Impresa & Stato n°37-38
EURO INFO CENTER
IFT, un progetto per l'innovazione
nel settore tessile
Eurosportello e Centro Tessile promuovono un progetto
europeo pilota nel campo del trasferimento tecnologico
per l'area "Asse Sempione"
di
AURORA MAGNI
IFT, ovvero
Innovation Finishing Textile è il titolo di un progetto sviluppato
e proposto da Eurosportello e da Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento
alla DG XVI dell'Unione Europea nell'ambito delle iniziative pilota di
trasferimento di innovazione tecnologica. Il progetto è stato selezionato
su una rosa di oltre 70 proposte ed ha ottenuto l'approvazione. Si tratta
di un'opportunità di lavoro importante per i soggetti proponenti
e per le imprese che saranno coinvolte nelle varie fasi di attività:
l'IFT è l'unico progetto proposto da enti italiani ad essere stato
approvato nell'ambito del bando in questione ed è l'unico programma
tra quelli approvati ad essere rivolto al settore tessile.
Ma vediamo di cosa si tratta e da quali presupposti ha preso
il via.
In primo luogo il progetto si colloca in una strategia di collaborazione
tra aree regionali in obiettivo 1 e 2 ritenute interessanti per lo
sviluppo delle relazioni internazionali: la Northern Region (Portogallo),
la Drama - Larissa (Grecia) la Cataluna (Spagna) e l'East Midlands (Inghilterra).
La partecipazione italiana è costituita dai Comuni collocati
nell'area Asse Sempione, definita dalla UE obiettivo 2 in quanto "in fase
di declino industriale": Arsago Seprio, Busto Arsizio, Castellanza, Gallarate,
Samarate (provincia di Varese), Canegrate, Garbagnate Milanese, Lainate,
Legnano, Nerviano, Parabiago, San Giorgio su Legnano e San Vittore Olona
(Alto Milanese).
I partner esteri individuati hanno una forte competenza settoriale:
si tratta di istituti universitari quali la Trent University
di Notthingam e la portoghese Università di Lusiada e di centri
di ricerca e servizio alle imprese quali il greco Clotefi e lo spagnolo
Acondicionamento Tarrasense.
Ai leaders italiani è stato naturalmente attribuito il compito
della direzione del progetto sia per quanto riguarda il management economico
e metodologico (Eurosportello) sia per quanto riguarda le competenze specificamente
tecniche e settoriali (Centro tessile Cotoniero e Abbigliamento).
La leadership italiana nasce da una oggettiva valutazione: il tessile
lombardo, pur ridimensionato dalla crisi dei primi anni 90 nelle sue potenzialità
occupazionali, conserva un ruolo internazionalmente riconosciuto come creatore
e promotore di moda ma anche come settore capace di sperimentare
soluzioni tecniche innovative e può pertanto proporsi come elaboratore
privilegiato di idee e riflessioni sul sistema moda.
Eurosportello e Centrocot hanno inoltre al proprio attivo numerose
esperienze nell'ambito di progetti comunitari (Tacis, Brite, Leonardo,ADAPT..)
e sono quindi accreditati presso l' Unione Europea.
TESSILE - ABBIGLIAMENTO: RESISTE LA LEADERSHIP
ITALIANA
Il fatto che ITF sia un progetto italiano non è casuale.
E' infatti innegabile che l'Italia della moda e dei tessuti continui
a "far scuola" nel mondo, a dettar legge in fatto di stile e di tendenze.
In molti paesi stranieri (Stati Uniti, Giappone, Germania in particolare
) il made in Italy è un valore in sè e come tale si impone
sul mercato come dimostra il saldo attivo dell'import- export dei
prodotti tessili italiani.
Dando quindi per acquisita questa leadership culturale, il progetto
prende il via dalla considerazione che alle soglie del 2000 il tessile
lombardo si stia misurando con oggettive difficoltà, dovute soprattutto
alla competizione dei paesi emergenti ed al costante aumento delle importazioni,
ma mantenga punti di forza considerevoli.
Vorremmo proporre a questo proposito alcune riflessioni.
