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Impresa & Stato N°31 - Rivista della Camera di Commercio di Milano

ATTRIBUZIONI E ATTIVITA' DELLA CAMERA IN MATERIA DI PREZZI ALL'INGROSSO

di Teresio Fraviga


La manualistica sulle Camere di Commercio e, più recentemente, l’attività di formazione del personale affrontano in tono minore il tema delle attribuzioni e delle attività camerali in materia di prezzi, senz’altro con minore respiro e con esposizioni della materia meno strutturate rispetto ad altri argomenti. Di solito, si richiama il concetto dell’"antichità" di queste attribuzioni, viene ripercorso l’iter della legislazione che per altro riguarda sostanzialmente la titolarità degli uffici preposti alla materia più che la sostanza della materia stessa, genericamente e con qualche enfasi viene affermata l’importanza e la delicatezza delle attribuzioni.
Si può ritenere che l’imbarazzo di molti autori della manualistica e di taluni docenti nei corsi non specialistici sia ascrivibile soprattutto al fatto che, accanto al prevalere di una impostazione culturale preminentemente giuridica, sussiste una nozione e concezione dell’economia fondata sul bipolarismo fra concorrenza perfetta e interventi coercitivi dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni nell’economia.
Da questa angolazione, poiché le attribuzioni camerali si fondano su termini quali "rilevare" e "pubblicare" da un lato il funzionario pubblico è in difficoltà a considerare come potere forte quello denotato da un lessico giuridico così debole, d’altro lato sfugge la complessità di funzionamento del mercato o meglio dei mercati che, anche in assenza di provvedimenti coercitivi, tendono a scostarsi dalla concezione astratta irrealistica del modello di concorrenza perfetta proprio della manualistica meno avveduta, conoscendo invece processi di formazione dei prezzi e strategie complesse di alleanze e di confronto con gli operatori. Sfugge spesso, inoltre, la realtà delle contrattazioni a termine che avvengono sia nelle Borse Merci sia in altri luoghi, istituzionali o meno.
In effetti, i diversi problemi sottesi alle funzioni camerali in materia di rilevazione dei prezzi, alla valutazione della "bontà" o meno dei dati camerali e a interventi di miglioramento (nonché - qualora si voglia approfondire l’argomento - alla neutralità o meno di queste informazioni rispetto a un andamento "spontaneo" dei mercati e/o del sistema economico), si correlano direttamente alla più ampia e più impegnativa tematica del ruolo dell’informazione nei confronti del mercato e dei sistemi economici; non si intende entrare, con valutazioni di contenuto, in un discorso specialistico, che richiede conoscenze e competenze specifiche e approfondite; è bene però tenere presente che nel nostro operare quotidiano di funzionari siamo cittadini della società dell’informazione e che esistono orizzonti interpretativi e armamentari metodologici approfonditi e sofisticati, ampiamente utilizzati dalle imprese, dalle lobby e dagli operatori economici in genere, ai quali anche le Camere di Commercio dovrebbero accedere in modo meno casuale, con maggiore consapevolezza e "voglia di imparare".
Accanto a un uso più sofisticato dell’informazione, un altro grosso tema di contraddizione e di riflessione si pone alle Camere per gli argomenti che stiamo trattando: la classica definizione di prezzi all’ingrosso, che in seguito riporteremo, mostra evidenti limiti relativamente all’evoluzione del sistema economico rispetto al quale era stata costruita. Schematizzando e semplificando, la catena produzione-ingrosso-consumo, presente in modo più o meno esplicito nella tradizionale impostazione metodologica dell’attività camerale, è saltata in molti anelli, così come altre catene, di tipo diverso, si sono andate costituendo e intersecando. L’Istat stesso, sollecitato dalla necessità informativa, ha provveduto a distinguere le informazioni sui prezzi alla produzione dalle informazioni sui prezzi all’ingrosso, con un primo sforzo di fornire nuovi strumenti per interpretare e gestire, dal punto di vista dell’informazione, una realtà complessa.
È sotto gli occhi di tutti la complessa dinamica che sposta e frastaglia i confini fra produzione e commercializzazione in moltissimi settori e per moltissimi prodotti e merci, dinamica che viene interpretata, in sintesi, come passaggio da un passato più recente in cui il produttore prevaleva sul venditore a una fase attuale, ancora in dispiegamento, in cui il venditore impone le proprie ragioni e le proprie strategie e tattiche al produttore; è un tema ricorrente nel contributo presentato in questo numero da Isolani (Adiconsum).

