di Pieraldo Isolani
Le metodologie di rilevazione
Le metodologie di rilevazione adottate da Adiconsum differiscono
da quelle normalmente usate dall’Ufficio Prezzi della Camera.
Questo criterio si è reso necessario proprio per far emergere
eventuali diversità di risultati, dai quali partire per migliorare
il sistema di rilevazione camerale.
Pertanto le rilevazioni si sono svolte presso operatori nuovi e
diversi dagli informatori camerali, escludendo gli operatori
membri delle Commissioni che concorrono a formare il Listino
settimanale.
Il paniere dei prodotti
Il paniere dei prodotti sui quali si è svolta la rilevazione è
stato predisposto attraverso il confronto con "testimoni
privilegiati". Per i prodotti alimentari sono state realizzate
interviste con dirigenti del settore acquisti delle società della
Grande Distribuzione e della cooperazione alimentare, nonché con
dirigenti dei mercati comunali di Milano.
Le informazioni e il materiale raccolto nelle interviste hanno
suggerito di predisporre un paniere rappresentativo composto da 90
prodotti alimentari.
Per poter effettuare una comparazione attendibile con le
quotazioni del Listino camerale, i prodotti del paniere, per la
maggior parte, hanno trovato corrispondenza con quelli del
Listino, e sono stati classificati con le medesime declaratorie.
Si è però evidenziato che alcuni prodotti significativi non
vengono rilevati dal Listino camerale. Per taluni di questi
prodotti infatti, il Listino rileva i prezzi all’ingrosso del
prodotto ancora grezzo, destinato alle imprese trasformatrici per
successive lavorazioni, ma non rileva i prezzi dei medesimi
prodotti trasformati e confezionati, pronti per il consumo finale.
In questi casi si è deciso di rilevare i prezzi all’ingrosso dei
prodotti pronti per il consumo e non dei prodotti grezzi, in
quanto, anche se non sarà possibile alcuna comparazione con il
Listino camerale, è sembrato utile contribuire a colmare una
lacuna significativa, specialmente dal punto di vista dei
consumatori.
La selezione degli operatori
Gli operatori individuati per collaborare alle rilevazioni sono
stati selezionati in modo che, per ciascun prodotto, vi fosse la
possibilità di incrociare i dati forniti da più imprese
produttrici, con quelli forniti da più imprese acquirenti.
Per ottenere una collaborazione fattiva all’indagine da parte
degli operatori coinvolti nelle rilevazioni, è stato necessario un
lungo lavoro preparatorio. Dopo una presentazione formale da parte
della Camera di Commercio, da parte di Adiconsum è iniziata una
capillare azione di informazione sulla natura scientifica
dell’indagine e sulla assoluta riservatezza dei dati, che ha
portato a una adesione convinta degli operatori, che è stata la
garanzia per il successo delle rilevazioni.
Alle rilevazioni hanno partecipato 175 operatori, così suddivisi:
- n. 10 operatori acquirenti dei prodotti alimentari, operanti in
Milano e provincia, suddivisi fra Grande Distribuzione,
cooperazione, dettaglianti e centri collettivi di acquisto;
- n. 135 produttori o commercianti all’ingrosso dei prodotti
alimentari, selezionati in modo che, per ciascun prodotto
rilevato, vi fossero almeno 3 punti di rilevazione;
- n. 7 imprese edili o consorzi edili cooperativi, operanti nella
provincia di Milano, rappresentative dell’insieme delle imprese
(grandi, medie, piccole, cooperative);
- n. 23 Società produttrici o commercianti all’ingrosso su Milano
dei materiali da costruzione inseriti nel paniere. Gli operatori
sono stati selezionati in modo che per ciascun prodotto rilevato
vi fossero almeno 3 punti di rilevazione.
Le rilevazioni e l’elaborazione
dei dati
I dati sui prezzi sono stati raccolti attraverso due distinte
rilevazioni: la prima nella settimana dal 28 novembre al 3
dicembre 1994 e la seconda nella settimana dal 13 al 17 marzo
1995.
Agli operatori produttori o commercianti all’ingrosso di prodotti
alimentari, la scheda di rilevazione chiedeva di indicare
separatamente il prezzo di vendita praticato alle imprese della
Grande Distribuzione e quello praticato ai dettaglianti. Infatti,
dalle interviste iniziali era emersa con chiarezza la presenza di
due prezzi sostanzialmente diversi fra grande distribuzione e
dettaglio e sembrava interessante che l’indagine ne tenesse conto.
