di Federico Montelli
Il Formaper è stato creato nel 1987 dalla Camera di Commercio di
Milano per sostenere lo sviluppo soprattutto culturale delle piccole
medie imprese locali.
Oggi a distanza di oltre 7 anni il fortissimo sviluppo delle attività
ha mostrato la validità della decisione di creare tale istituzione e
la correttezza delle assunzioni politiche e strategiche che ne erano
la base, basti pensare che nel 1994 il Formaper ha realizzato oltre
150 corsi interessando oltre 5000 corsisti (Tabella 1).
Il Formaper è diventato così una delle istituzioni formative più
presenti sul territorio milanese e anche lombardo.
Fra le principali realizzazioni di tale periodo va ricordato:
1) La creazione di un sistema integrato per un supporto alla nuova
imprenditorialità milanese basato su attività di informazione,
formazione assistenza e di servizi avanzati.
2) La creazione di un network regionale di sportelli informativi per i
nuovi imprenditori, denominato “Punto Nuova Impresa” che assiste su
tutto il territorio lombardo gli aspiranti imprenditori fornendo loro
le principali informazioni per avviare una nuova impresa.
3) La creazione di un Incubatore Tecnologico presso l’area Bicocca
destinato a piccole imprese nel settore dell’alta tecnologia.
4) La realizzazione di un vasto programma di formazione gestionale
all’artigianato lombardo e diverse altre attività di formazione,
informazione e assistenza della piccola nuova impresa.
Qual è stato il segreto di tale successo? In primo luogo vi è che a
differenza delle altre iniziative formative il Formaper ha focalizzato
e centrato la sua attività sulla figura dell’imprenditore e della
piccola media impresa. Tale figura è stata in passato studiata dal
punto di vista sociologico ed economico ma si è sempre sottovalutato
l’aspetto culturale e formativo che sottende al successo di questo
imprenditore che è la spina dorsale dell’economia italiana, ritenendo
che basasse la propria forza soprattutto su caratteristiche innate e
spontanee difficilmente plasmabili.
In realtà soprattutto a causa della complessità sempre più crescente
dello scenario economico e sociale, anche il piccolo imprenditore oggi
deve formarsi sia prima che durante la propria attività lavorativa: in
un certo senso possiamo dire che oggi essere imprenditore è diventata
una professione più che, come in passato era uso dire, un’arte.
In secondo luogo, alle basi del successo del Formaper è il fatto di
pensare a una impresa non solo come un’insieme di funzioni fra di loro
organizzate ma anche come una realtà in continuo mutamento e divenire
che si plasma e si adatta a diverse fasi di sviluppo della impresa
stessa. Fasi di sviluppo che sono localizzate lungo un ideale ciclo di
vita che assomiglia in qualche modo al ciclo di vita dell’uomo: in tal
senso l’impresa avrà diversi problemi e diverse risposte da dare a
seconda che sia in una fase di nascita, di crescita o di maturazione.
Analizzare tali fasi e determinare quali devono essere le risposte in
termini di strategie gestionali e anche di iniziative di formazione e
assistenza è l’approccio veramente innovativo che ha permesso al
Formaper di realizzarsi con successo.
Il terzo fattore di successo del Formaper stesso è stato la
metodologia di formazione applicata: ben diversa da quella
tradizionale di formazione manageriale basata sopratutto sulle
attività di aula e su una impostazione didattica più top down che
bottom up.
Nel corso delle nostre attività oltre che alle tradizionali
metodologie attive facciamo riferimento a una formazione-azione basata
soprattutto su uno stretto contatto con l’imprenditore o il manager
della piccola impresa, tendente a capitalizzare quelle che sono le sue
conoscenze acquisite e su una fortissima alternanza di attività in
aula, fuori aula, in azienda oppure in altre sedi. Inoltre la
formazione-azione richiede una forte compenetrazione fra attività
teorica e conoscitiva e attività pratica post aula di tipo
sperimentale, tendente a valutare l’applicabilità degli schemi che
vengono forniti nel corso delle lezioni di gruppo.
Se quindi con questa iniziativa la Camera di Commercio di Milano ha
dimostrato che si può fare formazione dell’imprenditore, sfatando il
luogo comune che imprenditore si nasce e non si diventa, con questo
non bisogna credere che le esigenze di formazione della economia e
soprattutto della piccola media impresa siano state del tutto
soddisfatte. Anche se per i volumi conseguiti il Formaper ha raggiunto
una dimensione di rilievo nel panorama formativo milanese e lombardo
vi è ancora molto da fare su questa strada considerando l’enorme
patrimonio di imprenditorialità che esiste sulla nostra regione.
