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Impresa & Stato N°29 - Rivista della Camera di Commercio di Milano

L'OSSERVATORIO SULLA QUALITA' DELLA VITA: MILANO 1989, MILANO 1993


METODOLOGIA

PER IL QUARTO ANNO CONSECUTIVO MeglioMilano presenta l'"Osservatorio sulla Qualita' della Vita a Milano" con l'obiettivo di fornire agli amministratori, agli esperti e ai cittadini una valutazione indipendente sull'evoluzione della qualita' della vita in citta'.
Il punto di riferimento fondamentale della costruzione dello strumento di ricerca e' stato il concetto di "qualita' della vita". La definizione di tale concetto e', di per se', particolarmente problematica. L'orientamento all'interno di questa problematica e' stato trovato, anche se in modo necessariamente limitato, riferendoci alla tradizione maggiormente accreditata nell'ambito degli studi sugli "Indicatori Ambientali". In particolare i lavori presi maggiormente in considerazione sono stati quelli dell'Oecd, dell'Ifop e della Sofres che verranno menzionati piu' precisamente in seguito.
Seguendo la traccia dei molti studi finora effettuati sull'argomento, si ritiene che un indice complessivo di qualita' della vita debba comprendere sia indicatori "oggettivi" che indicatori "soggettivi".
Nei mesi di ottobre e novembre 1993 MeglioMilano ha svolto una ricerca sui "parametri soggettivi", attraverso un questionario postale che ha avuto un'ottima risposta e i cui risultati sono stati divulgati all'inizio del 1994. Questo consente di ricalibrare i giudizi oggettivi rispetto alle aspettative dei milanesi.
Come nella precedente edizione dell'"Osservatorio sulla Qualita' della Vita a Milano", alle aree tematiche sono stati assegnati pesi diversi. Per determinare l'importanza e il conseguente "peso" delle diverse aree tematiche ci si e' serviti, come per la passata edizione, della ricerca condotta dall'Ispes per la Sip nel 1990 e della ricerca Sinottica condotta dall'Eurisko. Sono stati adottati tre pesi che esprimono, in modo crescente da uno a tre, il grado di preoccupazione della popolazione, lombarda in particolare, nei confronti delle rispettive aree tematiche:

Popolazione e Famiglia peso 1
Ambiente peso 3
Lavoro peso 3
Salute peso 3
Equilibrio peso 3
Sicurezza peso 3
Benessere economico peso 2
Abitazione peso 2
Istruzione e Cultura peso 1
Mobilita' e Trasporti peso 1
Sport e Svago peso 1

Ogni area tematica e' descritta da un certo numero di indicatori che la qualificano. Naturalmente la descrizione e' tanto piu' ricca quanto maggiore e' il numero di indicatori, ma in qualche caso si e' dovuto sacrificare in parte questa ricchezza per problemi di disponibilita' del dato: i dati che si rendono disponibili solo in un tempo molto lungo hanno dovuto essere abbandonati. Fra l'altro la situazione delle rilevazioni statistiche a Milano e' in fase di ulteriore peggioramento, a causa di un atteggiamento di sempre crescente disattenzione delle amministrazioni rispetto al processo delle rilevazioni statistiche (sempre meno addetti eccetera).
L'Osservatorio ha un anno zero rappresentato dal 1989, i cui indicatori rappresentano dunque i riferimenti iniziali. L'anno descritto dall'Osservatorio, con riferimento al 1989, e' il 1993. é quindi presentato il confronto 1992/89 e 1993/89.
Nelle schede descrittive di ogni area tematica sono quindi riportati i valori assoluti dei singoli parametri per il 1993 e l'indicazione se si tratta di parametri di disagio "d" (che cioe' aumentano col diminuire della qualita' della vita, come ad esempio tutti i tassi di criminalita') oppure di qualita' "q" (che cioe' aumentano con l'aumentare della qualita' della vita, come ad esempio il reddito medio delle famiglie). Il singolo indicatore sara' dunque dato dal rapporto, riportato a 100, fra i valori dei parametri dei due anni: se si tratta di un parametro di disagio "d", il rapporto sara' tra il dato 1989 e il dato 1993, mentre per un parametro di qualita' "q" il rapporto sara' tra il dato 1993 e il dato 1989. Con cio' si vogliono avere indicatori il cui senso di variazione concordi sempre con la comune concezione di qualita'. Essi devono diminuire quando la qualita' diminuisce, e aumentare quando la qualita' aumenta. C'e' infine un "peso" assegnato al parametro stesso: e' sembrato ragionevole che non abbiano la stessa importanza il numero dei decessi per tumore ogni 1.000 abitanti e il numero di piscine disponibili ogni 100.000 abitanti. Si e' allora scelto un criterio che assegna un peso 3 a tutto cio'che riguarda la sopravvivenza, peso 2 a tutto cio' che riguarda la salute o la sicurezza fisica e peso 1 a tutto il resto. Una scheda generale contiene una somma pesata di tutti gli indicatori di area, che conduce all'indice generale di qualita' della vita, che esprime appunto il miglioramento o il peggioramento rispetto all'anno '89 assunto come riferimento e fatto uguale a cento. Il metodo si presta certo a critiche e osservazioni, ma rispetto a molti indici che appaiono sulla stampa, ha almeno il pregio della trasparenza: chiunque puo' infatti capire con quali criteri l'indice e' calcolato e verificarne l'esattezza nonche' la sensibilita' alle variazioni dei singoli parametri (Tabella 1).
L'indicatore generale della qualita' della vita a Milano, fra il 1992 e il 1993, e' quasi stazionario.
La ripresa che si era manifestata nelle due precedenti edizioni sembra arrestarsi. Ma come sempre accade negli indici generali, questa apparente stabilita' nasconde profonde variazioni dei singoli indicatori di area in sensi opposti, che si compensano. Contro miglioramenti nelle condizioni ambientali, dovuti tuttavia prevalentemente a fattori climatici, nelle condizioni del traffico (meno morti e feriti), nei fattori di equilibrio (meno morti per overdose e meno suicidi), si hanno sensibili peggioramenti nella salute e nella sicurezza, con una ripresa della criminalita'.
Il benessere economico continua a crescere, ma in misura poco percepita a livello soggettivo, dove le aspettative sono evidentemente maggiori. In generale l'indice oggettivo si dimostra troppo fine, nelle sue variazioni, per essere percepito dalla gente. Di difficile interpretazione e' invece l'arresto nella crescita della percentuale delle famiglie povere (migrazione di ritorno? poveri non registrati? aggregazione di anziani poveri al nucleo familiare dei figli?).
Ma il dato che colpisce di piu' e' quello relativo alla popolazione: non appena il reddito accenna a riprendere, anche l'emigrazione della citta' riprende e Milano si ritrova, proporzionalmente, sempre piu' vecchia, con qualche congestione in meno, ma con tanti problemi in piu' (Figura 1).

