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Impresa & Stato N°27 - Rivista della Camera di Commercio di Milano

POLITICHE PER L'ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN EUROPA

di Gianpiero Bordino


La diffusione di politiche specifiche e mirate per l'attrazione di investimenti esteri in particolare del tipo greenfield e il supporto alle operazioni di insediamento é sicuramente un fenomeno che caratterizza in modo crescente i Paesi dell'Unione Europea nell'ultimo decennio.
E' un fenomeno che come si può facilmente intuire si colloca nel contesto del processo di formazione del Mercato Unico Europeo e, più in generale, nel processo di mondializzazione dell'economia.
Rispetto agli altri principali Paesi dell'Unione Europea l'Italia é stata nell'ultimo decennio, in questo campo, meno presente e meno attiva.
Vi sono stati in Italia investimenti anche rilevanti da parte di operatori stranieri (acquisizioni di strutture produttive esistenti o anche creazione di nuove attività produttive), ma sono mancate quasi del tutto politiche attive di attrazione, di supporto e di accompagnamento, sia a livello nazionale sia a livello regionale e locale.
La crescita dell'integrazione e della mondializzazione hanno determinato, fra l'altro, una sempre più forte contesa competitiva fra grandi aree metropolitane in Europa.
Queste aree, in quanto grandi addensamenti di risorse e di opportunità, hanno di per sè un grado di attrattività molto rilevante, che va però per poter essere concretamente speso attrezzato, rafforzato, reso visibile, comunicato, per così dire anche efficacemente venduto.
Il caso di Milano, capitale economica d'Italia non solo di fatto ma anche agli occhi di tutti gli operatori stranieri, é in qualche misura emblematico della difficoltà italiana ad attrezzare, comunicare e vendere all'estero i propri luoghi e le proprie risorse più attraenti.
Le esperienze compiute negli ultimi anni dalle grandi aree metropolitane europee possono quindi essere di particolare rilievo e interesse per progettare e gestire politiche mirate di attrazione, selezione e sostegno di investimenti esteri.