Inoltre vi sono altre aree che sono anche deficitarie nel processo di
formazione delle risorse umane fondamentali per il nostro sviluppo. La
prima probabilmente è il raccordo fra scuola, mondo del lavoro e
impresa che è ancora insufficiente, la seconda è quella della
formazione delle risorse per l’internazionalizzazione necessarie per
affrontare la sfida della globalizzazione.
La Camera di Commercio di Milano sta valutando con attenzione la
possibilità di avviare nuove iniziative che possano soddisfare tali
esigenze, nell’ottica di venire incontro ai bisogni delle imprese
locali.
Educazione all’imprenditorialità: oltre l’orientamento professionale
La peculiare realtà imprenditoriale milanese è all’origine ed è la
ragione d’essere del Formaper. Nell’area metropolitana milanese, in
particolare, e in quella lombarda, più in generale, il lavoro
autonomo, realizzato sotto varie forme (freelance, consulenti, liberi
professionisti, artigiani e piccoli imprenditori) si è imposto in
questi ultimi anni come una componente di rilievo dell’universo del
lavoro: circa il 33% degli occupati nella Regione Lombardia sono
lavoratori autonomi e, nonostante la crisi economica, la tendenza è al
costante aumento di questa componente.
Al suo interno il peso del lavoro autonomo in forma d’impresa è
consistente ed è in gran parte rappresentato da titolari di piccole e
piccolissime imprese, soprattutto nei settori dei servizi e del
commercio.
Questa realtà strutturale ha creato e diffuso una nuova cultura del
lavoro che è condivisa da ambiti sempre più vasti della società. Una
recente indagine del Formaper su un campione casuale di 1000 giovani
milanesi, fra i 25 e i 35 anni, ha dimostrato che la propensione
all’imprenditorialità è altissima, sfiorando il 70% degli
intervistati.
Si diffonde così l’immagine di un lavoro “creato” da sé, per se
stessi, indipendente, fondato sulla propria capacità di iniziativa,
che può inserirsi in una realtà economica ricca di opportunità anche
se estremamente competitiva e selettiva.
Anche nel lavoro dipendente con l’affermarsi dei modelli di qualità e
di orientamento al cliente, sia nelle imprese manifatturiere come in
quelle dei servizi, si consolida una nuova dimensione del lavoro,
soprattutto per le professioni medio-alte: è quella che viene definita
imprenditorialità interna, ovvero un modello di professionalità che si
declina secondo caratteristiche tipiche della figura imprenditoriale
(attore dell’imprenditorialità esterna) pur all’interno di strutture
aziendali: un modello professionale imprenditivo orientato ai
risultati, all’intraprendenza, a comportamenti proattivi, alla
flessibilità, alla creatività.
Purtroppo questa duplice realtà dell’imprenditorialità, che sempre più
si va affermando, non trova una adeguata base di saperi: una cultura
imprenditoriale, sintesi di metodologie e conoscenze gestionali e di
comportamenti adeguati a realizzarle, non è altrettanto diffusa e non
dispone di sufficienti canali per essere appresa da chi si muove
nell’area del lavoro imprenditoriale.
Formaper si è da sempre posto come obiettivo la qualificazione di
questa domanda di imprenditorialità, facendo partire il suo impegno
dal sistema educativo nel suo complesso, in particolare dalla scuola
media superiore e dall’Università.
Fin dal 1988, infatti, Formaper ha messo a punto una serie di servizi
per l’orientamento all’imprenditorialità per la scuola e l’Università
che si articolano su tre livelli:
1) informazione, riguardante la realtà imprenditoriale e la cultura
d’impresa, con particolare attenzione per i percorsi logici e pratici
che conducono al lavoro autonomo in forma d’impresa;
2) ricerca, come supporto metodologico e di documentazione scientifica
per la realizzazione di interventi di ricerca e di formazione che
abbiano come obiettivo lo sviluppo o lo studio di attività di
creazione e di gestione di piccole imprese;
3) orientamento e formazione. Formaper ha progettato e realizzato un
pacchetto di iniziative formative brevi rivolte agli studenti delle
scuole medie superiori, ai loro insegnanti e agli studenti
universitari per l’auto-orientamento all’imprenditorialità (ovvero
alla ricerca intraprendente e consapevole della propria professione),
alla cultura imprenditoriale e al “mettersi in proprio”.