POPOLAZIONE E FAMIGLIA

All'inizio degli anni Settanta per la prima volta in un arco molto lungo di tempo (circa duecento anni) la crescita delle grandi aree urbane si e' arrestata. Anzi, la popolazione delle citta' centrali delle grandi aree urbane ha cominciato a diminuire mentre si registravano ancora fenomeni di crescita delle cinture metropolitane. Questo fenomeno, caratteristico dell'urbanesimo occidentale, si puo' riscontrare, nello stesso periodo, anche nella citta' di Milano. Nel 1993 riprende, in termini significativi, il calo della popolazione (che nel 1992 sembrava essersi attenuato) residente mentre la struttura per fasce di eta' della stessa continua a manifestare un progressivo invecchiamento (Tabella 2).

AMBIENTE

L'alta densita' di popolazione e l'intensa attivita' commerciale, insieme alle condizioni meteoclimatiche sfavorevoli alla dispersione atmosferica, rendono la citta' di Milano particolarmente soggetta a intensi fenomeni di inquinamento atmosferico.
L'inquinamento da SO2 puo' considerarsi definitivamente risolto o in via di rapida risoluzione grazie all'utilizzo di gasolio a basso tenore di zolfo e alla diffusione del metano nell'alimentazione degli impianti per il riscaldamento degli edifici. Questo invece non puo' dirsi per il CO e per il NO2, per i quali a Milano ogni anno si verificano frequenti superamenti degli standard di qualita' dell'aria. I dati del '93 relativi alla qualita' dell'aria mostrano tuttavia miglioramenti significativi. Questi sono pero' da attribuire alle condizioni meteoclimatiche particolarmente favorevoli che hanno caratterizzato l'anno in questione. Non e' invece ancora configurabile un effetto della catalizzazione che potrebbe realizzarsi in anni successivi. Comunque i miglioramenti ottenuti non sono tali da far derubricare il problema ambiente dalle preoccupazioni soggettive dei milanesi (Tabella 3).

LAVORO

L'"Indagine sulla qualita' soggettiva della vita a Milano" svolta nell'autunno '93 e primavera '94 aveva messo in risalto una forte preoccupazione dei milanesi per la situazione e le prospettive del "lavoro". I dati raccolti in questa area confermano tali preoccupazioni. L'indicatore di area e' in lieve peggioramento e mantiene la linea di tendenza manifestata nelle passate edizioni. Le iscrizioni all'ufficio di collocamento, le ore di cassa integrazione ordinaria e il numero dei fallimenti dichiarati contribuiscono a delineare una situazione fortemente problematica. L'indicatore di area e' in progressivo calo, sia pure con minor rapidita' (Tabella 4).

