Impresa & Stato n°41
ESSERE RETE NEL SISTEMA CAMERALE
Tecnologia informatica e bisogni di lavoro
Usare in modo appropriato le reti telematiche per
l'istituzionalità e per superare distanze che sono solo
geografiche
di
PAOLO CORBELLINI
I
l sistema delle Camere di Commercio ha sicuramente
compreso da anni come solo una organizzazione a rete possa consentire
la realizzazione di un insieme di servizi alle imprese capace
di agire e produrre effetti su scala nazionale approfittando delle
migliori competenze disponibili sul territorio. Oggi può
sembrare ovvio, ma quando le Camere, prima istituzione in Italia,
furono tutte collegate in rete a livello nazionale e disposero
di servizi comuni e di comuni modalità di accesso agli
stessi realizzarono un passo fondamentale per la creazione di
condizioni democratiche per l'accesso a un patrimonio strategico
come le informazioni economiche per le imprese italiane.
Il processo di trasformazione degli enti da "conservatore
di anagrafi" a "polo di diffusione di servizi e informazioni
economiche" è stato possibile solo grazie alla creazione
di reti informatiche e alla messa in opera di quell'esperanto
comunicativo figlio delle applicazioni informatiche che ha consentito
ai dati locali di essere fruibili e comparabili a livello nazionale.
Partendo da queste esperienze, avvenute nell'epoca
dei grandi calcolatori centrali, e di conseguenza fortemente centralizzate,
è stato facile per le Camere più dinamiche approfittare
delle nuove tecnologie distribuite per mutuarne le modalità
organizzative.
La capacità di cogliere le opportunità
fornite dalle nuove tecnologie e una visione strategica che ha
saputo prefigurare tali opportunità stanno profondamente
trasformando le modalità di lavoro all'interno della Camera
di Milano e del sistema camerale nel suo complesso. Numerosi progetti
ed iniziative sono in corso nelle aree delle tecnologie più
avanzate. Progetti e iniziative che pur partendo da Milano ne
travalicano i confini geografici poiché la dimensione del
mercato non conosce più tali limiti dimensionali.
Ecco alcuni esempi in cui l'uso delle reti e delle
tecnologie informatiche ha trasformato le modalità di lavoro
dell'istituzione Camera di Commercio.
IL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO
Il decentramento amministrativo della Camera trae
le sue origini alla metà degli anni '80 da due momenti
distinti ma complementari: uno studio organizzativo sui flussi
interni alla Camera e l'evoluzione dell'informatica distribuita
grazie all'avvento del personal computer.
Agli inizi degli anni '80 gli sportelli degli uffici
si trovavano presso le sedi degli uffici stessi e non erano centralizzati
in un unico luogo. Di qui difficoltà per gli utenti in
termini logistici e difformità di comportamento tra realtà
non comunicanti tra loro.
Gli uffici decentrati presenti da anni svolgevano
funzioni da "ufficio recapito" alleviando solo in parte
disagi all'utenza lontana dall'area metropolitana.
L'analisi delle funzioni comuni, un intervento di
recupero edilizio di un'area idonea con la creazione di un salone
anagrafico moderno e funzionale, la dotazione di apparecchiature
e procedure informatiche comuni per tutti i servizi hanno consentito
di concentrare in un unico luogo gli sportelli dei diversi uffici.
A questo punto è stato facile accorpare funzioni
tra loro omogenee e favorire lo scambio di competenze tra gli
addetti. Le tipologie di sportelli si sono ridotte drasticamente
con notevole beneficio per l'utenza sia in termini di code che
di omogeneità del servizio. La comune dotazione dei posti
di lavoro e la diffusione di competenze interdisciplinari tra
gli addetti rendeva inoltre possibile dimensionare gli sportelli
in modo flessibile adattandoli a particolari flussi stagionali.