Le funzioni camerali secondo la legge
Il Dpr 28 giugno 1955 n. 620, sul decentramento dei servizi del Ministero dell’Industria, riattribuisce alle Camere di Commercio la funzione della formazione delle mercuriali e dei Listini prezzi, che il Regio Decreto del 1934 riservava agli Uffici Provinciali dell’Economia.
Seguendo l’esposizione di Remo Fricano nella sua pubblicazione sulle Camere di Commercio: " L'accertamento dei prezzi all'ingrosso eseguito dalla Camera è un vero accertamento statistico in quanto consiste nell'osservare i prezzi e le quotazioni reali che in una determinata fase di scambio a una certa epoca e in una determinata piazza sono stati effettivamente praticati".
Le metodologie da adottare in questa materia trovano una loro precisa definizione da parte dell’Istat, nella pubblicazione "Norme tecniche per la rilevazione statistica dei prezzi all’ingrosso delle merci" alle quali le Camere si debbono uniformare; in particolare, poi, la Camera di Milano ha adottato, con apposito atto deliberativo della Giunta, un proprio Regolamento in materia (il testo approvato il 10.3.1950 è stato più volte modificato negli anni Sessanta e Settanta e, da ultimo, nel 1989).
Di particolare rilievo sono, nella pubblicazione dell’Istat, alcune affermazioni definitorie; secondo un processo logico sequenziale, a imbuto, si parte dalla definizione di prezzi all’ingrosso - prezzi praticati nelle transazioni, relative alla merce considerata, intercedenti tra operatori economici, - per precisare che la transazione è l’"atto economico giuridico che pone in essere l'obbligo da parte del venditore di trasferire al compratore la libera disponibilità di una determinata merce, al prezzo pattuito"; si chiarisce poi che le unità statistiche di rilevazione sono le transazioni che formano oggetto di scambio interno. Per quanto concerne le modalità e le procedure di rilevazione dei prezzi, con specifico riferimento alla realtà camerale di Milano, il citato Regolamento fissa alcuni criteri metodologici e alcune procedure operative di rilievo; alcuni concetti cardine sono:
- l’ambito di rilevazione della Camera è definito da ;
- due sono gli strumenti che l’Ente intende utilizzare a questo scopo, e precisamente Commissioni tecniche appositamente nominate, oppure l’attività diretta di rilevazione dell’Ufficio;
- le Commissioni tecniche sono composte da membri effettivi, scelti e nominati dalla Giunta camerale, e da membri consulenti; questi ultimi sono ;
- il Listino camerale pubblica quotazioni che rappresentano una valutazione media dei prezzi effettivamente praticati sul mercato di Milano nel periodo stabilito per ogni Commissione e per il relativo comparto merceologico;
- è prevista una procedura per risolvere i casi di divergenza nelle Commissioni, procedura che - in determinati casi - demanda alla Giunta camerale ogni decisione sui prezzi da pubblicare.
Per i prezzi accertati dall’Ufficio, sulla base di informazioni assunte presso un congruo numero di ditte o di Enti competenti, si prevede come forma di verifica ulteriore dei dati la convalida da parte di apposite Commissioni ristrette, la cui composizione è stabilita dalla Giunta camerale.

Il funzionamento delle Commissioni camerali
L’essenza del metodo che vede come momento forte di verifica e/o di individuazione dei prezzi l’utilizzo delle Commissioni camerali è dato dalla dialettica degli interessi organizzati che, contrapponendosi e argomentando a proprio favore e versus la controparte, favoriscono lo svilupparsi di un confronto/contrapposizione che, fornendo il massimo di informazioni, permette di pervenire a un dato condiviso, fondato sulla realtà di dati negoziali.
In realtà, la Camera di Milano incontra talvolta difficoltà a ritenere che questo meccanismo funzioni per il meglio, anche a seguito di indicazioni provenienti dal mondo esterno circa la necessità di più affinate verifiche dell’attendibilità dei dati.
Si riscontra talora, infatti, che una delle controparti - venditore o compratore - dispone di rappresentanti in Commissione più agguerriti e/o più informati, più o meno motivati, secondo lo status professionale, a esercitare in modo combattivo il proprio ruolo: diversi sono i casi di commissari che partecipano episodicamente all’attività di rilevazione.
Posto che il metodo delle Commissioni conserva un suo pregnante significato, sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista istituzionale, di circuito democratico di partecipazione e trasparenza nella formazione di dati informativi, i miglioramenti adottati e in fase di definizione prevedono sia delle tecnicalità "per fare funzionare meglio le Commissioni" sia interventi informativi, a monte e a valle dell’attività delle Commissioni esterne, per potenziare il contesto conoscitivo in cui le stesse operano; alcune di queste indicazioni sono rintracciabili nel citato contributo di Isolani. Del resto, il problema dell’asimmetria informativa fra pubblico potere e interessi organizzati è, su scala più ampia, un punto nodale del funzionamento della democrazia.
Jean Marie Guéhenno, nel suo saggio sulla fine della democrazia, mette bene in luce questo problema nel contesto americano e per quanto riguarda le decisioni superiori, cioè la formazione stessa delle leggi; Washington è la capitale dei lobbisti, commissionari di informazioni, che mobilitano per l’azienda o per gli interessi che rappresentano tutte le informazioni utili a supportare il punto di vista loro proprio. Né è da sperare che una meccanica contrapposizione di lobbies faccia scaturire tutte le informazioni, quindi le decisioni, giuste, in presenza di una Pubblica Amministrazione sempre meno agguerrita ed efficiente sul piano informativo, e costretto a "prendere a prestito" dai magazzini delle lobbies informazioni critiche per i processi decisionali e per la loro verifica.