SALUTE

Il dato su "totale ricoveri" non e' disponibile alla fonte per il 1993 e abbiamo dovuto mantenere anche per questa edizione il dato '91. L'andamento dell'indicatore di area deve quindi essere interpretato a parita' della condizione "totale ricoveri". Il valore del '93, che mostra un peggioramento rispetto al '92, e' sostanzialmente influenzato dai decessi per malattie infettive e per Aids (Tabella 5).

EQUILIBRIO

La crisi di legittimita'dei valori e delle norme che avevano tenuto coesa la societa' si riflette in uno stato di disagio osservabile tramite indicatori come quelli presentati in questa area. Il miglioramento gia' evidenziato per il 1992 dall'indicatore di area prosegue nel 1993.
In particolare diminuiscono nettamente i decessi da avvelenamento accidentale da oppiacei e i suicidi. Emerge invece, dal confronto con gli altri indicatori di disagio e dalla sua stessa consistenza numerica, il problema dell'alcolismo (Tabella 6).

SICUREZZA

L'indicatore di area mostra un lieve miglioramento. L'efficacia del processo penale e del processo civile sembra essere sostanzialmente immutata pur mostrando lievi segni di peggioramento di alcuni indicatori.
I dati sull'andamento della criminalita' a Milano mostrano un chiaro miglioramento in relazione ai delitti contro il patrimonio, contro la persona e al numero degli omicidi, tutti in regresso. In leggero peggioramento l'indicatore sui minori denunciati. Migliora invece quello relativo alle denunce per detenzione e spaccio di droga (Tabella 7).

BENESSERE ECONOMICO

L'indicatore '93 mostra una crescita rispetto all'anno precedente come del resto e' avvenuto sempre nei quattro anni che compongono lo svolgimento temporale dell'"Osservatorio". In particolare sembra possibile rilevare un arresto nella crescita della percentuale delle famiglie povere e un aumento dei depositi bancari. Il reddito cresce dell'8,2% nominale, mentre i prezzi al consumo dell'1,2 per cento. Continuano ad aumentare le auto sui residenti. Anche in tempi di crisi, a Milano migliora il benessere economico, ma le indagini soggettive dicono che questo non basta a soddisfare le aspettative dei milanesi (Tabella 8).

ABITAZIONE

L'indicatore '93 mostra un lieve peggioramento rispetto alla precedente edizione. In particolare i prezzi medi al metro quadro tornano a crescere soprattutto nella periferia della citta'. Per quanto riguarda il dato relativo ai procedimenti esecutivi di sfratto la variazione dell'indicatore e' dovuta a una correzione della serie storica (Tabella 9).

ISTRUZIONE E CULTURA

"Le funzioni culturali piu' che non quelle strettamente economiche e finanziarie, caratterizzano in modo specifico il vivere urbano. La particolarita' della citta', contrariamente alla campagna, consiste infatti nella possibilita' offerta ai residenti o ai visitatori di usufruire di uno spettro molto ampio di opportunita' ricreative e culturali dal vivo e in uno spazio relativamente ristretto" (E. Marra in "Componenti culturali della qualita' urbana", Etas Libri, 1989).

L'indicatore di area e' in leggera crescita. In particolare si puo' sottolineare il miglioramento di elementi dell'"offerta" come la dotazione di opere nelle biblioteche pubbliche comunali e il rapporto iscritti/docenti nelle universita'. Per quanto riguarda la "domanda" cresce, in termini relativi, il numero dei libri venduti e la qualita' delle consultazioni di testi nelle sedi delle biblioteche pubbliche comunali (Tabella 10).

MOBILITA' E TRASPORTI

La possibilita' di usufruire dei servizi e delle opportunita' che offre la citta' nonche' il rapporto con la sua storia e la sua "cultura" dipendono dalla possibilita' di esplorarla. L'indicatore di area presenta un evidente miglioramento. In particolare diminuiscono gli indicatori relativi a morti e feriti per incidenti stradali. Il contemporaneo peggioramento relativo ai passeggeri trasportati con il servizio pubblico conferma una delle impressioni gia' avute per la passata edizione: la crisi economica e l'invecchiamento della popolazione hanno contribuito a decongestionare la citta' rendendo, in questo caso, piu' agevole la mobilita'. Tutto questo non basta ancora tuttavia a togliere la congestione del traffico dai problemi gravi come dicono le indagini soggettive (Tabella 11).

SPORT E SVAGO

La funzione educativa della pratica sportiva e quella di crescita culturale dovuta alla fruizione di spettacoli come cinema, teatro e concerti sottolineano l'importanza di questa area che, per i contenuti appena ricordati, dovrebbe essere letta in stretto rapporto con quella "Istruzione e Cultura".
L'indicatore di area mostra un leggero miglioramento. In particolare si puo' sottolineare l'aumento relativo delle frequenze al cinema (Tabella 12).