Questa attività di centralizzazione ha consentito
di ridurre grandemente la tipologia degli sportelli e ha permesso
di conseguenza la replicabilità in scala ridotta del salone
anagrafico stesso. Gli uffici distaccati sono diventati tali nel
senso pieno del termine e hanno potuto svolgere progressivamente
una parte sempre più consistente delle attività
camerali riducendo la necessità di recarsi presso la sede
centrale a poche sporadiche esigenze. é stato possibile
aprire nuove sedi distaccate ed è stato possibile portare
i servizi laddove ve ne era necessità, come presso la cancelleria
delle società commerciali presso il tribunale.
Se oggi la legge di riforma ha attribuito la gestione
del Registro delle Imprese alle Camere di Commercio e ha abolito
il dualismo precedente lo si deve, senza false ipocrisie o modestia,
in buona parte alla dimostrazione pratica che Milano ha fornito
di possedere le capacità tecniche e organizzative necessarie.
Ma l'avvicinare lo sportello all'utente costituiva
solo il primo passo di un processo che ha per obiettivo quello
di sgravare gli utenti dall'obbligo di compiere attività
improduttive per comunicare alla Pubblica Amministrazione i fatti
rilevanti della propria vita aziendale.
L'accorpamento delle funzioni, l'informatizzazione
delle stesse e un robusto processo di analisi organizzativa consentivano
finalmente la progettazione e lo sviluppo di un sistema che consentisse
di attingere le informazioni direttamente alla fonte. Individuato
nello studio del professionista il luogo in cui le informazioni
societarie prendono vita e da cui partono tutti gli adempimenti
burocratici e considerato che la maggior parte delle informazioni
richieste dalle varie autorità pubbliche è coincidente,
ecco l'opportunità di sviluppare un prodotto software che
consentisse allo studio professionale la gestione del cliente
generando in modo controllato tutta la documentazione necessaria
per le Camere di Commercio e per altre pubbliche amministrazioni
(in modo cartaceo o elettronico a seconda delle possibilità
normative in essere).
Le attuali evoluzioni legislative in tema di semplificazioni
burocratiche trovano quindi ancora una volta la Camera pronta
alle nuove sfide. Sportello 2000 è la proposta della Camera
di Milano che amplia quanto già realizzato dal sistema
camerale (FEDRA, denuncia atti su floppy disk) proponendo un sistema
integrato di gestione denunce e documenti per diverse pubbliche
amministrazioni in modo semplificato e assistito progettato per
consentire l'inoltro telematico della pratica e l'accesso ai servizi
informativi telematici forniti dal sistema camerale.
Ecco quindi che un processo di riordino organizzativo,
coniugato con un corretto uso delle tecnologie, potrà consentire
il rovesciamento del rapporto tra Pubblica Amministrazione e impresa/utente
tramite l'annullamento della barriera sportello e la virtualizzazione
dello stesso presso il titolare dell'informazione.
IL "SALONCINO" E INTERNET
L'importanza sempre crescente dell'accesso alle informazioni
per la competitività delle imprese ha portato allo sviluppo
di banche dati economiche e statistiche e di servizi in rete per
l'accesso alle stesse. Banche dati e servizi che per l'onerosità
e per la complessità delle apparecchiature e delle modalità
di utilizzo erano disponibili fino a poco tempo fa solo alle imprese
di maggiori dimensioni in grado di allestire dei servizi ad hoc.
La varietà e difformità delle informazioni contenute
rendevano inoltre indispensabile il servirsi di esperti della
materia (information brokers) di difficile reperibilità
e di costo elevato.
La conseguenza di questa situazione era una perdita
di competitività per le piccole e medie imprese, caratteristiche
del tessuto produttivo italiano, sia nei confronti dei grandi
gruppi che della competizione internazionale.
La Camera di Commercio di Milano decise conseguentemente
l'attivazione di un servizio con operatori altamente qualificati,
esperti nelle varie discipline, tutte le apparecchiature tecnologiche
e contratti e procedure per accedere alle principali fonti informative
(oltre un migliaio). Le imprese e i professionisti che si rivolgono
al servizio hanno a disposizione la possibilità di accedere
(al costo vivo sopportato dalla Camera) alle principali banche
dati internazionali opportunamente filtrate da esperti.