Inoltre Formaper è stato partner di Istituti superiori milanesi,
impegnati in esperienze di alternanza scuola-lavoro, nella formazione
di giovani stagisti.
Su questi temi Formaper ha sviluppato delle relazioni stabili, sia
pure secondo percorsi diversi, con diversi Istituti ed Enti dell’area
milanese, tra i quali citiamo il Provveditorato di Milano, l’Itsos
“Marie Curie” di Cernusco sul Naviglio, l’Istituto tecnico commerciale
“Sraffa”, il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro
Cuore.
In particolare, in collaborazione con il Provveditorato di Milano è
stato messo a punto un pacchetto denominato “Dedalo per le scuole”. Si
tratta di un insieme di materiali modulari (una guida per il docente e
un manuale per l’allievo, con materiali informativi di
approfondimento) e di un video da utilizzare in aula per la diffusione
della cultura imprenditoriale. I materiali tendono a produrre la
crescita di una mentalità creativa e innovativa e di attitudini quali
la disponibilità all’assunzione di responsabilità e alla gestione del
rischio.
Relativamente all’attività di orientamento degli adulti, Formaper
propone due servizi: uno sportello informativo e un seminario.
Lo sportello “Punto Nuova Impresa”, realizzato in collaborazione con
la Regione Lombardia, Assolombarda e Unione Commercianti, fornisce
informazioni a 360° a chi vuole avviare un’attività di tipo autonomo,
a partire dai primi dati di mercato, passando agli aspetti burocratico-
amministrativi, sino alle fonti di finanziamento disponibili per gli
aspiranti imprenditori.
Il seminario “Mettersi in proprio”, invece, mira a fare una panoramica
completa delle opportunità e dei problemi legati all’avvio di
un’impresa, suggerendo anche quali strumenti adottare per ridurre il
rischio di “avventure” infondate: per questo si parla dei problemi
legati alla nascita e alla crescita delle nuove piccole imprese, di
stesura di un piano di business, di scelta di una formula giuridica
adeguata eccetera (Tabella 2).
Il successo di entrambi questi strumenti ha posto le basi per un
articolato progetto regionale, “Creare la propria impresa in
Lombardia”.
Questo progetto, avviato sulla base di un finanziamento di Regione
Lombardia, Unioncamere Nazionale e Unioncamere Regionale, ha come
obiettivo quello di fornire un supporto integrato alla nuova
imprenditorialità, attraverso un network di servizi di orientamento,
informazione, formazione e assistenza in ogni provincia lombarda: sono
stati quindi aperti altri 13 sportelli (3 in provincia di Milano e 10
nelle altre provincie lombarde).
In particolare il servizio si articola su tre livelli:
- Informazione e orientamento
Gli esperti del servizio accolgono e informano gli aspiranti
imprenditori sui vari aspetti (amministrativi, fiscali, finanziari e
di mercato) del mettersi in proprio, nonché fornendo il relativo
materiale informativo. In questa fase, inoltre, gli esperti effettuano
colloqui approfonditi con gli imprenditori e, in particolare,
forniscono un valido supporto, anche informatico, per la valutazione
della business idea e delle proprie capacità imprenditoriali. Infine
gli esperti svolgono il fondamentale ruolo di selezione all’accesso
dello strumento dell’assistenza personalizzata, erogata dai docenti
Formaper/Assefor.
- Formazione in aula
Grazie alla numerosa affluenza di utenti con una valida idea
imprenditoriale, presso tutti gli sportelli della rete regionale, è
stato possibile fin dalle prime settimane raccogliere le adesioni
necessarie per organizzare in tutte le sedi, in collaborazione con il
Formaper, i previsti seminari di orientamento e formazione per neo e
aspiranti imprenditori “Mettersi in proprio”.
Il successo di questa iniziativa è stato del tutto soddisfacente e al
di sopra delle aspettative; si è avuta, infatti, una affluenza di
partecipanti particolarmente consistente, per la esattezza sono stati
1139, a conferma che l’interesse per il fenomeno del mettersi in
proprio, nei suoi diversi aspetti, sia molto elevato su tutto il
territorio regionale.