- Il paventato fenomeno delle deindustrializzazione del settore tessile-abbigliamento
non si è verificato. Malgrado i significativi ridimensionamenti,
in Lombardia continuano a lavorare oltre 20.000 imprese che occupano circa
200.000 persone (fig. 1). In altre parole il 30 % degli addetti tessili
nazionali opera nella regione che si conferma quale una delle aree europee
a maggior concentrazione di imprese tessili.
- Se è vero che in Lombardia continuano a battere i telai è
altrettanto vero che è vi è una forte tendenza alla terziarizzazione
contraddistinta dalla nascita e dal consolidarsi di una consistente offerta
di servizi alle imprese (studi di styling, consulenza industriale, supporto
al trade, alla qualità...). Un fenomeno oggi ancora poco monitorato
ed analizzato che è contemporaneamente la risposta del territorio
al cambiamento del modo d'essere impresa avvenuto negli anni 80 ed
elemento esso stesso propulsore di ulteriori modifiche strutturali.
La presenza in Lombardia di occasioni fieristiche prestigiose (da Moda
In a Milano Vende Moda, dall' ITMA fino alle periferiche Idea Como e Nobiltech)
completa il quadro e contribuisce a rendere il connubio tra industria e
terziario un elemento di vantaggio strategico.
- Il tessile lombardo si sta liberando della propria dimensione locale
e si affaccia a nuovi mercati.
Se, semplificando, negli anni 70 abbiamo assistito alla parcellizzazione
delle imprese tessili verticalizzate e alla nascita di una miriade
di piccole e piccolissime imprese, gli anni 80 sono stati caratterizzati
dalla strutturazione di un terzismo qualificato e da forti investimenti
tecnologici. Un processo che ha naturalmente selezionato le imprese più
fragili e consolidato quelle più forti.
Il tessile degli anni 90 è il tessile che guarda oltre i confini
nazionali per esportare prodotti ma anche per esportare produzione
in aree in cui il costo del lavoro è più vantaggioso (fig.
2).
Il terziario di supporto all'industria tessile è in parte la
coerente risposta del territorio a questo processo: l'azienda che lavora
in aree territoriali nuove e distanti ha bisogno di supporti tecnici, metodologici,
organizzativi competenti. Ma è spesso la disponibilità di
questi supporti, l'offerta di mediazione tra singole imprese e enti che
erogano finanziamenti a stimolare le imprese a tentare strade nuove.
Un progetto come l'IFT dieci anni fa forse non sarebbe stato capito,
oggi appare naturale espressione di un settore disponibile a lavorare nel
mondo e ad incontrare partners in paesi stranieri con i quali scambiare
informazioni, sviluppare esperienze e collaborazioni.
L'INDUSTRIA DECLINANTE DELL'AREA ASSE SEMPIONE
L'area Asse Sempione è in obiettivo 2, gode cioè del
non gratificante privilegio di essere stata definita in declino industriale
ed è inserita nel distretto industriale 01 "tessile cotoniero".
Si tratta di un'area in cui l'industria tessile è una presenza antica
testimoniata dalla diffusa ed ingombrante archeologia dei cotonifici
solo parzialmente restaurati e restituiti al territorio.
Malgrado i pesanti ridimensionamenti subiti negli anni restano
oggi attive oltre 1000 imprese tessili e oltre 1800 confezioni con un numero
complessivo di oltre 29.000 addetti (fig. 3).
Le aziende che operano in quest'area hanno caratteristiche interessanti
dalla cui valutazione siamo stati stimolati a progettare l'IFT.
La maggior parte delle imprese opera nel sistema moda e ha sviluppato,
anche grazie a questa circostanza, una particolare abilità nel gestire
i processi produttivi all'insegna della flessibilità e della rapidità
di esecuzione.
La dimensione media delle imprese (11 addetti nel tessile, 5,5 nell'abbigliamento)
è indicatore di un modello organizzativo la cui efficacia ha suscitato
spesso l'interesse degli osservatori stranieri.
Ma la vera forza del sistema trae origine da tre elementi:
- imprese anche di piccola dimensioni hanno sviluppato ampia competenza
tecnologica rispetto al prodotto e al processo ed effettuato negli anni
investimenti significativi.