Ma poiché tutte queste informazioni originavano
da computer ed erano ottenute in forma elettronica, ben presto
sorse l'esigenza di poter disporre dei dati ricavati in un modo
riusabile, e non solo sotto forma di documento finale cartaceo.
Gli utenti abituali, che si rivolgevano agli operatori telefonicamente
dal proprio ufficio, dovevano recarsi presso il Saloncino dell'Informazione
Economica solo per il ritiro dei floppy disk contenenti le informazioni
richieste.
Ma allora perché non trovare il modo di consentire
l'accesso alle stesse remotamente?
Da questa esigenza, e non da una moda tecnologica,
nasce la necessità di attivare una BBS, (NINFEA, Network
di INFormazione Economica Avanzata) ovvero una bacheca elettronica
che consente a utenti qualificati di accedere, utilizzando un
personal computer e una linea telefonica ordinaria con un modem,
a informazioni e dati pubblici o personali.
L'attività del Saloncino aveva portato anche
alla scoperta di veri e propri giacimenti informativi presenti
negli uffici camerali, scarsamente o per nulla utilizzati. Si
trattava per lo più di informazioni della cui esistenza
erano a conoscenza solo gli addetti al servizio e di difficile
distribuzione in quanto conservate per la maggior parte in modo
cartaceo e in copia unica. La possibilità di diffondere
tramite la BBS queste informazioni realizzando un self-service
informativo che consentiva alla Camera di affrontare solo le problematiche
di pubblicazione e non quelle di reperimento, duplicazione e distribuzione
ed agli utenti di accedere alle stesse dal proprio luogo di lavoro.
All'avvento delle potenzialità ipertestuali
e grafiche su Internet, con la diffusione del World Wide Web,
la Camera era pronta ad approfittare delle nuove prospettive che
la tecnologia offriva, partendo da esigenze e bisogni reali dei
propri funzionari e degli utenti, e non solo dalla curiosità
e dall'entusiasmo dei tecnocrati.
Ancora una volta un appropriato uso delle tecnologie
di comunicazione aveva consentito un accrescimento del patrimonio
informativo camerale e garantito alle piccole e medie imprese
un miglior livello di competitività.
IL "SITO" DELLA CDC DI MILANO
Quando Internet cominciò a divenire un fenomeno
di massa, grazie alla diffusione delle applicazioni multimediali,
fu naturale per il gruppo di persone che animava la BBS della
Camera iniziare sperimentazioni su questo nuovo mezzo di comunicazione.
Inoltre un altro progetto della Camera di grande respiro MIMO
(Monitorare Milano) vedeva come partner tecnologico un consorzio
universitario attivo da anni su Internet. MIMO prevede al suo
interno anche l'accesso a informazioni reperite tramite Internet.
In occasione di una presentazione del progetto in uno stand allo
SMAU nell'ottobre del 1994 venne realizzato un prototipo di presenza
della Camera di Milano su Internet. Nei mesi successivi si affinarono
le conoscenze dello strumento (ancora nella sua fase embrionale)
e il 30 di marzo del 1995 un prototipo del sito fu mostrato alla
giunta camerale segnandone l'inizio ufficiale.
Apparve subito necessario registrare un dominio (l'indirizzo
non numerico di rete) specifico per la Camera che non facesse
riferimento a un provider, l'azienda che procura la connettività
alla rete, e per motivi di semplicità il primo nome fu:
www.camcom.milano.it.
