Impresa & Stato n°39
I&S saluta il nuovo Consiglio della
Camera di Commercio
di
PIERO BASSETTI
Questo numero
di Impresa & Stato viene "chiuso" in redazione proprio mentre si stanno
completando le procedure che conducono alla nomina dei nuovi organi di
governo della Camera di Commercio. Quando questa rivista raggiungerà
i suoi lettori, molto probabilmente il processo sarà compiuto, il
nuovo consiglio, con i rappresentanti delle Associazioni delle imprese,
dei Sindacati e dei consumatori sarà chiaramente delineato: un evento
non solo simbolico, non solo formale, ma che segna, con la trasformazione
più rilevante prevista dalla legge di riforma, la nascita della
"nuova" Camera di Commercio.
Un evento al quale i due precedenti numeri di Impresa & Stato hanno
dedicato un ampio spazio, raccogliendo i contributi delle Associazioni,
delle Pubbliche istituzioni, del mondo della cultura e della politica,
in un vasto e articolato dibattito che ha messo in luce l'attesa e la partecipazione
che tutto ciò ha suscitato.
Come tutte le nascite, anche questa ha un doppio significato: da un
lato, chiude una lunga e complessa fase di gestazione, alla quale abbiamo
a lungo lavorato, e alla quale questa rivista ha partecipato in prima persona,
non solo testimone e cronista ma anche protagonista diretta delle vicende
che hanno reso possibile questo evento, dall'autoriforma alla riforma delle
Camere, dalla costruzione di un nuovo profilo della statualità alla
sua concreta sperimentazione al servizio della comunità degli affari,
fino al suo riconoscimento legislativo.
Dall'altro lato, apre una nuova fase. La Camera di Commercio, che con
questo passaggio porta a termine il processo di cambiamento sancito dalla
riforma della legge 580 e spinto ancora più avanti dalla recente
legge "Bassanini" sul decentramento amministrativo, pur nella continuità
della propria missioni quale elemento della pubblica amministrazione preposto
alla cura degli interessi delle imprese e del mercato, si presenta infatti
come una istituzione tutta nuova, investita di funzioni nuove, con una
nuova legittimazione non più fondata sul potere burocratico ma sul
metodo democratico.
Tutto ciò definisce con nettezza la nuova natura della Camera
di Commercio: una istituzione funzionale autonoma, una nuova istituzione
di autonomia locale che si affianca alle altre amministrazioni locali con
la funzione specifica di interpretare l'insieme della comunità degli
affari milanese con le sue 325.000 imprese.
I nuovi organi di governo le daranno ancora più forza per adempiere
ai compiti che la riforma ha aggiunto alla funzione tradizionale di curare
gli interessi generali del sistema delle imprese su base locale: la funzione
di giurisdizione, attraverso la gestione di strumenti come l'arbitrato
e la conciliazione, e quella di regolazione del mercato.
Ma soprattutto dovranno essere capaci di sostenere la capacità
delle imprese di adattarsi e di essere competitive nel nuovo ambiente economico
mondiale e al suo ritmo di cambiamento sempre più rapido guidato
dalla globalizzazione e dallo sviluppo tecnologico. Una capacità
che in parte dipende dalle imprese stesse, in parte dalla qualità
del loro habitat in termini di infrastrutture, di accesso a risorse critiche
quali il know how tecnologico, la formazione delle risorse umane, il capitale
finanziario, e di qualità delle relazioni con la pubblica amministrazione.
Su tutti questi terreni, le imprese che attraverso le loro Associazioni
fanno ingresso nella nuova Camera di Commercio troveranno in essa un alleato
ancora più stretto. E la nuova Impresa & Stato è anch'essa
già pronta, nella sua nuova veste e nei suoi nuovi contenuti, a
essere ancora più vicina alle esigenze concrete delle imprese e
ai grandi temi dello sviluppo del sistema economico e sociale.
 
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