- a differenza dei distretti mono-prodotto (quali Como e Carpi) in
quest'area vengono lavorate tutte le fibre tessili sia naturali che chimiche
e realizzata una gran varietà di prodotti dall'abbigliamento
esterno all'intimo, dall'arredo casa ai tessili tecnici.
- la zona è complessivamente caratterizzata da una forte industrializzazione:
è un'area tessile, ma anche meccanotessile e chimica e in cui le
relazioni e le sinergie tra imprese sono naturalmente favorite.
In sintesi, oltre a godere del vantaggio dato da dotazioni tecnologiche
moderne, le aziende vivono in un contesto industriale caratterizzato
dalla interrelazione tra imprese e tra queste ed il sistema socio-culturale.
L'Asse Sempione è da questo punto di vista un buon interprete
del concetto marshalliano di distretto industriale, l'atmosfera industriale
di cui è impregnato è una risorsa da utlizzare.
In estrema sistesi, partendo da queste considerazioni, il progetto
IFT si propone di ribadire tre importanti presupposti:
1. è possibile individuare e consolidare i punti
di forza di un'area penalizzata dalle crisi cicliche tanto da essere collocata
in obiettivo 2, promuovere la ricerca e l'innovazione in una logica di
relazioni internazionali;
2. il sistema moda è un sistema integrato di cui lo stilismo
è solo la punta più visibile di un iceberg che prende
forza innovativa dai produttori di materiali tessili e dai finitori. Supportare
la ricerca e l'innovazione vuol dire rafforzare il sistema stesso della
moda;
3. per quanto sia innegabile una dimensione locale o regionale del
tessuto industriale, è oggi necessario pensare ad un sistema moda
europeo in cui styling, tecnologie e mercato si integrino e si sostengano
vicendevolmente.
Se operare in questa logica è difficile per la singola
impresa, la rete territoriale può consentire anche a soggetti "deboli"
di rapportarsi con una realtà di dimensione internazionale usufruendo
di conoscenze e di servizi altrimenti non attivabili.
QUATTRO RICERCHE SULL'INNOVAZIONE
Come la maggior parte dei progetti comunitari, anche questo presuppone
una molteplicità di fasi e di attività la cui struttura portante
è costituita dalla collaborazione tra i centri ricerca, le università
e le aziende, dalla sperimentazione e dal trasferimento di conoscenze agli
operatori economici mediante modalità diverse ed integrate.
Il programma di attività è articolato su tre fasi ed
ha durata complessiva di due anni e mezzo: definizione, implementazione
e valutazione.
La prima fase, della durata di sei mesi, definita di "definizione"
del progetto consentirà di:
1. analizzare e comparare gli scenari socio-economico e tecnologici
in cui operano i sistemi tessili italiano, portoghese, spagnolo, inglese
e greco, individuarne i punti di forza e di debolezza ed il grado di interelazione
internazionale nonchè le prospettive di sviluppo ed i bisogni,
2. selezionare le imprese che parteciperanno al programma,
3. creare e consolidare canali di informazione costanti tra i partners
e le imprese partecipanti al progetto.
Il materiale raccolto e le valutazioni elaborate saranno naturalmente
oggetto di comunicazioni in internet, di specifiche pubblicazioni e di
attività convegnistica organizzata in ognuna delle nazioni
coinvolte.
In base ai risultati ottenuti in questo primo step di attività
l'Unione Europea esprimerà la valutazione finale sul progetto
e autorizzerà i partner a procedere nella "fase implementazione
".
Questo secondo livello di attività avrà come fulcro la
realizzazione di quattro ricerche tecnologiche che riguarderanno:
- i tessuti innovativi (materiali, strutture, performance) e le possibili
applicazioni nei prodotti d'abbigliamento
- i finissaggi volti a conferire effetti e performance particolari
alle superfici tessili anche grazie all'utilizzo di bioecnologie
- il design, le soluzioni tecniche all'avanguardia per sviluppare e
proteggere la creatività,
- i sistemi innovativi per confezionamento dei capi e gli effetti
registrabili nell'organizzazione del lavoro.
I temi sono certamente di grande attualità ed interesse
per le aziende tessili europee e saranno sviluppati da un partner leader
di riconosciuta competenza affiancato da altri tre partner.
