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Impresa & Stato N°29 - Rivista della Camera di Commercio di Milano

L'OSSERVATORIO SULLA QUALITA' DELLA VITA: LE ONDE E LE ONDINE DI MILANO

di Gianfranco Chierchini


CONOSCERE PER INTERVENIRE

"NOI STUDIAMO le grandi onde, voi del resto con la nostra partecipazione, studiate le ondine. Per poter navigare bene, bisogna conoscere il movimento di entrambe." Questa battuta e' stata pronunciata dal presidente Bassetti quando, qualche anno fa, MeglioMilano presenta' in Camera di Commercio l'iniziativa dell'Osservatorio.
Bassetti faceva riferimento, con le "grandi onde", al Monitorare Milano che intende rilevare i movimenti economici e infrastrutturali, mentre il nostro Osservatorio analizza le variazioni che attengono alla vita e ai bisogni individuali, insomma, le "ondine".
Al di la' della battuta, MeglioMilano ha la convinzione di svolgere, anche attraverso il suo annuale Osservatorio, la sua funzione di stimolo: quella cioe' di fornire gli strumenti perche' ciascuno, nella sfera delle proprie competenze, possa avere l'aggiornamento della situazione e quindi meglio intervenire.

MODALITA' E SCOPI DELL'OSSERVATORIO

Quella qui presentata e' la quarta edizione dell'Osservatorio sulla Qualita' della Vita a Milano, parte oggettiva. Si tratta, in sostanza, della misurazione di un'ottantina di indicatori recuperati da fonti ufficiali che, confrontati con l'anno base, il 1989, forniscono una sorta di fotografia, o meglio, di termometro, sull'andamento delle condizioni di vita milanesi.
Alcune brevi spiegazioni tecniche permettono di comprendere il meccanismo con cui e' costruito l'Osservatorio. Ogni indicatore, sia che esprima un miglioramento o un peggioramento, e' tradotto in un numero rapportato al 100 dell'anno base: il meccanismo di calcolo prevede anche un coefficiente moltiplicatore, un "peso", a seconda che si tratti di un aspetto che riguarda la salute, il necessario o il superfluo.
Anche ciascuna area in cui il singolo indicatore e' inserito, viene "ripesata" secondo questo criterio e quindi il numero finale risente delle singole variazioni in modo proporzionale.
Accanto a questo sistema di pesi, ogni indicatore e' inoltre inquadrato in un indice o di "qualita'" o di "disagio".
Bisognava cioe' impostare i dati in modo che l'aumento di suicidi, esempio di disagio, non si assommasse all'aumento di posti a disposizione nelle biblioteche, esempio di qualita': le loro variazioni hanno evidentemente un valore opposto. La soluzione e' stata trovata intervenendo nel rapporto tra numeratore e denominatore e viceversa.
In tal modo, gli indicatori sono univoci: in crescita, esprimono o la diminuzione del disagio, o l'aumento della qualita'; all'opposto, gli indicatori diminuiscono quando aumenta il disagio o peggiora la qualita'.
MeglioMilano ha preferito in questo modo confrontare Milano con Milano, anno dopo anno, piuttosto che cercare confronti con altre citta', italiane e straniere: questo secondo sistema comporta difficolta', in particolare per il recupero di dati omogenei.
Ma soprattutto MeglioMilano, con questo metodo relativamente semplice, ha voluto raggiungere due obiettivi, il primo, di metodo; il secondo, di stimolo.
Per quanto riguarda il primo obiettivo, esso e' esplicitamente dichiarato anche nelle pagine introduttive di ciascun Osservatorio: il metodo e' messo a disposizione di qualunque altra citta' e puo' essere ricostruito soltanto che un Ente o la stessa amministrazione voglia recuperare i dati numerici. Cio' rientra nella impostazione di MeglioMilano, associazione "non a scopo di lucro" che tende a favorire la nascita di iniziative finalizzate alla qualita' del vivere urbano, anche fuori da Milano.
Ma e' certamente il secondo obiettivo quello piu' importante. Se la conoscenza di un problema sta alla base di qualsiasi intervento che non voglia essere estemporaneo, l'Osservatorio permette di monitorare in continuazione le aree del disagio e delle qualita', e dunque permette di raccogliere indicazioni su cosa e' stato fatto e su come e' stato fatto. Ma permette anche di valutare le aree in cui e' stato fatto troppo poco, oppure le aree in cui e' necessario intervenire subito, prima che il problema divenga troppo grave.

L'OSSERVATORIO E LE SUE PROSPETTIVE

Insomma, pur nella sua semplicita', l'Osservatorio non e' tanto un insieme di tabelle da guardare, ma piuttosto rappresenta una serie di indicazioni da perseguire, e, talvolta, un campanello di preallarme da tener presente. Non e' un caso che, al di la' dell'eco che la stampa dedica ogni anno al nostro "termometro", molti soggetti pubblici e privati ci seguano con attenzione chiedendo approfondimenti e, quel che piu' importa, interventi.
Associazioni di categoria e comitati di cittadini, forze sindacali e responsabili di singoli assessorati, infatti, vedono attraverso le tabelle di MeglioMilano l'opportunita' di intervenire, di dar vita a specifici progetti per porre rimedio a situazioni che essi, si', conoscono come precarie, ma che nella efficacia dei numeri assumono una valenza diversa e piu' incisiva.
L'obiettivo che MeglioMilano si era posto all'inizio dell'Osservatorio e' stato raggiunto?
E' difficile rispondere con "oggettivita'" a questa domanda che soprattutto i giornalisti ci pongono a ogni edizione che viene presentata. Paradossalmente, proprio il successo di quest'iniziativa ci indurrebbe a rispondere che l'obiettivo e' stato raggiunto solo in parte: laddove non e' stato possibile intervenire per i piu' diversi motivi, da quelli economici a quelli normativi, nemmeno con una sperimentazione, nemmeno con un atto significativo, verrebbe da dire che l'obiettivo di miglioramento, che sta alla base della nostra associazione, e' mancato.
Ma subito dopo, sorge la seconda constatazione, che cioe' MeglioMilano ha tra le sue caratteristiche quella di essere "cerniera" tra i tanti soggetti operanti nell'area metropolitana per far si' che i problemi vengano affrontati. Non puo' quindi MeglioMilano occupare spazi che non le competono e che sarebbe sbagliato che occupasse, anzi, che invadesse.
Con quest'atteggiamento propositivo, l'associazione intende proseguire nella sua attivita' dell'Osservatorio e delle iniziative che riesce a progettare e a realizzare, con la collaborazione del settore pubblico e privato e con l'apporto dei suoi soci, prima di tutto quelli fondatori, tra cui appunto la Camera di Commercio milanese che ci ospita in questa sua rivista.