I CASI DI BARCELLONA, AMSTERDAME LILLE

In questa prospettiva, i casi specifici delle aree di Barcellona, Amsterdam e Lille hanno seppure per ragioni in parte diverse un interesse significativo e possono rappresentare, se non modelli, almeno punti di riferimento da conoscere e su cui riflettere.
Queste esperienze possono essere osservate e indagate da diversi punti di vista e per diversi aspetti.
Due in particolare assumono un particolare interesse:
-gli attori istituzionali in gioco nella progettazione e nella gestione delle politiche, le loro reciproche relazioni e i loro ruoli specifici;
-le strategie, le politiche e i programmi operativi che questi attori mettono in campo.
Nelle esperienze delle grandi aree metropolitane europee in genere, e in quelle di Barcellona Amsterdam e Lille in specifico, gli attori istituzionali quasi sempre presenti, seppure con diverse funzioni e con diversi pesi, sono:
-la Camera di Commercio;
-il Comune (e l'autorità metropolitana o l'associazione intercomunale ove esistano);
-la Regione (Catalogna per Barcellona e Nord-Pas de Calais per Lille).
Questi attori, singolarmente o in concertazione fra loro, realizzano solitamente specifiche strutture fortemente professionalizzate la cui missione é quella di individuare, attrarre e accompagnare gli eventuali investitori.
Va anche osservato che in Francia e in Olanda esistono anche strutture nazionali che operano in questi campi, in collaborazione con le strutture locali: l'Invest in France Network della Datar in Francia e la Netherlands Foreign Agency del Ministero per gli affari economici in Olanda.
Il ruolo di queste strutture, fra l'altro, risulta essenziale per quanto riguarda l'attività di prospezione sui mercati esteri, al fine dell'individuazione e del primo contatto con i potenziali investitori.
Va ancora osservato che in tutte queste esperienze, pur con differenze e specificità, ha un ruolo essenziale il coinvolgimento nelle politiche delle rappresentanze imprenditoriali locali e più in generale della business community.
Questo coinvolgimento può avvenire in varie forme, dal coinvolgimento istituzionale nella gestione delle strutture dedicate (Agenzie ecc.) alla compartecipazione alle fasi progettuali e in qualche misura gestionali di queste strutture.
L'attività degli attori in discorso, nell'esperienza delle aree metropolitane indagate, copre solitamente quattro grandi funzioni, la prima delle quali non é direttamente finalizzata all'attrazione degli investitori, ma che costituisce comunque lo sfondo necessario di queste politiche.
Si tratta, in concreto, di queste funzioni:
1)-la promozione e il sostegno del processo di internazionalizzazione del sistema economico locale;
2)- la promozione dell'immagine e il marketing della città e della sua area metropolitana verso l'estero, non solo dal punto di vista economico-produttivo, ma più generalmente socio-culturale;
3)-la prospezione sui mercati esteri, per individuare, contattare e attrarre i potenziali investitori;
4)-l'accoglienza, il supporto e l'accompagnamento degli investitori in sede locale per agevolarne e orientarne l'insediamento.Per quanto riguarda la prima funzione, essa come si é detto costituisce lo sfondo necessario delle politiche specifiche.
E' evidente, infatti, che solo un tessuto economico e imprenditoriale locale in misura crescente internazionalizzato é in grado di essere attraente per investimenti di alta qualificazione innovativa.
E' evidente, nello stesso tempo, che proprio un tessuto economico e imprenditoriale fortemente internazionalizzato possiede i collegamenti e le antenne che già di per sè sole possono contribuire in modo decisivo a determinare l'attrazione di operatori esteri.
In genere, nelle esperienze esaminate, nella promozione del processo di internazionalizzazione svolgono un ruolo essenziale le Camere di Commercio, che operano in qualche caso in collaborazione con altri attori locali.
Su questo punto, non sembra esservi se non eventualmente per quantità di risorse impegnate e qualità dei risultati una significativa differenza con quanto accade in Italia, dove pure si fanno, con vario impegno e vari risultati, politiche locali di promozione dell'internazionalizzazione dei sistemi di impresa.
Dove invece le differenze fra la realtà italiana e le esperienze straniere appaiono rilevanti é sullo svolgimento delle altre tre funzioni, che nel nostro Paese risultano in genere non coperte da alcun soggetto specifico.
In primo luogo, nelle aree metropolitane di Barcellona Amsterdam e Lille alcuni attori svolgono una forte azione di promozione dell'immagine e di marketing del proprio territorio: si tratta in particolare del Comune di Barcellona, di Amsterdam Promotion Foundation (Ente costituito e gestito in partnership fra Comune e Camera di Commercio) e dell'Apim (Agenzia per la promozione internazionale della metropoli di Lille) di Lille, creatura della Camera di Commercio gestita pariteticamente dalla Camera stessa e dalla Comunità urbana (Cudly, che raggruppa 85 Comuni dell'area).
L'azione di promozione dell'immagine e di marketing complessivo del territorio non é finalizzata direttamente all'attrazione degli investimenti, ma può contribuire efficacemente a essa. Gli elementi di attrattività di un'area che sono molteplici e non sono solo economico-produttivi in senso stretto non basta infatti che esistano, ma occorre anche che siano resi visibili e che siano comunicati in modo efficace all'esterno.
La municipalità di Barcellona, ad esempio, svolge un ruolo importante in questo campo, con una strategia fondata sulla scelta di alcuni principali prodotti da proporre e vendere all'estero (turismo, mercato immobiliare, farmaceutica, sanità privata, formazione eccetera).Si tratta di vere e proprie campagne di promozione e di immagine dell'area di Barcellona verso l'estero, con interventi promozionali mirati e concentrati su un prodotto, realizzati con il coinvolgimento (anche finanziario: le iniziative sono coperte al 20% dal Comune e per il restante 80% dai privati) degli interessi organizzati pertinenti.
Un secondo esempio significativo é offerto dal-l'azione di Amsterdam Promotion Foundation (un Ente nato nel 1967 per iniziativa congiunta del sindaco della città e del presidente della Camera di Commercio) nell'omonima città.
