di Lilia Alberghina
CRESCITA DELLA CONOSCENZA E RUOLO DELLE BIOTECNOLOGIE
Le biotecnologie costituiscono una leva
primaria di sviluppo, questiultimo inteso come crescita della
conoscenza, miglioramento della qualità della vita, incremento
delle opportunità di lavoro e diffusione del benessere. Come é
avvenuto per le tecnologie informatiche, le biotecnologie
rappresentano non tanto un'occasione quanto piuttosto una
necessità, dati i loro effetti attesi sulla produttività dei
sistemi economici.
Le biotecnologie possono rappresentare quel
valore aggiunto di cui abbiamo bisogno per far fronte all'aumento
strutturale dei costi derivanti dalla necessità di salvaguardare e
bonificare l'ambiente, da un lato, e dall'altro di assicurare la
miglior tutela della salute: campi in cui le biotecnologie possono
intervenire con esiti di altissima resa e qualità. Molto diffuso é
anche il mercato, attuale e soprattutto potenziale, per
l'applicazione delle biotecnologie alle produzioni agro-
industriali, così come é importante il mercato delle produzioni ad
alto valore aggiunto non alimentari (chimiche).
IL PROGETTO "BIOPOLO LOMABARDIA"
Le produzioni biotecnologiche, come si é appena
detto, sono molto diversificate e molto importanti per l'economia
di un Paese, soprattutto per l'Italia che ha oltre un quinto del
Pil proveniente da attività industriali di trasformazione e di
produzione, basate su prodotti di origine organica e biologica.
Per questo settore si importano annualmente prodotti per oltre
75.000 miliardi e si consumano materie prime per oltre 50.000
miliardi: dati che danno un'idea globale degli ampi margini che
una razionalizzazione e una valorizzazione della produzione,
basata sull'innovazione biotecnologica, potrebbero comportare per
questi settori dell'economia. Va infine sottolineato come
l'innovazione biotecnologica possa essere un forte propulsore del
mercato occupazionale: due milioni di posti di lavoro si
verrebbero a creare entro il 2000 nei Paesi della Cee ove le
politiche industriali di sostegno al settore venissero
compiutamente attivate.
E' per questi motivi che l'Aim
(Associazione Interessi Metropolitani di Milano) ha ritenuto
prioritario sviluppare un progetto, completo di fattibilità, per
una infrastruttura detta Biopolo Lombardia, capace di potenziare
l'innovazione biotecnologica soprattutto a partire dall'area
metropolitana milanese. E' in questiarea infatti che si presentano
condizioni ottimali per tale localizzazione: numerosa e
qualificata é la comunità scientifica di ricercatori delle
Università milanesi e lombarde e degli Enti pubblici di ricerca
impegnati nelle biotecnologie; molte sono le imprese importanti
nel settore della bioindustria che qui hanno centri di ricerca e/o
produzione (Farmitalia, Lepetit, Zambon, Pierrel, Recordati,
Bracco, Italfarmaco, Schiapparelli ecc. per il settore
farmaceutico; Eni, Montedison, Snia e Caffaro per la chimica;
Star, Galbani, Invernizzi e Lazzaroni ecc. per il settore
alimentare, oltre alle attività produttive nel settore della
strumentazione scientifica e della protezione ambientale).
Il
quadro favorevole si completa con la presenza di molte piccole
imprese operanti nei vari settori; di un tessuto economico-
finanziario recettivo all'innovazione; di collegamenti
internazionali; di molte Università e di nuovi Dipartimenti
dell'Università di Milano dedicati alle Scienze Ambientali,
Biotecnologiche e Nuovi Materiali.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E GLI OBIETTIVI DEL BIOPOLO
Struttura di ricerca e di trasferimento,
il Biopolo Lombardia svolgerà tre funzioni riconosciute
indispensabili per lo sviluppo delle biotecnologie e della
bioindustria:
-Ricerca multidisciplinare e sviluppo nei settori
strategici delle biotecnologie industriali e ambientali. Questa
funzione sarà svolta dal Mib (Milan Institute of Biotechnology)
che lavorerà in stretta collaborazione con le Università e con
gli Enti pubblici di ricerca; svolgerà anche attività di
certificazione, di validazione delle biotecnologie e di ricerca su
contratto.
-Supporto alla industrializzazione nel settore, sia
attraverso programmi di ricerca sia tramite la costituzione di un
Centro di innovazione per la Bioindustria - Cib, che fornisce
servizi reali alle imprese innovative in via di sviluppo e alle
imprese esistenti che vogliano diversificarsi nel settore;
assicurerà anche attività di trasferimento tecnologico, di
consulenza economico-manageriale e brevettuale alle piccole
industrie.
-Il Biopolo assicurerà anche attività di
comunicazione e di formazione permanente sia verso la pubblica
opinione sia per gli addetti ai lavori.
Gli obiettivi del Biopolo
Lombardia sono quelli di promuovere la filiera dell'innovazione
per le biotecnologie, di offrire una committenza alla ricerca di
base del settore, di promuovere la ricerca e lo sviluppo, di
sostenere l'industrializzazione, di promuovere un'ampia e corretta
informazione nel settore.
*Intervento tratto dalla ricerca: Biopoli
e parchi scientifici. Una proposta per Milano, svolta presso
l'Associazione Studi Biotecnologici.