanze dai laboratori artigiani. Lo sviluppo tecnologico,
tuttavia, deve essere compatibile con il livello di qualità
del prodotto fin qui conseguito. La Fratelli Rossetti si caratterizza
poi per essere un'impresa che innova continuamente il proprio
prodotto, con continui affinamenti e perfezionamenti nella scelta
e nel trattamento dei pellami, nel design delle calzature, nella
qualità dei materiali impiegati, nella qualità,
nell'accuratezza delle rifiniture e così via. Infine viene
prestata una grande attenzione al proprio mercato di sbocco, che
si manifesta in tre elementi: 1) la qualità dei prodotti
e la raffinatezza dello stile e del design; 2) la presenza sui
mercati italiano ed esteri mediante una rete di boutiques monomarca;
3) la cura individualizzata del cliente, effettuata grazie a un
sistema di marketing. Ciò che caratterizza l'organizzazione
della Rossetti a tutti i livelli è l'estrema cura del dettaglio:
non soltanto a livello del prodotto, ma di tutti i meccanismi
e i sistemi organizzativi che assicurano l'eccellenza del servizio.
Le soluzioni prescelte, in genere, tendono a integrare e porre
in relazione sistemi, processi e strutture organizzative. é
vero inoltre che la leadership imprenditoriale, molto presente,
è in grado di imporre in modo forte le proprie scelte;
ma è altresì vero che una volta messe a punto e
testate, le innovazioni si consolidano e "prendono corpo"
in sistemi informativi, sistemi di gestione, strutture organizzative,
ciascuno con vita autonoma rispetto all'imprenditore.
Un'impresa tra artigianato e industrializzazione
Nonostante il posizionamento in un mercato tradizionale
(calzature) il profilo della Fratelli Rossetti è quello
di un'impresa dinamica, fortemente orientata ai mercati internazionali
e un posizionamento su una fascia medio-alta del mercato. Le caratteristiche
di qualità del prodotto ne costituiscono il punto di forza.
Tra i fattori organizzativi che rendono possibili livelli prestazionali
così elevati, si annoverano i seguenti: internalizzazione
della funzione di progettazione; stretta integrazione tra progettazione
e produzione; attivazione di una rete di subfornitori capaci di
soddisfare i requisiti qualitativi richiesti dal prodotto Rossetti.
Tra gli altri fattori organizzativi rilevanti vanno annotati la
elevata competenza - di tipo quasi artigianale - delle persone
impiegate in produzione, nonché la scelta di diffondere
i propri prodotti tramite una rete dedicata di distribuzione presente
in molte delle città più importanti del mondo, che
garantisce una visibilità elevata al marchio, orientando
in modo preciso il consumatore.
EDITORIALE DOMUS
La storia e il presente
Nel 1929 Giovanni Mazzocchi e Giò Ponti acquistarono
la rivista di design e arredamento Domus e nell'autunno dello
stesso anno Giovanni Mazzocchi fondò l'Editoriale Domus.
Nel secondo dopoguerra, poi, Mazzocchi fondò altre testate
periodiche storiche per l'editoria italiana: L'Europeo, Settimo
Giorno e Il Mondo di Pannunzio. Ma è nel 1956 che nasce
Quattroruote, la testata che da quel momento costituirà
il cuore dell'impresa. Oltre al settore auto, dove a Quattroruote
si affiancano Tuttotrasporti, Ruoteclassiche e Quattroruotine,
le testate dell'Editoriale Domus sono un punto di riferimento
per il turismo (Tuttoturismo), per l'architettura e il design
(Domus) e per l'aeronautica (Volare).
Ai prodotti editoriali si sono affiancati inoltre
anche altri prodotti e servizi differenti, per esempio i nuovi
prodotti di editoria elettronica su CD-ROM e Internet. Si tratta
di servizi integrativi e innovativi rispetto alle riviste tradizionali
ma per esplicita volontà dell'editore non si sostituiscono
al business tradizionale. Oggi l'Editoriale Domus è un'impresa
con un fatturato di oltre 120 miliardi e circa 280 dipendenti,
per la maggior parte impiegati. Attualmente circa il sessanta
per cento del fatturato dell'Editoriale Domus deriva dalla testata
storica Quattroruote. Il mercato di riferimento dell'Editoriale
Domus è nazionale per tutte le testate e vede una concorrenza
molto differenziata in base ai segmenti di clientela.
L'organizzazione
Ciò che maggiormente sembra guidare l'impresa
nel suo insieme, e in particolare il principale processo produttivo,
è la componente professionale. La maggior parte dei lavoratori
delle redazioni dell'Editoriale Domus ha la "visibilità"
che caratterizza la professione giornalistica, sebbene arrivino
da altri settori professionali.