Terminato il secondo ciclo di seminari “Mettersi in proprio”,
l’attività di orientamento e formazione prevista dal programma “Creare
la propria impresa in Lombardia”, è continuata con la programmazione e
l’avvio dei seminari Start up.
Il programma è focalizzato sulle specifiche idee degli aspiranti
imprenditori e offre un concreto supporto per la definizione di
progetti (business plan), per l’avvio e la gestione delle nuove
iniziative.
- Assistenza personalizzata
Con la messa a regime del programma “Creare la propria impresa in
Lombardia”, è stato possibile dare avvio anche alla erogazione
dell’assistenza personalizzata, a cura del Formaper e dell’Assefor,
per quegli aspiranti imprenditori che presentano i requisiti stabiliti
dalle leggi regionali di supporto alla nuova imprenditorialità (Leggi
Regionali 68/86 e 9/91).
Qualificati professionisti, selezionati appositamente in base alle
specifiche esigenze dei futuri imprenditori, hanno prestato il loro
supporto al fine di permettere ai protagonisti della nuova realtà
imprenditoriale di redigere un corretto piano d’impresa, documento
essenziale, soprattutto, per la presentazione delle domande volte a
ottenere le agevolazioni delle leggi regionali.
Nuova imprenditorialità: coerenza tra personalità, esperienza e business
L’obiettivo fondamentale dell’area Start-up del Formaper è quello di
favorire, attraverso l’offerta di prodotti formativi e di servizi
reali, la creazione e lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali
o di self-employment.
Il lavoro autonomo e la piccola e media impresa hanno sempre rivestito
un’importanza fondamentale nella economia del Paese: attualmente il
28% della forza lavoro in Italia è rappresentato da lavoratori
autonomi e circa il 70% delle imprese operanti in Italia sono
rappresentate da piccole e medie imprese su un totale di circa
4.000.000 di aziende.
L’imprenditorialità rappresenta quindi un patrimonio sociale ed
economico che va salvaguardato e continuamente potenziato.
Mai come in questi ultimi anni, inoltre, la nuova imprenditorialità
rappresenta un’alternativa concreta ai problemi occupazionali di
numerose categorie sociali come i giovani laureati o diplomati in
cerca di prima occupazione, le donne, i cassintegrati e anche il
middle management fuoriuscito dai grossi progetti di ristrutturazione
delle grandi imprese.
Purtuttavia, se in Italia i tassi di creazione di piccole e medie
imprese sono mediamente molto più alti rispetto agli altri Paesi
europei, anche il livello di mortalità delle nuove imprese è
considerevolmente alto: dall’esperienza maturata dal Formaper, in
questi anni, deriva che su 100 nuove aziende, il 30% sono destinate in
pochi anni a fallire; circa il 60% dopo quattro o cinque anni di vita
si ritrovano in crisi di sopravvivenza e solo il 10% si affermano
stabilmente come imprese di successo.
Lo scopo istituzionale del Formaper non è, quindi, solo quello di
favorire l’avvio di nuove strutture imprenditoriali di successo ma di
sostenere le giovani imprese nei primissimi anni di vita dove sono
concentrati i principali problemi di gestione e di scelte strategiche
verso la crescita e il consolidamento.
Formaper, in ormai 8 anni di attività esclusivamente dedicata alla
formazione imprenditoriale, ha messo a punto, per la promozione della
nuova imprenditorialità, una serie di prodotti formativi e di servizi
ispirati dalla filosofia della “Formazione-Azione”. Una formazione,
cioè, che si prefigge di trasferire il “sapere” soprattutto attraverso
la soluzione pratica dei problemi e l’esperienza diretta di campo.
Molto è stato scritto sui “processi di apprendimento” degli adulti e
di quale sia il giusto approccio da utilizzare e gli strumenti di
formazione più efficaci; l’aspirante imprenditore ha, tuttavia,
modalità singolari e originali di apprendere: il “fiuto” innato per il
business che lo porta a vedere delle opportunità laddove la gente
comune vede solo ostacoli e difficoltà, la capacità di apprendere dai
propri errori e da quegli degli altri; la disponibilità a “imparare”
attraverso l’azione e la soluzione pratica dei problemi, lo rendono
un “discente” molto esigente e molto critico nei confronti di
soluzioni teoriche e precostituite ai problemi concreti tipici
dell’avvio di un’attività imprenditoriale.