Le pubblicazioni camerali
Il veicolo informativo dei dati sui prezzi è tuttora, in modo predominante, il mezzo cartaceo, per la necessità di non abbandonare strade collaudate, soddisfacenti e fasce di clienti che stanno passando all’informatica e alla telematica con gradualità e incertezze.
I prodotti editoriali sono:
- "Prezzi informativi delle Opere edili in Milano", trimestrale;
- Listino settimanale dei prezzi;
- Medie mensili e annuali delle quotazioni riportate nei Listini settimanali.
L’attività camerale in questo settore riguarda una vasta gamma di informazioni e comporta una rete articolata di sensori: come dato di sintesi si evidenzia che le voci merceologiche contenute nel Listino dei prezzi all’ingrosso sono 3250 e 6300 le voci comprese nella pubblicazione "Prezzi informativi delle Opere edili in Milano".
Fra le pubblicazioni periodiche a pagamento della Camera di Commercio di Milano, i Listini dei prezzi costituiscono la quota prevalente del "fatturato".
In termini assoluti, nel 1994 sono stati sottoscritti oltre 4700 abbonamenti al bollettino trimestrale delle Opere edili, mentre per ogni singolo trimestre sono state vendute in libreria oltre 5000 copie.
Per quanto riguarda il Listino settimanale, gli abbonamenti hanno raggiunto un massimo, nel 1994, di 1774 copie; le vendite in libreria di questo periodico risultano non rilevanti, considerata la natura e la periodicità della pubblicazione.
Da diversi anni, attraverso CedCamera - l’azienda di servizi informativi della Camera di Milano - allo strumento cartaceo è stato affiancato il supporto magnetico: i prezzi informativi delle Opere edili sono disponibili anche su floppy disk, inoltre è disponibile “Computi”, un software che offre anche funzioni utili a predisporre preventivi per le Opere edili. La presenza della Camera nelle reti telematiche, cui sta lavorando CedCamera, consentirà l’accesso in tempo reale al patrimonio informativo sui prezzi.

L’indice
Da tempo la Camera di Milano pubblica e aggiorna l’indice dei prezzi all’ingrosso sulla piazza di Milano, l’indice dei prezzi all’ingrosso di più antiche tradizioni definito nell’esperienza statistica italiana, ampiamente utilizzato dagli operatori economici.
Il contributo di Boari intende essere un’illustrazione metodologica dello stesso, a un livello tecnico rigoroso e, nello stesso tempo, accessibile ai non specialisti.

Prospettive
Le attuali sfide che la Camera di Milano deve affrontare attualmente riguardano due ordini di problemi:
- da un lato e in via prioritaria, la "manutenzione" degli strumenti e delle procedure ereditate dal passato, compito di per sé difficile considerata la gamma e l’ampiezza dei mutamenti nelle diverse fenomenologie economiche (rapporto produzione/distribuzione/consumo, sofisticazione tecnica e finanziaria degli scambi eccetera);
- d’altro lato le imprese e gli interessi organizzati richiedono nuove attività e nuovi servizi, in modo particolarmente pressante a un Ente che ha solide radici e una vocazione riconosciuta in queste materie.
Accennando a recenti prodotti/servizi, ricordiamo il periodico "Listino dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano", pubblicazione semestrale realizzata in collaborazione con Caam Collegio Agenti Affari in mediazione di Milano e Provincia.
Inoltre, è in fase di studio avanzato un periodico che riporti i prezzi dei servizi delle imprese di pulizia (intesi in senso lato), secondo una iniziativa concepita con le organizzazioni di categoria; in questo caso, le finalità informative sono fortemente sostenute dalle esigenze di trasparenza in un settore assai critico, anche in materia di forniture pubbliche.

Teresio Fraviga
(Responsabile reparto prezzi e pubblicazioni della Camera di Commercio di Milano)