Lo strato professionale spiega ampia parte dell'organizzazione
dell'Editoriale Domus, mentre la componente formale (organigramma,
mansionari, procedure formali) ha una natura residuale, non è
sviluppata se non nelle sue componenti di supporto ai processi
operativi. Anche la componente tecnica è presente e determina
una parte non indifferente dell'organizzazione complessiva.
Elemento propulsore di grande rilevanza è
l'intervento dell'editore e del top management nella conduzione
dell'impresa. Giovanna Mazzocchi è subentrata gradualmente
al padre, prima affiancandolo nell'attività, sostituendolo
alla presidenza al momento della sua scomparsa. Con il passaggio
generazionale, il ruolo della presidenza non ha cambiato le sue
caratteristiche. La presenza dell'imprenditore è molto
forte e permea l'intera organizzazione risultando molto visibile
a più livelli. Non solo nel suo ruolo di definizione delle
strategie, ma inserendosi puntualmente nei processi produttivi
per definire il modo in cui l'azienda fa le cose.
Tutte le fasi del processo di business dell'Editoriale
Domus prevedono numerose relazioni con l'esterno, alcune di stampo
più tradizionale, altre di tipo più innovativo.
Nella prima categoria possiamo inserire la gestione degli approvvigionamenti.
I fornitori in questo mercato sono numerosi: la gestione della
relazione di fornitura per questa tipologia di prodotti si caratterizza
per uno spiccato orientamento all'efficienza. Per quanto riguarda
forniture più critiche come la stampa, l'Editoriale Domus
richiede ai suoi fornitori altissimi standard qualitativi. Nella
seconda categoria di fornitori possiamo inserire, per esempio,
le softwarehouse che sviluppano i prodotti multimediali. Emerge
quindi una gestione delle relazioni di fornitura che si adatta
ai diversi tipi di fornitore.
Un'impresa solida
L'Editoriale Domus si presenta complessivamente come
una società vitale, capace di sostenere scelte di sviluppo
competitivo anche innovative e dotata di una organizzazione interna
funzionale alla propria mission. Da una prima analisi si osserva
come la tecnologia, gli strumenti di gestione economico-amministrativa,
l'uso di forme flessibili di collaborazione lavorativa, l'esistenza
di valori di professionalità e correttezza concorrono,
ciascuno per la sua parte a costituire una unità solida
e omogenea. Non ci sono procedure che soffocano i processi rilevanti,
quelle che esistono sono realmente di supporto alle operations. Rispetto a una grande impresa la struttura
è snella e flessibile. La "percezione del mercato"
è la guida principale delle scelte imprenditoriali e tuttavia
non ci troviamo di fronte a una "meteora" nel firmamento
delle imprese: la società è solidamente costruita
e si dota di strumenti che ne sostengano lo sviluppo nel tempo.
Il forte orientamento all'efficienza, coniugato con l'altrettanto
forte orientamento al servizio per il cliente fanno dell'Editoriale
Domus in grado di affrontare l'evoluzione dei mercati in modo
creativo e costruttivo.
ASTER ASSOCIATE TERMOIMPIANTI S.P.A.
La storia e il presente
L'origine della ASTER va ricercata nella storia del
suo fondatore, Pierfranco Mariani, che la fondò nel 1949,
mettendo a frutto l'esperienza imprenditoriale della famiglia.
Oggi la ASTER è un'azienda con più di trecento dipendenti
e quattro consociate internazionali e diversi uffici di rappresentanza
ad Abu Dahbi e in Cina, con i quali raggiunge un fatturato di
circa 350 miliardi. Dall'iniziale attività nel campo degli
impianti di riscaldamento e condizionamento d'aria per edifici
civili e grandi complessi è passata a settori con tecniche
più complesse. La proprietà della ASTER appartiene
per il 95% alla Finaster, la finanziaria del gruppo, e per la
restante parte alla PHILIPS S.p.A.
L'organizzazione
La ASTER scelse di riferirsi a un mercato di sbocco
multinazionale per motivi differenti: una precisa intuizione imprenditoriale
che di fronte alla progressiva chiusura del mercato nazionale
ha portato a riorientarsi e ricercare nuovi clienti sui mercati
esteri. Questa scelta è stata sostenuta dalla grande capacità
di integrazione fra partner differenti che consente agli uomini
della ASTER di offrire un'offerta completa da tutti i punti di
vista, dall'aspetto finanziario, a quello realizzativo, agli aspetti
gestionali. Un altro fattore critico di successo è la tensione
all'efficienza e alla appropriatezza del risultato.