I nomi di Internet si leggono da destra a sinistra
ed il significato era: "it" in quanto Italia, "milano"
in quanto Milano, "camcom" come sigla abbreviata che
rendesse immediatamente comprensibile che si trattava della Camera
di Commercio, "www" in quanto wold wide web. La scelta
di "camcom" fu dettata dall'esigenza di non formulare
nomi troppo lunghi e dalla necessità di non usare sigle
incomprensibili ai non addetti ai lavori o peggio ancora per degli
stranieri come "cciaa". Su Internet gli utenti sono
mondiali e quindi anche i servizi e quant'altro devono essere
predisposti pensando ad un pubblico cosmopolita. Ma subito dopo
sorse una riflessione, proprio perché Internet era mondiale
non aveva senso per uno straniero il riferimento geografico, era
prevalente quello sistemico. Siamo prima Camere di Commercio e
poi milanesi. Era allora necessario che il nome dei siti fosse
rovesciato: www.mi.camcom.it.
Il giusto ordine diveniva: Italia, sistema camerale,
Milano. Così era semplice anche per tutte le altre istituzioni
camerali, singole Camere, unioni, aziende speciali ecc. ritrovarsi
sotto una unica bandiera rendendo così manifesta la molteplicità
e la ricchezza del sistema.
Si arrivò alla fine del 1995 ed in quei giorni
solo Milano e l'Unione regionale emiliana erano attive su queste
problematiche. Che fare? La decisione fu di essere pragmatici
e si richiese la registrazione di un dominio nazionale unitario
per il sistema camerale "camcom.it" in quanto soggetto
attivo assumendosi l'impegno di gestire il sito nazionale esclusivamente
come punto di snodo e riferimento, senza prevaricazione nei contenuti
e garantendo a tutti i soggetti del sistema camerale l'utilizzo
del dominio. Era così possibile garantire una identità
univoca al sistema camerale.
Da allora le Camere e gli organismi camerali attivi
sotto "camcom" sono diventati oltre 70, il sito nazionale
è stato utilizzato come punto di riferimento per il sistema
camerale da numerosi enti ed istituzioni pubbliche e private come
il Ministro dell'Industria rafforzando così l'immagine
di sistema delle Camere e delle istituzioni ad esse collegate.
Oggi il sito della Camera di Commercio di Milano
ha raggiunto livelli di servizio e di affluenza lusinghieri e
le altre Camere che si sono e si stanno affacciando in rete contribuiscono
ad accrescere una pluralità di servizi e opportunità
per le imprese.
Sulla spinta di questa attività si è
anche favorita, in collaborazione e su iniziativa di Assocamerestero,
la nascita di un sito internazionale delle Camere di Commercio
italiane all'estero: www.italchambers.net dove raccogliere tutte
le presenze in rete delle Camere di Commercio italiane all'estero
promuovendo la rappresentazione di questa componente del sistema
camerale e del sistema Italia come di una rete di esperti locali
presenti laddove storicamente comunità di italiani hanno
legato le loro sorti a quelle dell'economia locale, di cui oggi
costituiscono un elemento di forza. CEDCAMERA ha contribuito assieme
alle Camere di Commercio Italiane di Los Angeles e di Montreal
allo sviluppo di questa presenza. Un altro esempio di come, partendo
dai problemi reali e da una solida strategia generale, le tecnologie
di comunicazione hanno consentito di migliorare e consolidare
l'identità delle Camere di Commercio come sistema garantendo
una migliore visibilità alle iniziative locali.
L'AVVENTO DEL "TEMPO INTERNET"
Ma la "rivoluzione Internet" dall'esterno
della Camera si è ben presto rivolta al suo interno, sia
per l'azione che i gestori del sito facevano nei confronti degli
uffici camerali perché facessero affluire sempre nuove
informazioni e le mantenessero aggiornate, sia per l'interesse
degli utenti che, complici gli organi di informazione e, in piccolissima
parte, l'eco che le nostre attività avevano all'esterno,
richiedevano in sempre maggior quantità di essere collegati
e di poter utilizzare i servizi della rete.
