Impresa & Stato n°37-38
EURO INFO CENTER
Da Bruxelles alle PMI,
la via dei finanziamenti
Missione: raccogliere, organizzare e distribuire
le informazioni per utilizzare i fondi strutturali
per PMI e enti pubblici
di
ANTONELA ROTUNNO
Nell'ambito
della politica comunitaria, il riconoscimento del ruolo primario delle
piccole e medie imprese nello sviluppo economico ha prodotto la moltiplicazione
di azioni a favore del loro sostegno finanziario.
Il potenziamento della capacità d'interagire della PMI con l'ambiente
economico circostante è alla base del processo di adattamento della
sua struttura alle mutevoli condizioni competitive del mercato interno.
E' da questa premessa che nasce la necessità di aiutare
le PMI a raccogliere la triplice sfida di "crescita-competitività-occupazione",
dal momento che per queste imprese è naturalmente più difficile
e più oneroso, rispetto alle grandi, inserirsi con profitto nell'economia
globalizzata e affrontare tutti gli scogli, siano essi vincoli amministrativi,
legislativi, tecnologici, d'accesso ai circuiti finanziari, o problemi
più strettamente inerenti alla complessità di gestione dell'impresa
e alla definizione di linee strategiche.
In questo contesto l'Euro Info Centre della CdC di Milano ha assunto
un ruolo sempre più definito; è divenuto un punto di riferimento
locale per l'ottenimento di informazioni e di assistenza tecnica sulla
politica comunitaria ponendosi all'attenzione delle PMI come uno dei possibili
strumenti che possono utilizzare per rispondere alle "sfide" poste dall'evoluzione
del panorama economico-politico che interessa l'Europa.
I principali ostacoli incontrati dall'Euro Info Centre della CdC di
Milano nell'esercizio della sua attività derivano sia dalla frammentazione
dell'informazione che dalla carenza di collegamento fra le autorità
competenti poste a monte del processo informativo e l'Euro Info Centre,
la cui funzione istituzionale è quella di raccogliere le informazioni
di interesse comunitario, di organizzarle e successivamente divulgarle
ai soggetti economico-istituzionali a cui potenzialmente sono rivolte.
Tale situazione di disagio è particolarmente evidente nell'ambito
del settore dei finanziamenti comunitari sia per la natura del servizio
sia per la complessità dei percorsi burocratici che gli strumenti
comunitari comportano.
Per superare tale ostacolo è stato necessario mobilitare le
volontà e gli strumenti nell'ambito di una partnership tra l'autorità
che gestisce il finanziamento e l'ente ufficiale che eroga l'informazione
e l'assistenza tecnica.
In quest'ottica, l'Euro InfoCentre ha sviluppato la sua attività
su due fronti: da un lato ha intensificato l'attività di assistenza
verso le PMI, che nella maggior parte dei casi rappresentano i beneficiari
ultimi dei finanziamenti, e dall'altro fornisce assistenza tecnica agli
enti pubblici, al fine di permettere un maggior e miglior utilizzo dei
fondi comunitari.
UN SERVIZIO INTERATTIVO
Nel corso degli anni l'Euro Info Centre della CdC di Milano ha apportato
continue modifiche alla propria politica di comunicazione e d'informazione
per far fronte a due esigenze molto concrete: a) adeguarsi ai cambiamenti
della politica adottata dall'Unione Europea nei confronti delle PMI; b)
adeguarsi alle nuove esigenze delle PMI che nel tempo si sono dimostrate
più interessate a conoscere le problematiche comunitarie.
Un'analisi più attenta della domanda ha consentito di prendere
in considerazione meccanismi e modalità del tutto nuovi di organizzazione
del "dare informazione" basata su due principi fondamentali per la nostra
politica.
1. Il contributo degli utenti. Il ruolo attivo degli utenti nella fase
di progettazione e realizzazione del servizio rappresentano una condizione
necessaria e sufficiente affinché il servizio sia efficace. La progettazione
congiunta è un fattore indispensabile per il successivo inquadramento
del servizio nel contesto operativo dell'impresa utente. Come per i beni
strumentali, la partecipazione dell'utente alla progettazione garantisce
che il "servizio" sia facilmente integrato in un processo ad hoc per l'impresa
utente.
2. L'interattività. Le ragioni che portano all'esigenza di mantenere
elevata l'interattività tra chi gestisce l'informazione e gli utenti
dei servizi da noi offerti riposano nella necessità di adattare
progressivamente il servizio stesso alle specifiche esigenze delle imprese,
che cambiano sia in relazione ai processi di mutamento a loro interni,
sia in relazione ai mutamenti dell'ambiente in cui operano le stesse.