La fase di ricerca non vuole però limitarsi a fotografare
lo stato dell'arte dell'applicazione di nuove tecnologie nelle aree
tessili ma si propone di sviluppare e sperimentare aspetti specifici in
fasi applicative. Protagoniste di questa fase la cui durata prevista
è di un anno, saranno quindi aziende selezionate nelle aree
coinvolte dal progetto alcune delle quali avranno quindi un diretto e attivo
coinvolgimento: saranno infatti invitate a sperimentare e testare
determinate innovazioni nei propri processi produttivi con metodologie
e modalità di verifica concordate.
La fase successiva riguarderà la ricaduta sul territorio delle
conoscenze acquisite: non solo i risultati tecnologici emersi saranno oggetto
di pubblicazioni (cartacee, via internet e CD) ma ogni partner organizzerà
nel proprio territorio due iniziative formative per ogni ricerca: la prima
rivolta agli imprenditori (work shop) la seconda, a carattere più
divulgativo, rivolta ai tecnici ed agli operatori.
Si tratta indubbiamente di un grosso impegno volto soprattutto a mettere
a disposizione delle aziende del settore un'ampia gamma di opportunità
di aggiornamento tecnico. In ogni area geografica avranno infatti luogo
otto appuntamenti formativi riguardanti le quattro tematiche tecnologiche
individuate.
La fase finale di valutazione dei risultati consentirà di conoscere
se gli obiettivi esplicitati in sede di presentazione del progetto sono
stati raggiunti. Si avrà a quel punto una più esauriente
conoscenza del nostro settore nelle sue differenti articolazioni territoriali
e nei suoi punti di forza e di fragilità.
L'IFT avrà inoltre aiutato le aziende ad utilizzare i
luoghi del "sapere tecnologico" (centri, università) quali interlocutori
e partner nelle attività di ricerca e sperimentazione e contribuito
ad alimentare il patrimonio di conoscenze tecnico scientifico di cui il
settore dispone.
Ma soprattutto ci si aspetta, quale conclusione del progetto, un cambiamento
culturale e comportamentale da parte delle imprese che saranno stimolate
a confrontarsi con una dimensione internazionale, ad interagire e collaborare
con realtà territorialmente distanti. In altre parole a pensare
al tessile non più come ad un sistema locale o solamente italiano
ma europeo.
TAB. 1 - IL TESSILE ABBIGLIAMENTO LOMBARDO
(1994)
|
Unità locali
|
Addetti
|
Tessile
|
10.797
|
130.813
|
Abbigliamento
|
10.611
|
66.638
|
Totale
|
21.408
|
197.45
|
TAB. 2 - COSTO DEL LAVORO (1995)
Europa |
Costo U.S. $
|
Far East |
Costo
U.S. $
|
Resto del Mondo |
Costo
U.S. $
|
Svizzera |
25,46
|
Giappone |
25,92
|
Australia |
12,42
|
Belgio |
23,15
|
Filippine |
0,95
|
Canada |
13,50
|
Danimarca |
22,04
|
India |
0,58
|
USA |
11,89
|
Olanda |
21,77
|
Indonesia |
0,46
|
Zambia |
0,43
|
Germania |
20,77
|
Sri Lanka |
0,42
|
Kenia |
0,41
|
Austria |
19,47
|
Vietnam |
0,38
|
Tunisia |
2,97
|
Grecia |
7,68
|
Cina |
0,45
|
Egitto |
0,64
|
Svezia |
17,34
|
Bangladesh |
0,26
|
|
|
Francia |
15,35
|
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|
|
|
Italia |
15,65
|
|
|
|
|
Finlandia |
13,07
|
|
|
|
|
G. Bretagna |
10,74
|
|
|
|
|
Irlanda |
11,07
|
|
|
|
|
Spagna |
8,55
|
Israele |
6,81
|
|
|
TAB. 3 - AREA ASSE SEMPIONE
|
Unità Locali
|
Addetti
|
Tessile
|
1.197
|
12.780
|
Abbigliamento
|
1.826
|
16.280
|
Totale
|
3.023
|
29.060
|
 
|