Veniva predisposto in breve tempo un piano che prevedesse
la possibilità per tutti coloro che operano all'interno
del "sistema camera", circa 800 persone di poter essere
collegati ed avere un indirizzo registrato nel pieno rispetto
delle normative internazionali ed AIPA, così da poter essere
potenziali produttori di informazioni. Venivano altresì
allestiti dei collegamenti su linee telefoniche ordinarie per
poter connettere anche gli utenti non ancora raggiunti dalla riorganizzazione
della rete di comunicazioni interna. Il primo servizio che si
è sviluppato prepotentemente è stata la posta elettronica
(e-mail), servizio che consente di inviare e ricevere in pochi
secondi comunicazioni da e per qualsiasi punto del globo. Oggi
gli utenti della Camera di Milano collegati sono quasi 300 ed
il traffico generato è in continua crescita. La posta elettronica
si è imposta non solo per le sue caratteristiche di efficienza,
ma anche per la possibilità che ha di tenere traccia dell'iter
di una corrispondenza e, forse soprattutto per quella caratteristica
"grigia" di essere a mezza strada tra una comunicazione
informale come una telefonata e una formale come una lettera firmata
e protocollata.
Inoltre, fatto fondamentale all'interno di una pubblica
amministrazione, che come tutte, privilegia le comunicazioni verticali
e deprime quelle orizzontali, la comunicazione elettronica è
fra individui e non conosce gerarchie. Si sono così sviluppati
una serie di processi di consultazione e trasferimento di informazioni
impensabili solo pochissimo tempo fa.
Ma l'ultimo, definitivo, impatto sull'organizzazione
del lavoro è quello fornito dall'avvento del tempo reale,
del "tempo Internet", in cui un anno dura solo qualche
mese.
Se era ritenuto normale che una comunicazione interna
impiegasse qualche giorno per andare da un ufficio a un altro,
che una mezza giornata fosse un tempo equo per comunicazioni all'interno
dello stesso palazzo, che ogni documento in più da recapitare
era un aggravio indesiderato, per chi lo generava, per chi lo
riproduceva, per chi lo trasportava, per chi doveva protocollarlo,
ecc., allora era evidente come gli stimoli a comunicare venissero
repressi.
Ma il "tempo Internet" è diverso,
48 ore sono il tempo massimo considerato ammissibile per la risposta
ad un messaggio ed allora succede che gli uffici siano riluttanti
ad accettare questa forma di comunicazione con l'esterno e quando
lo fanno devono confrontarsi con nuovi paradigmi temporali, mutuati
dalla moderna dinamica degli affari e non certo dalla concezione
"octroyeè" della Pubblica Amministrazione cui
nulla è dovuto e tutto è concesso.
Oggi gli uffici che hanno accettato questa sfida
hanno anche saputo trasformare profondamente la propria organizzazione
in modo da rispettare le esigenze poste dall'evoluzione tecnologica.
Il sito Internet della Camera è aggiornato mediamente ogni
due giorni nella versione italiana e più di una volta alla
settimana per quella inglese. L'home page, il punto di ingresso
al sito e tutto il palinsesto sono rivisti ogni tre/quattro mesi,
per tener conto sia dell'evoluzione tecnica del linguaggio che
delle richieste e delle segnalazioni da parte degli utenti che
lo visitano.
Un servizio di notifica automatica delle novità
tramite posta elettronica ha raggiunto ormai il migliaio di abbonati,
mille cittadini/imprese cioè che hanno chiesto volontariamente
di stabilire un filo diretto di comunicazione bi-direzionale con
l'istituzione.
IL COMMERCIO ELETTRONICO
Internet ha conosciuto una lunga evoluzione. Il World
Wide Web è nato come strumento di pubblicazione di documenti
ipertestuali all'interno del mondo universitario, ha conosciuto
il successo per la capacità di legare testi, immagini fisse
e in movimento, suoni, documenti locali e remoti in una unica
vista gradevole ed ergonomica.