Il duplice proposito di attribuire un ruolo attivo agli utenti e di
garantire una certa interattività tra domanda e offerta, ha permesso
di soddisfare in maniera più puntuale le richieste delle PMI, producendo
due risultati: ha aumentato la propensione degli utenti ad investire nel
processo di sviluppo del servizio stesso e, a fronte di una domanda d'informazione
sempre più strutturata ed articolata, ha indotto l'offerta non più
di un servizio informativo semplice bensì di un "pacchetto di servizi
informativi", in grado di conferire alle PMI un quadro chiaro e dettagliato
che sia in grado di rispondere al meglio al quesito informativo posto.
E' nata così l'esigenza di offrire servizi integrati,
in grado di soddisfare le diverse fasi del processo decisionale che induce
una PMI a presentare un progetto suscettibile di ottenere dei finanziamenti
comunitari, considerando che la PMI resta comunque troppo lontana dai centri
decisionali e di informazione di Bruxelles per poter conoscere compiutamente
gli strumenti comunitari, valutarne la rispondenza ai propri bisogni, attivarsi
per l'eventuale accesso.
Sulla base dell'esperienza maturata in materia di servizi informativi,
la struttura dell'offerta da noi proposta è stata concepita in modo
da soddisfare diversi tipi di esigenze. In particolare a nostro avviso
sono distinguibili tre fasi nell'evoluzione delle fasi conoscitive della
PMI:
Conoscenza di base. L'esigenza dell'impresa in questa fase è
quella di avere una conoscenza che permetta la comprensione di tematiche
relative alla politica comunitaria aventi carattere generale, semplice
e immediato. In questo caso il servizio offerto risponde a esigenze ben
precise ovvero erogare un informazione puntuale, completa e leggibile in
modo da soddisfare da una parte una conoscenza di base e dall'altra deve
servire come fattore in grado di stimolare l'impresa nella realizzazione
di progetti che permettano di seguire un adeguato sentiero di crescita.
Puntualizzazioni. In questa fase grazie alla conoscenza già
acquisita si è in grado in base alle esigenze che emergono nella
vita dell'impresa di individuare soluzioni differenti utilizzando gli strumenti
predisposti dalla politica comunitaria. L'impresa ha bisogno di puntualizzazioni
per quanto concerne la formulazione dei progetti da presentare e le modalità
da seguire nella presentazione delle istanze di finanziamento.
Assistenza tecnica. In questo caso al potenziale beneficiario del finanziamento
viene offerto un servizio di assistenza diretto a istruire le domande volte
di richiesta di finanziamento comunitario. Tale servizio oggi viene offerto
non solo alle piccole e medie imprese ma anche ad enti pubblici che a seguito
delle riforme in atto, che impongono sempre più un orientamento
al mercato, flessibilità organizzativa, e introduzione di standard
di valutazione dei servizi pubblici, hanno dimostrato un'attenzione verso
le tematiche delle politiche comunitarie per massimizzare il beneficio
che ne deriva dalla loro attuazione.
FONDI STRUTTURALI, 90 SUCCESS STORIES
Fra le esperienze acquisite dall'Euro Info Centre della CdC di Milano
in questo contesto, sono da ricordare l'assistenza tecnica fornita alla
Direzione Generale XVI - Politiche Regionali- della Commissione europea
che riconoscendo all'Euro Info Centre della CdC di Milano la specializzazione
sui fondi strutturali in Italia, ha commissionato sia il monitoraggio di
90 casi di successo oltre uno studio volto ad approfondire le modalità
che una piccola e media impresa deve seguire in Italia per poter accedere
ai finanziamenti dai Fondi strutturali al fine di rendere più visibile
le diverse metodologie adottate. Per quanto concerne il primo caso si è
trattato di monitorare iniziative finanziate dal Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale, dal Fondo Sociale Europeo e dal Fondo Europeo di Orientamento
e Garanzia Agricola, e sono stati definiti di successo i casi che riescono
a produrre sul territorio benefici economici aventi un impatto positivo
sulla cittadinanza. La ricerca ha rilevato alcuni dati qualitativi relativi
alla descrizione del progetto, della sua implementazione sul territorio,
e degli effetti da quest'ultimo prodotti e dati quantitativi diretti a
quantificare gli effetti sull'occupazione, sul fatturato dell'impresa,
sul fatturato/export, sull'ambiente; per ogni progetto sono state successivamente
analizzati i dati finanziari.