La scheda di rilevazione indicava di considerare precise modalità
di consegna e pagamento della merce, poiché il prezzo all’ingrosso
subisce variazioni anche sostanziali in relazione alle diverse
modalità concordate. Per ciascun prodotto sono state indicate le
condizioni più diffuse sulla piazza di Milano.
Analogamente a quanto pubblicato dal Listino camerale,
l’elaborazione dei dati è stata compiuta evidenziando i prezzi
minimi e massimi rilevati per ciascun prodotto. Il confronto
incrociato fra i dati forniti dalle imprese venditrici, con quelli
delle imprese acquirenti, ha consentito di evidenziare i dati
palesemente anomali, dei quali non si è tenuto conto.
I dati raccolti sono stati comparati con le quotazioni riportate
sui Listini camerali del 5 dicembre 1994 e del 20 marzo 1995, che
riportano le quotazioni delle corrispondenti settimane delle
rilevazioni Adiconsum.
La comparazione dei dati
L’analisi dei dati emersi dalle due rilevazioni, comparati con le
corrispondenti quotazioni dei Listini camerali, permette di
affermare che le quotazioni riportate settimanalmente dal Listino
camerale, rispetto al segmento di mercato cui si riferiscono,
trovano riscontro nelle rilevazioni effettuate con altre
metodologie e con approfondimenti specifici. Questi
approfondimenti consentono di chiarire che vi sono segmenti di
mercato che non sono considerati dalle metodologie di rilevazione
che concorrono alla formazione del Listino camerale. La gran parte
delle difformità di prezzo emerse dalle rilevazioni Adiconsum sono
pertanto da ricondursi a questa constatazione. La questione è
particolarmente rilevante in quanto tali segmenti rappresentano
quote di consumo importanti sulla piazza di Milano e danno luogo
alla formazione di un particolare prezzo all’ingrosso, specifico
del segmento considerato.
Le considerazioni che seguono evidenziano più specificamente le
problematiche e le differenziazioni riscontrate attraverso la
comparazioni fra i dati rilevati e quelli espressi dai Listini.
Dettaglio e Grande Distribuzione
In tutti i prodotti alimentari di cui sono stati rilevati i
prezzi, è emerso che le Società della Grande Distribuzione
acquistano i medesimi prodotti a un prezzo sensibilmente inferiore
rispetto a quello dei negozi al dettaglio. Si è riscontrato con
chiarezza che talune imprese produttrici operano con due Listini
prezzi distinti, l’uno per la Grande Distribuzione e l’altro per
il dettaglio, mentre altre ricorrono a una scontistica assai
articolata, in funzione dell’ammontare degli ordinativi.
Sino a tutto il 1994 anche il Listino camerale, per la pasta
alimentare, ha rilevato distintamente i prezzi per la Grande
Distribuzione e per il dettaglio. Anche da tali rilevazioni
emergevano le differenze di prezzo che la verifica di Adiconsum ha
rilevato anche per gli altri prodotti alimentari. Non si conoscono
le motivazioni per cui, dal 1995 la Commissione competente ha
deciso di non effettuare più la doppia rilevazione neppure per le
paste alimentari.
Prodotti a Marchio
e Hard Discount
I dati rilevati da Adiconsum nei prodotti alimentari, evidenziano
un ventaglio maggiore fra i prezzi minimi e quelli massimi,
rispetto alle quotazioni del Listino camerale, nel senso che
l’indagine ha rilevato sia prezzi sensibilmente inferiori alla
quotazione minima, che superiori a quella massima.
Queste differenze, che per taluni prodotti risultano consistenti,
sono sicuramente ascrivibili al fatto che le Commissioni che
fissano le quotazioni del Listino camerale, non tengono conto:
- sul versante dei prezzi massimi, dei prezzi dei prodotti delle
marche leader, verosimilmente più cari di analoghi prodotti di
altre marche;
- sul versante dei prezzi minimi, né dei prezzi dei prodotti
cosiddetti "Primo Prezzo", destinati alla rete degli Hard
Discount, né dei prezzi dei cosiddetti "Prodotti a Marchio",
realizzati da talune industrie con il marchio delle catene della
grande distribuzione.