L’aspirante imprenditore, inoltre, vede nella Formazione non soltanto
la possibilità di acquisire tecniche e strumenti operativi ma chiede
anche un continuo confronto con gli esperti, con i tutors, con i
docenti e con altri imprenditori per condividere le esperienze e
identificare possibili soluzioni ai problemi che quotidianamente la
gestione di una piccola impresa comporta.
Il Formaper risponde a tali precise esigenze offrendo dei prodotti
formativi e dei servizi di assistenza fortemente orientati alla
comprensione e alla soluzione pratica dei problemi che l’aspirante
imprenditore dovrà affrontare nell’avvio dell’attività: identificare e
capire il proprio mercato, valutare la convenienza economica e
finanziaria delle scelte di business, scegliere la forma giuridica più
appropriata, ricercare le risorse finanziarie necessarie, adempiere a
tutti i vincoli burocratici eccetera.
Dal 1988 a oggi Formaper ha formato e assistito aspiranti imprenditori
per la realizzazione di n. 530 business plan. Di questi, il 35% ha
realizzato l’impresa, il 17% sta aspettando di realizzarla, il 48% ha
rinunciato.
Quindi, l’idea imprenditoriale può nascere da un sogno ma non può
essere un sogno.
Un’impresa nascente avrà possibilità di successo futuro se gli
“ingredienti” che la costituiscono – il mercato, le risorse, l’idea e
la persona – sono perfettamente combinati tra di loro.
Il ruolo dell’imprenditore purtuttavia, con la sua personalità ed
esperienza riveste un’importanza fondamentale nella riuscita di una
piccola attività imprenditoriale.
In tutte le proposte formative e di servizi del Formaper dedicate alla
creazione d’impresa, massima attenzione viene riservata alla crescita
della persona rappresentata dall’aspirante imprenditore, non solo in
termini di acquisizioni di maggiori conoscenze e abilità ma anche in
termini di maggiore comprensione delle proprie attitudini e delle
proprie potenzialità, dei propri punti di debolezza e di forza.
Non c’è business vincente se non vi è l’imprenditore che abbia
caratteristiche di personalità e di esperienza in perfetta sintonia
con quanto il business stesso richiede (Tabella 3 e Figure 1 e 2).
Formazione per piccole imprese: un approccio ad hoc
L’area sviluppo delle piccole imprese del Formaper, è specializzata
nella realizzazione di servizi e prodotti formativi per le piccole
imprese.
Che il sistema Italia sia fondato su una miriade di microimprese e che
il fenomeno dell’imprenditorialità diffusa sia continuo oggetto di
studio per la vivacità e il dinamismo che le nostre imprese
dimostrano, sono informazioni a tutti note.
La dimensione del mercato delle piccole imprese si riduce notevolmente
quando si considera il segmento di imprese che di fatto acquistano
servizi “immateriali” quali ad esempio la formazione.
L’orientamento ai risultati, la visione al breve periodo, l’ansia
dell’azione, l’occhio all’orologio e ai numeri, le difficoltà di
delega e infine una buona dose di auto-stima e fiducia nei propri
mezzi, sono tutti elementi che contribuiscono a ridurre l’interesse
del piccolo imprenditore verso la formazione.
La formazione è per sua natura un investimento in cui sono certi i
costi in termini di tempo e di soldi mentre sono incerti i vantaggi
ottenibili. Le promesse sono spesso ampie ma i risultati sono talmente
dipendenti dal fruitore del servizio oltre che dal fornitore, che
talvolta è molto difficile prevedere quali sono i benefici reali
dell’acquisto di un servizio di formazione.
Dal 1987 il team dell’area Pmi Formaper lavora per imprenditori che
dirigono imprese di piccole dimensioni (il 65% dei clienti ha meno di
10 addetti e il 37% fattura fino a 500 milioni) che ogni giorno
affrontano diversi problemi, dal cliente che non paga, al fido che non
viene concesso, al dipendente che non rende, al bilancio che deve
quadrare; ha imparato che i suoi clienti ragionano per “problemi” e
risolvono problemi, e che se vuole essere un interlocutore credibile
deve essere esso stesso orientato ai problemi e all’azione.
Ha imparato ad ascoltare i suoi clienti, a coinvolgerli sempre più
direttamente nello sviluppo dei servizi, sta lavorando per
incrementare la capacità di essere creativo e rapido quanto lo sono i
clienti.