Altro caso molto interessate è l'assistenza fornita alla Regione
Lombardia nella valutazione degli effetti prodotti dall'erogazione dei
Fondi strutturali sul territorio lombardo. L'attività mira a verificare
il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla strategia di sviluppo
della Regione e cerca di fornire significativi strumenti decisionali e
operativi in caso di scostamenti dai risultati attesi.
Il monitoraggio valuta il mantenimento e l'allargamento della base
occupazionale, il consolidamento della base produttiva, lo sviluppo del
progresso tecnico scientifico, il miglioramento della qualità e
delle infrastrutture, la tutela, la valorizzazione e il risanamento ambientale,
il miglioramento della qualità dei servizi sociali, sanitari e culturali.
La valutazione consente di individuare con tempestività le situazioni
a rischio: tutte le iniziative contraddistinte da ritardi, difficoltà
o scostamenti rispetto a quanto previsto nei Piani Operativi che definiscono
le linee strategiche dello sviluppo regionale.
ENTI PUBBLICI DA EDUCARE
Anche in questo caso l'attività si è concretizzata con
il monitoraggio degli interventi avviati con i programmi di finanziamento,
con la definizione degli indicatori di attuazione quantitativi e qualitativi
necessari alla valutazione dei risultati ottenuti con i singoli interventi
e con i programmi complessivi in termini di efficienza e di efficacia;
con l'analisi dell'impatto sul territorio dei finanziamenti assegnati e
con l'individuazione degli elementi analitici sugli aspetti tecnico finanziari.
La valutazione è stata elaborata sul programma Valtellina II (obiettivo
2), Resider diretto a favorire la riconversione siderurgica, Interreg diretto
a favorire la cooperazione trasfrontaliera, Asse Sempione (obiettivo 2)
diretto a favorire la riconversione di aree in declino industriale.
All'interno di questa categoria di utenti ci sono anche i Comuni che
hanno difficoltà a muoversi nella giungla dei regolamenti comunitari
quali "sicurezza sul lavoro, appalti pubblici"; in molti casi queste strutture
sono incapaci ad utilizzare i finanziamenti messi a disposizione dall'Unione
europea.
Di particolare interesse sono i casi del Comune di Tavernole sul Mella
e del comune di Casalpusterlengo. Entrambi si sono rivolti all'Euro Info
Centre di Milano per ricevere assistenza tecnica : il primo comune localizzato
in area obiettivo 5b (area in declino rurale) aveva l'esigenza di recuperare
architettonicamente "un forno fusorio" per adibirlo a centro museale.Si
tratta di uno dei più importanti monumenti storico-industriali italiani
a testimonianza della storia produttiva delle lavorazioni del ferro nelle
valli alpine. Verificate le caratteristiche dell'iniziativa, l'Euro Info
Centre di Milano ha individuato la fonte del finanziamento e in collaborazione
con i tecnici del Comune ha provveduto ad elaborare la candidatura e a
presentarla alle Autorità regionali competenti. L'iniziativa è
stata approvata, per un ammontare pari al 50% dei costi ammessi a finanziamento.
Il comune di Casalpusterlengo, convinto che la politica di coesione
economica e sociale attualmente perseguita dalla Comunità europea
possa rappresentare anche per gli enti locali un'importante occasione di
sviluppo e di crescita culturale, ha stipulato una convenzione con l'Euro
Info Centre di Milano al fine di apprendere i principali strumenti comunitari
e soprattutto fornire al personale comunale, mediante un'azione formativa,
alcune nozioni comunitarie su tematiche che sono di interesse diretto per
l'attività esercitata dal comune stesso e che in alcuni casi hanno
un impatto immediato sul lavoro dei dipendenti (es.: la necessità
di capire come deve essere applicata la normativa sugli appalti pubblici
nel momento in cui il comune ha necessità di pubblicare un bando
di gara).
La volontà dell'Euro Info Centre di Milano di allargare il proprio
target di riferimento, oltre alle PMI anche agli enti pubblici, parte dalla
considerazione che una delle cause principali p.e. del mancato utilizzo
dei finanziamenti comunitari e della mancata attuazione dei regolamenti
che hanno ricaduta immediata sul tessuto economico-produttivo, risiede
nell'incapacità degli stessi enti (nella maggior parte dei casi
pubblici) di attuare gli strumenti comunitari.
 
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