Relativamente alla seconda considerazione infatti, per molti
prodotti alimentari a lunga conservazione (tonno, pomodori pelati,
piselli, sottaceti, confettura di frutta, carne in scatola, pasta,
riso ecc.) sono rilevati prezzi sensibilmente più bassi (in taluni
casi anche del 25-30%) delle quotazioni minime riportate dal
Listino camerale. Tali prezzi sono stati rilevati presso imprese
produttrici poco note, che generalmente sono ubicate nel
Mezzogiorno (a eccezione delle riserie).
Molte di queste imprese
producono, spesso con contratti esclusivi, per
le Società della Grande Distribuzione, apponendo sui loro prodotti
il marchio della Società committente. Sono i cosiddetti "Prodotti
a Marchio" utilizzati da molte grandi catene distributive. Altre
producono con il proprio marchio prodotti di "Primo Prezzo",
destinati alla rete degli Hard Discount, con costi di produzione
più bassi perché si tratta di prodotti non reclamizzati. Non
rientrava nell’oggetto dell’indagine verificare le caratteristiche
qualitative di tali prodotti.
Questo particolare mercato (Hard Discount e Prodotti a Marchio),
che le quotazioni del Listino camerale attualmente non
considerano, sta assumendo una importanza crescente per i prezzi
particolarmente contenuti che propone. Il mercato di riferimento è
attualmente stimato intorno al 10-15%, ma si tratta di un mercato
in espansione, in linea con quanto sta accadendo in altri Paesi
europei.
Sconti e Grande Distribuzione
I Listini prezzi delle imprese produttrici praticati alla Grande
Distribuzione hanno formato la base dei dati utilizzati
dall’indagine di Adiconsum per questo segmento distributivo.
Rispetto ai listini ufficiali le Società della Grande
Distribuzione usufruiscono di ulteriori sconti, variamente
complessi e articolati, determinati dal potere contrattuale di cui
ciascuna Società dispone.
Dall’indagine sono emerse tre diverse
tipologie di sconti. Il cosiddetto Fine Anno, che è uno sconto
proporzionale al raggiungimento di determinati obiettivi annuali
di fatturato. Il Contributo Promozionale, che viene determinato in
relazione al fatturato conseguito durante specifiche campagne
promozionali indette dalle imprese produttrici per determinati
prodotti. Il Contributo di Inserimento, infine, viene corrisposto
dalle imprese produttrici in occasione dell’inserimento, sul
circuito commerciale di una catena di Grande Distribuzione, di un
prodotto che precedentemente non veniva commercializzato in quel
circuito.
La forza commerciale delle Società della Grande Distribuzione si
misura proprio sull’entità di questi sconti. Per questo motivo i
dati reali sugli sconti sono segreti. È fondato ritenere che
l’insieme della scontistica applicata dalle imprese produttrici
alla Grande Distribuzione varia da un minimo del 6% a un massimo
del 9-10 per cento.
I prezzi rilevati dall’indagine per la Grande Distribuzione,
quindi, non tengono conto della scontistica e dovrebbero essere
decurtati di tali percentuali.
Prodotti grezzi e prodotti pronti
per il consumo
Nei sottoindicati gruppi di prodotti alimentari il Listino
camerale non rileva i prezzi dei prodotti pronti per il consumo,
ma soltanto quelli dei prodotti grezzi destinati a ulteriori fasi
di trasformazione o di confezionamento: farine, burro, vini,
caffè. Le rilevazioni effettuate da Adiconsum si riferiscono
invece ai prodotti pronti per il consumo e non consentono
ovviamente alcun confronto significativo con le quotazioni
riportate dai Listini camerali.
Condizioni di consegna
e di pagamento
Le condizioni di consegna e pagamento della merce, indicate nelle
schede di rilevazione non hanno ricevuto contestazioni da parte di
nessuno degli operatori che hanno partecipato alle rilevazioni. Se
ne può dedurre che si tratta di modalità commerciali prevalenti
sul mercato.
Il Listino camerale in taluni capitoli non precisa le modalità di
pagamento, in altri prevede il pagamento in contanti, assai poco
frequente. Anche le modalità di consegna della merce, in alcuni
capitoli, sono previste in forme diverse dalla consegna franco
destino
che è risultata prevalente.