L'obiettivo della ASTER è la competitività
strutturale, perseguita attraverso una consapevole selezione delle
attività ad alto valore aggiunto. é evidente che
per concretizzare un programma di continuo e profondo miglioramento
come quello che il management si propone saranno necessari tempo
e risorse, ma la volontà dell'impresa è saldamente
diretta verso i propri obiettivi di lungo periodo: "presenza
sul mercato, ma visione del futuro".
Nell'analisi della catena del valore della ASTER
i processi che emergono come particolarmente rilevanti sono l'ingegneria
di prodotto e il commerciale; il primo processo è critico
perché determina la qualità e la funzionalità
del prodotto finito, il secondo è critico perché
le offerte sono molto complesse sia in termini progettuali, sia
come numero di interlocutori.
La macro-struttura organizzativa della ASTER si configura
come una classica matrice per progetto. Il coordinamento e controllo
di tutte le fasi di ciascuna commessa spetta a un Project Manager
che assume in carico non solo la conclusione di ciascuna fase
e della commessa nel suo insieme entro i termini stabiliti, ma
garantisce il rispetto delle specifiche ed è responsabile
anche di costi, ricavi e margine lordo dell'intera commessa.
E' per questo motivo che la capacità di pianificare
e controllare i progetti è la competenza chiave dei PM
e la loro selezione all'interno dell'organizzazione avviene proprio
su questa base. Le relazioni commerciali, quelle con le altre
società che concorrono all'impiantistica del medesimo complesso,
quelle con i fornitori, sono rilevanti per comprendere la permanenza
dei buoni risultati economici della ASTER anche in anni che sono
stati piuttosto difficili per tutte le società di impiantistica.
Notevole è poi l'influenza che il nucleo manageriale
ha avuto nell'aiutare l'impresa a configurarsi nel modo attuale.
Oggi il successo della ASTER non dipende dall'intuito illuminato
del fondatore, né dalla presenza di un leader carismatico
al suo interno; dipende dalla competenza tecnica, dallo spirito
imprenditoriale, dalla sensibilità commerciale ed economica
del management le cui caratteristiche informano lo "stile"
della società. L'impegno dei responsabili funzionali nelle
attività operative è molto elevato, essi sono coinvolti
nelle principali riunioni di commessa e sostengono l'operato del
Project Manager contribuendo, ove necessario, alla definizione
delle scelte strategiche e tecniche più opportune.
Un'impresa in grado di integrare
Perché la ASTER è un'impresa di successo?
La riposta si trova nella particolare integrazione di tre elementi:
1) il management capace di essere vicino al business e di orientare
processi e strutture sulla base tanto delle opportunità
di mercato che dell'intuito imprenditoriale; il personale professionalizzato
ed esperto, i fornitori, i partner; 2) l'organizzazione - caratterizzata
da obiettivi e responsabilità chiari e condivisi, capaci
di integrare i contributi di ciascuno con quello di tutti gli
altri e di dar luogo a un risultato complessivo ad alto valore
aggiunto; 3) l'ambiente - un mercato costantemente monitorato,
punto di riferimento continuo delle strategie e delle azioni competitive;
un cliente assecondato e anticipato talvolta sia nelle sue richieste
esplicite che nelle esigenze innovative.
Nessuno di questi elementi preso singolarmente è
in grado di spiegare i tratti salienti di questa impresa; è
probabilmente l'insieme armonico dei tre che costituisce la risposta
alla domanda di fondo sul perché del successo.
GIUFFRÈ
La storia e il presente
Antonino Giuffrè - fondatore della omonima
casa editrice - era una figura in cui si unificavano i tratti
dell'editore puro e dell'animatore culturale. Queste caratteristiche
si ritrovano tutt'ora nell'impresa da lui fondata, oggi assurta
al rango di vera e propria "istituzione" della cultura
giuridica italiana.
L'attività editoriale di Antonino Giuffrè
nasce durante la frequentazione universitaria alla Bocconi, dove
dà vita a una prima cooperativa che pubblica le dispense
dei corsi universitari. Conseguita la laurea, Giuffrè decide
di continuare l'esperienza già avviata. é così
che nel 1931 nasce l'impresa editoriale "Dott. A. Giuffrè
Editore" con sede a Milano. La società continua a
svilupparsi anche dopo la morte del fondatore (avvenuta nel 1964),
fino a costituirsi nel 1976 in SpA. Oggi la gestione è
nelle mani di due dei figli del fondatore, di cui l'uno ricopre
la posizione di direttore generale e l'altro di direttore editoriale.