Le pagine dei primi siti contenevano solo informazioni
"statiche" tratte per lo più da materiale pubblicitario
cartaceo già pubblicato, al più si aggiungeva un
video con un saluto del presidente per stupire con gli "effetti
speciali". In breve chi usava la rete per cercare informazioni
e per lavoro cominciò a diffidare di siti con troppe meraviglie
tecnologiche e con contenuti che assomigliavano troppo a una brochure
tradizionale. L'interesse si fermava solo laddove si trovavano
informazioni puntuali, magari meglio se prelevabili e utilizzabili
comodamente in seguito a collegamento spento. Ma le informazioni
per essere vive e fresche devono essere dinamiche e non statiche,
per essere puntuali devono essere ottenute specificando parametri
personali di ricerca.
Ma i nuovi utenti non erano "esperti" del
servizio e quindi avvezzi ad astrusità di colloquio da
"addetti ai lavori". Fino ad allora gli archivi erano
stati accessibili solo con collegamenti dedicati con interfacce
proprietarie e modalità solo testuali. Ecco quindi nascere
la necessità di far accedere ai dati conservati nei "vecchi"
elaboratori centrali con interfacce naturali e con nuove tecniche
grafiche di navigazione.
Di qui l'opportunità di dare nuovo valore
a un patrimonio informativo che poteva essere facilmente messo
a disposizione di "tutti" e che poteva acquistare nuovo
valore e freschezza. Tre esempi concreti:
- MBM (Milano Business Mall) ovvero la bacheca elettronica
della Camera per lo scambio di opportunità commerciali.
Da sempre le imprese estere scrivevano alla Camera per chiedere
contatti con aziende italiane, da sempre le Camere gestivano archivi
di imprese operanti in modo continuativo con l'estero, ma queste
due informazioni non erano legate tra loro e le notizie, pervenuta
per posta, erano vecchie ed indisponibili. Internet ha consentito
di dare nuovo valore a questi dati;
- la banca dati UCIMU: un'autorevole associazione
di categorie di costruttori di macchine utensili aveva predisposto
una preziosa classificazione delle caratteristiche dei componenti
di base utilizzati dalle aziende costruttrici, ma come fare a
consentire maggiore velocità e flessibilità di approvvigionamenti
e a garantire che sin dalla progettazione si potesse tener conto
di tutto quanto era offerto dal mercato? La creazione di una rete
virtuale tra le aziende associate utilizzando Internet come base
trasmissivo e una solida applicazione sviluppata ad hoc consente
oggi alle aziende assemblatrici di accedere ai cataloghi dei produttori
di parti prime, verificando in tempo reale, caratteristiche, disponibilità,
prezzi e integrando i dettagli costruttivi all'interno delle proprie
progettazioni assistite da calcolatore.
- NAFTANET, nome dietro cui si nasconde la rete delle
Camere di Commercio italiane dell'area NAFTA (Stati Uniti, Canada
e Messico), è una rete in parte aperta ed in parte riservata
ai soci, fortemente voluta da Milano e realizzata dalle Camere
di Commercio italiane di Los Angeles e di Montreal con il sostegno
economico e tecnico di CEDCAMERA: NAFTANET, che vede il suo avvio
operativo in questi giorni, consente finalmente ai quei poli di
competenze specialistiche sulle rispettive aree di influenza che
sono le Camere di assumere una struttura a rete che ne privilegia
la comune matrice italiana.
Ciò consentirà a una impresa che voglia
commerciare con tutti i Paesi in cui una presenza italiana è
rilevante di avere a disposizione una rete di oltre 50 punti di
elevata esperienza connessi tra loro e quindi in grado di offrire
un ventaglio di servizi e competenze veramente formidabile.
Considerando il rilevante livello di affermazione
e integrazione che le comunità italiane hanno saputo conquistarsi
nei territori in cui si sono stabilite, questa rete potrà
fornire un decisivo contributo alla ulteriore affermazione del
"made in Italy" nel mondo, offrendo alle nostre imprese
un insieme integrato di servizi ed esperienze con in più
la garanzia di interlocutori capaci di comprendere appieno la
nostra lingua e il nostro stile di comunicazione. Ancora una volta
l'uso appropriato delle tecnologie ha contribuito a superare distanze
che erano solo geografiche.
 
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