Materiali da costruzione
La prima rilevazione del novembre 1994 registra in modo pressoché
generale e costante, a eccezione del ferro e di taluni tipi di
piastrelle, prezzi minimi più bassi rispetto alle quotazioni del
Listino camerale del 5 dicembre 1994. Questa osservazione è stata
confermata anche dalle interviste con gli esperti del settore
edile.
Dalla seconda rilevazione del mese di marzo 1995, invece,
emergono indicazioni opposte: i prezzi rilevati sono superiori
alle quotazioni massime del Listino camerale del 20 marzo 1995.
Nel frattempo quasi tutti i materiali da costruzione hanno subìto
considerevoli aumenti di prezzo. Tali aumenti risultano più
consistenti nelle rilevazioni di Adiconsum che non dalle
quotazioni dei Listini camerali.
Conclusioni e proposte
Il Listino camerale, così come si presenta attualmente, è frutto
di aggiustamenti successivi. La composizione dei vari capitoli, la
descrizione delle declaratorie dei prodotti, la indicazione delle
condizioni di consegna e pagamento della merce, le metodologie
applicate per la rilevazione dei prezzi si sono modificate nel
tempo per rispondere alle diverse e mutevoli esigenze del mercato
e degli operatori economici.
L’analisi dei dati ricavati dal "check up", consiglia di
ripuntualizzare la funzione strategica del Listino medesimo,
soprattutto per quanto riguarda i capitoli dei prodotti
alimentari. Le quotazioni settimanali del Listino dei prezzi
all’ingrosso della Camera di Commercio sono attualmente utilizzate
per le transazioni commerciali fra imprese, sono punti di
riferimento per le gare di appalto per le forniture pubbliche e
per dirimere le controversie commerciali.
In prospettiva il Listino potrebbe fornire anche dati ed elementi
di conoscenza a tutela dei consumatori.
Specialmente per quanto riguarda i prodotti alimentari, andranno
arricchite le informazioni in modo da consentire ai consumatori, e
alle loro Associazioni, di valutare, ad esempio, con cognizione di
causa il rapporto qualità-prezzo di molti prodotti; di
distinguere, all’interno di una medesima denominazione, i diversi
livelli qualitativi di un prodotto; di prendere coscienza
dell’entità del ricarico del sistema distributivo, cioè della
reale differenza fra prezzi all’ingrosso e prezzi al consumo.
Le considerazioni espresse valgono a maggior ragione dopo che
recenti disposizioni legislative hanno attribuito alle Camere di
Commercio importanti funzioni a tutela dei consumatori.
Le proposte di miglioramento delle metodologie di rilevazione e,
per alcuni aspetti, della struttura del Listino camerale,
intendono favorire la nuova funzione strategica del Listino prima
sommariamente indicata.
Le differenze costantemente riscontrate nei prezzi all’ingrosso
fra dettaglio e Grande Distribuzione, consigliano di estendere la
rilevazione distinta a tutti i capitoli dei prodotti alimentari
del Listino.
Il segmento di mercato dei prodotti alimentari coperto dai
cosiddetti "Prodotti a Marchio" nella grande distribuzione e dalle
catene degli Hard Discount con i prodotti di Primo Prezzo, è in
rapida espansione. Sarebbe auspicabile che gli Uffici camerali
preposti impostassero un sistema di rilevazione dei prezzi
all’ingrosso che tenesse conto di queste nuove e importanti realtà
del sistema distributivo. Per gli Hard Discount potrebbe essere
utile inserire una rilevazione specifica di alcuni prodotti che
già occupano uno spazio consistente (scatolame, riso, pasta, olio
eccetera).
I prezzi all’ingrosso dei prodotti alimentari pronti per il
consumo dovrebbero essere rilevati anche nei capitoli ove
attualmente si rilevano soltanto i prezzi dei prodotti grezzi
(caffè, vino, cacao,
farine, burro ecc.), poiché è preciso interesse dei consumatori
conoscere il prezzo all’ingrosso e/o alla produzione di tali
prodotti.
È opportuno valutare la possibilità di aggiornare le
condizioni di consegna della merce alla prassi corrente di mercato
(franco destino), al fine di poter rilevare i reali prezzi di
scambio delle merci.