Attualmente, i prodotti della Giuffrè sono di due tipi:
editoria su base cartacea (85% circa delle vendite) ed editoria
elettronica. Limitatamente al settore giuridico, i segmenti di
utenza verso cui è orientata la produzione editoriale di
Giuffrè sono principalmente due: a) un'utenza professionale
(avvocati, notai, magistrati); b) persone orbitanti nel circuito
dell'istruzione universitaria (in particolare studenti e docenti)
e più in generale appartenenti al mondo della cultura giuridica
di alto profilo. Tre gli elementi di rilievo. Anzitutto la capacità
di inserirsi nella rete di relazioni personali che lega tra loro
gli studiosi e gli esperti di problematiche giuridiche . In secondo
luogo la marcata specializzazione nel campo degli studi giuridici.
La peculiarità principale di Giuffrè è la
capacità di rendere compresenti all'interno della stessa
impresa le caratteristiche di due modelli di casa editrice: l'editore
"puro" e l'editore su scala industriale. Infine, un
ulteriore fattore di successo di Giuffrè come editore è
rappresentato dalla scelta di puntare tutto sulla qualità
dei volumi, intesa come valore culturale della proposta editoriale
e come prestigio dell'autore.
L'organizzazione
Un primo tipo di attività della struttura
riguarda il lavoro di direzione editoriale, gestito da una unità
di 10 persone circa con a capo il direttore editoriale, uno dei
due eredi Giuffrè. Il lavoro di ideazione e di reperimento
delle opere è realizzato mediante l'attivazione di una
rete di rapporti personali che interessa non soltanto alcuni autori
a titolo individuale, ma anche istituzioni universitarie e para-universitarie
che si distinguono per il livello della produzione giuridica ed
economica. Per quel che si riferisce al processo di produzione
dei volumi a stampa, Giuffrè si limita invece unicamente
a operare come intermediario tra autore e tipografia. Per quanto
attiene all'editoria elettronica, il testo fornito dall'autore
viene trasferito in un formato elettronico e ne viene realizzata
la copia master. La successiva fase del processo (riproduzione)
viene affidata all'esterno. Tutte le altre fasi del processo
di produzione dei libri sono acquisite all'esterno, vuoi perché
si rendono necessarie soltanto sporadicamente (come l'elaborazione
grafica, che nella produzione Giuffrè è poco curata)
vuoi perché a basso valore aggiunto (come nel caso dell'editing
di testi). I rapporti con la tipografia e con l'impresa che cura
la riproduzione delle opere di editoria elettronica sono tenuti
dalla direzione commerciale, da cui dipende inoltre tutto il processo
di commercializzazione e di vendita. La distribuzione è
effettuata attraverso due canali: librerie da un lato e circuito
degli agenti. Quest'ultimo ha carattere strategico, in quanto
rappresenta il canale che serve i mercati professionali (magistrati,
avvocati e notai) direttamente sul territorio e in modo personalizzato.
L'andamento dei mercati di sbocco è governato mediante
il controllo dei dati delle vendite realizzata dal marketing.
La Giuffrè ha focalizzato questi aspetti del proprio processo
di business, sviluppando al proprio interno strutture organizzative
deputate al governo dei relativi processi (acquisizione autori
e gestione clienti), e assegnando all'esterno la fase meno rilevante
(quella di produzione). In questo modo tutta l'impresa è
orientata alla gestione delle relazioni con i propri mercati,
a monte e a valle. Il riflesso e il risultato di questa attenzione
ai mercati si ravvisa nel prestigio di cui le opere di Giuffrè
godono in tutto il Paese e nel mondo giuridico in modo particolare.
Una impresa-istituzione
La Giuffrè è una impresa editoriale
specializzata e di nicchia, che si orienta ai professionisti del
settore giuridico, che si differenzia nettamente tanto dal piccolo
editore che dalla grande casa editrice, che viceversa presenta
nei propri cataloghi una ampia gamma di pubblicazioni in un gran
numero di settori. Un'impresa, insomma, che ha saputo adattarsi
alle mutate condizioni del contesto ambientale pur senza cambiare
mai mercato di riferimento, ma anzi specializzandosi sempre di
più in quello che ne aveva decretato la fortuna iniziale;
una impresa, infine, che è stata capace di assicurare a
se stessa una rinomanza e una visibilità che ne fanno una
vera istituzione del sistema giuridico del nostro Paese.
 
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