L'attività di questa fondazione é centrata sulla realizzazione ogni anno di una missione principale in uno o più Paesi esteri, realizzata da delegazioni che comprendono il sindaco della città e il suo staff, il presidente della Camera di Commercio che accompagna un gruppo di imprese, rappresentanti di università e di istituzioni culturali.
Si tratta in sostanza di un'iniziativa congiunta e coordinata di diversi attori, tutti comunque orientati a promuovere seppure in forme diverse l'immagine di Amsterdam all'estero.
Amsterdam Promotion Foundation svolge anche un'importante attività di accoglienza in senso lato a favore degli interlocutori stranieri presenti ad Amsterdam, per la quale sono stati prodotti appositi materiali (ad esempio un kit di accoglienza) di informazione e di marketing.La Fondazione pubblica una rivista periodica The Amsterdam Magazine che ha come destinatari gli stranieri e gli olandesi e che informa sulla vita e sui progetti della città.
Infine, per fare un terzo esempio, l'Apim a Lille svolge una specifica azione di marketing internazionale di risorse e di avvenimenti, in particolare artistici e tecnologici, che possono fare immagine sulla città (la presentazione del Val sistema di trasporto metropolitano a Torino nel 1991; la presentazione di opere d'arte a Tokyo nel 1993 eccetera).
Per quanto riguarda, infine, la terza e la quarta delle funzioni individuate quelle specifiche di prospezione e attrazione sui mercati esteri e di accoglienza e supporto in loco agli investitori operano nelle esperienze europee indagate particolari strutture con missioni mirate.
In Catalogna, e a Barcellona in particolare, opera il Cidem (Centro di informazione e di sviluppo industriale), agenzia costituita nel 1985 dalla regione Catalogna, sotto la direzione del Dipartimento di industria ed energia del governo autonomo catalano.
Il Cidem, che é il fondamentale strumento di politica industriale della regione, ha al suo interno un servizio internazionale (14 persone) e dispone di una rete di uffici e personale fuori dal territorio spagnolo (Bruxelles, Usa, Giappone).
La metodologia di lavoro del Cidem si fonda su alcuni passaggi fondamentali: l'individuazione di aree estere e di settori di imprese-target, la realizzazione di campagne di informazione e promozione presso queste aree e imprese, l'incontro-contatto con le imprese interessate, l'apertura di dossier individuali, l'accompagnamento delle stesse imprese nei loro percorsi di insediamento.
Ad Amsterdam opera in modo mirato il Foreign Investment Office della municipalità, creato nel 1981 con l'obiettivo specifico di attirare investimenti esteri e, quindi, promuovere anche la creazione di nuovi posti di lavoro, e in secondo luogo con l'obiettivo di far diventare l'area di Amsterdam, nel quadro del Mercato Unico Europeo, una delle aree- leader dal punto di vista della distribuzione commerciale.
Questa struttura é composta da 7 persone, fra le quali 4 project officer specializzati per aree geografiche, sul modello dell'Agenzia nazionale dipendente dal Ministero degli Affari Economici.Proprio a questiultima (in particolare alla sua rete di antenne presenti in Europa e nel mondo) si appoggia l'ufficio del Comune per quanto riguarda la prospezione sui mercati esteri e il primo contatto con gli operatori potenzialmente investitori.
In concreto l'Office della municipalità svolge soprattutto servizi a favore degli investitori in fase di avvicinamento e di insediamento nella propria area.
Precisamente i servizi offerti in loco sono essenzialmente: aiuto al reperimento dei terreni per l'insediamento; aiuto alla soluzione di tutti i problemi amministrativi; supporto nel reperimento di tutti gli interlocutori necessari all'investitore estero; supporto alla soluzione dei problemi pratici (ad esempio il reperimento dell'abitazione) relativi al personale estero che si trasferisce ad Amsterdam.
Nel caso di Lille, nell'area della regione Nord-Pas de Calais (che dispone di una propria Agenzia Nord-Pas de Calais Developement creata nel 1988 per affrontare i problemi della riconversione industriale tipici dell'area), la struttura mirata per la prospezione, l'attrazione e l'accoglienza é, come si é già detto, l'Apim.
L'Apim ha un organico di 10 persone, con reclutamento e contratto privatistico. Ciascun operatore/consulente ha un area geografica specifica di competenza. L'Agenzia ha anche sedi fuori Lille: a Parigi (per attrarre investimenti dall'Ilede-France), a Londra, a Bruxelles, a Boston, mentre é allo studio l'apertura di un ufficio a Tokyo.
Nell'esperienza dell'Apim di Lille é particolarmente interessante l'utilizzo ai fini della prospezione sui mercati esteri, accanto alle antenne estere proprie o della rete nazionale Datar, di reti locali interne, in grado di orientare verso aree o settori-target di interesse.
In concreto, ogni operatore dell'Apim dispone di una rete di circa 150 informatori locali (insediati nella stessa area di Lille: imprese, ricercatori, consulenti di impresa ecc.) che, agendo in determinati settori produttivi e professionali, possono svolgere un ruolo di interfaccia fra le imprese estere potenzialmente investitrici e l'Apim stessa.
Secondo i dirigenti dell'Apim, li80% dei progetti di investimento arrivano proprio grazie a queste reti.
In conclusione, le esperienze maturate e in corso di maturazione in grandi aree metropolitane europee, come ad esempio quelle di Barcellona, Amsterdam e Lille, testimoniano come le politiche di attrazione, accoglienza e supporto degli investitori esteri siano in varia misura ormai entrate nella normale logica delle politiche industriali in Europa.
Nel contesto della mondializzazione e del Mercato Unico, l'alternativa reale non é più, infatti, fra la chiusura nazionale e l'apertura verso l'esterno, ma fra un'apertura non selettiva e poco accogliente (puramente necessitata) e una apertura consapevole, organizzata e orientata, che spende sul piano della concorrenza internazionale per l'allocazione dei capitali tutti i fattori di attrattività presenti e disponibili in una determinata area.