La condizione di pagamento della merce più ricorrente è di 60
giorni. Tuttavia poiché esistono anche dilazioni di pagamento più
lunghe, sarebbe necessario che il Listino camerale prevedesse
anche condizioni di dilazioni di pagamento maggiori e ne
considerasse il loro maggiore costo in termini di valuta. In ogni
caso potrebbe essere eliminata dal Listino la condizione di
pagamento in contanti, che non è più in uso neppure per i prodotti
agricoli.
Per i materiali da costruzione i prezzi rilevati da Adiconsum
presso le imprese edili e presso le ditte produttrici, mostrano
scostamenti dalle rilevazioni camerali di segno opposto nelle due
indagini di fine ’94 e della primavera del ’95; non rientrava, in
questo caso, nei compiti dell’indagine stessa individuare
rigorosamente i motivi, né ripetere le rilevazioni in un periodo
successivo per verificare un’eventuale convergenza dei prezzi
rilevati dalle Camere di Commercio e dall’Adiconsum.
Considerata l’importanza che le quotazioni del Listino camerale
hanno, particolarmente in questo settore, risulta opportuno
procedere, anche con strumenti interni al sistema camerale, a una
ulteriore verifica nel breve-medio periodo.
Nei prodotti alimentari freschi (salumeria, carni, pollame,
formaggi) il ventaglio di prezzi rilevato è assai più ampio delle
quotazioni del Listino camerale. Inoltre, le declaratorie di quei
prodotti sono, salvo eccezioni, troppo generiche rispetto alle
varietà organolettiche e qualitative di prodotti diversi ma con
identica denominazione. Questa scarsa trasparenza nella
denominazione dei prodotti freschi nuoce soprattutto ai
consumatori meno esperti e avveduti.
Le declaratorie di questi prodotti dovrebbero essere riformulate,
coinvolgendo gli operatori economici dei settori interessati, per
renderle più aggiornate e meglio aderenti alle diverse tipologie
qualitative dei prodotti attualmente commercializzati.
Il sistema di rilevazione dei prezzi attraverso le Commissioni di
settore, adottato dalla Camera di Commercio di Milano, ha
l’indubbio vantaggio di mettere a confronto operatori (acquirenti
e venditori) con interessi divergenti e quindi la quotazione
risultante dovrebbe essere equa e realistica.
Ma può tuttavia verificarsi che, dato il carattere volontario
delle Commissioni, prendano parte attiva ai lavori gli operatori
più direttamente interessati alle ripercussioni che il Listino
produce; in questo caso, una minore presenza dei commissari che
rappresentano interessi opposti rende difficile un forte
contraddittorio a tutela dell’equità e della congruità delle
rilevazioni.
A ciò si potrebbe supplire anzitutto con una revisione delle
composizioni delle Commissioni, per verificare se vi siano
rappresentate tutte le componenti interessate. Inoltre, allo scopo
di migliorare la formazione del Listino, potrebbero essere
previste sistematicamente indagini periodiche su alcuni capitoli
del Listino, affidate da un organismo esterno e svolte con
metodologie diverse da quelle comunemente adottate per la
formazione delle quotazioni settimanali. Il confronto fra i dati
risultanti da tali indagini e le quotazioni settimanali delle
Commissioni potrebbe diventare un fatto ricorrente secondo una
metodologia di verifica da utilizzare in modo sistematico, secondo
criteri e cadenze temporali da determinare.
Per contribuire a una migliore trasparenza in questo campo, è
stata formulata, fra le altre proposte, l’ipotesi che la Camera di
Commercio costituisca un Giurì Tecnico con il compito di
verificare la rispondenza della merce fornita alle caratteristiche
indicate nel bando di fornitura per quanto riguarda le pubbliche
forniture di prodotti alimentari.
Il Giurì, che data la natura della materia, dovrebbe operare con
estrema rapidità, nell’ipotesi delineata potrebbe essere attivato
dalle parti interessate (fornitori, acquirenti, associazioni di
consumatori e organizzazioni di interessi diffusi) allorquando
vengono riscontrate situazioni incongruenti rispetto alle
rilevazioni ufficiali dei prezzi e/o insufficienti informative e
scarsa trasparenza per quanto riguarda le caratteristiche
qualitative dei beni e dei servizi oggetto delle pubbliche
forniture.
Pieraldo Isolani