Per l’importanza che nei servizi riveste la capacità di interazione
con il cliente, lavora per presidiare tutto il processo di erogazione
del servizio stesso, dal primo contatto telefonico fino all’ultima
fase del processo di erogazione.
Ha appreso che agli imprenditori non piace l’idea di “imparare da
docenti/esperti”. La loro storia personale, i risultati ottenuti, sono
il “voto” della loro capacità imprenditoriale; allora perché
acquistare all’esterno della formazione quando l’apprendimento è sul
campo?
A questa domanda che è legittima, gli esperti Formaper hanno pensato a
lungo durante questi anni di attività; cosa offrire che sia diverso
dal corso di formazione tout court, quale funzione d’uso si può
soddisfare, quali sono i bisogni reali a cui rispondere con efficacia?
Al di là delle molteplici ricerche volte a cogliere il fabbisogno
formativo del piccolo imprenditore (La formazione nella piccola
impresa, D.Boldizzoni, L’Artigianato lombardo caratteristiche e
bisogni di formazione, Ricerca Formaper) ciò che emerge
dall’esperienza è il desiderio che gli imprenditori manifestano di
confrontarsi non solo con esperti ma anche e soprattutto di capire
come altri imprenditori hanno risolto problemi analoghi.
Acquistano formazione quando percepiscono che possono portarsi a casa
delle nuove idee, nuove soluzioni, conferme al loro operato e/o
revisioni di quanto stanno facendo.
Il servizio che Formaper rende si focalizza sull’importanza non tanto
di imporre modelli di comportamento che potrebbero suonare rigidi o
troppo “scolastici” quanto quello di attivare il cambiamento
attraverso il dibattito e la riflessione comune.
L’esperienza maturata in azienda, la conoscenza dei problemi non
soltanto libresca ma “sofferta” sulla propria pelle, un linguaggio
semplice, la capacità di ascolto e di dialogo sono, nella storia del
Formaper, i fattori critici di successo per operare nel segmento della
formazione per la piccola impresa.
Un altro fattore che si ritiene essere importante è l’onestà
intellettuale di orientare i clienti anche verso iniziative diverse
qualora, dal colloquio, emergesse che nessuno dei prodotti a
portafoglio o su misura possa essere adeguato per il bisogno espresso.
La sfida più grande e appassionante per chi si occupa di formazione
all’imprenditore, è la crescita personale verso una figura di
formatore flessibile, aperto, pronto a mettersi in discussione e a
imparare ogni giorno dai propri clienti perché se è vero che i piccoli
imprenditori possono migliorare nella gestione delle proprie imprese,
si deve “andare a scuola di imprenditorialità” (Tabella 4, Figura 3).
L’internazionalizzazione dell’imprenditorialità
L’azione internazionale del Formaper è orientata in due direzioni: da
un lato offrire originali opportunità formative ai piccoli e medi
imprenditori che affrontano il processo di internazionalizzazione
della propria impresa, dall’altro valorizzare l’esperienza specifica
acquisita dal Formaper nel sostegno alla creazione e allo sviluppo
della Pmi nei Paesi dove, per processi di apertura economica o di
transizione verso l’economia di mercato, questo know-how risulta
particolarmente utile e necessario.
In particolare l’offerta Formaper sui temi dell’internazionalizzazione
rivolta alla piccola e media impresa si basa su tre livelli: base,
programmi Paese, presentazione dell’Italia.
Nell’ambito dei corsi di base il programma Sbe (Small Business in
Europe), prevede un’analisi e lo sviluppo di una strategia di
internazionalizzazione delle Pmi degli imprenditori partecipanti. Il
corso “Esperto per l’internazionalizzazione della Pmi” attraverso una
originale metodologia che abbina a momenti d’aula uno stage operativo,
vuole fornire alle Pmi i quadri necessari per la crescita sui mercati
internazionali.
Il secondo livello prevede “programmi Paese” rivolti a favorire la
cooperazione economica tra aziende italiane e quelle di un Paese
individuato per le significative opportunità che può offrire. In
quest’ambito sono state realizzate iniziative in Ungheria (Programma
How To Do Business In Hungary) e nella Repubblica Ceca (How To Do
Business In The Czech Republics), nonché programmi di presentazione
del contesto giapponese (Training Program On Japanese System).
Il terzo livello consiste in programmi di presentazione del contesto
milanese e italiano rivolti a manager, imprenditori o responsabili di
organismi di promozione stranieri.
Annualmente viene organizzato in collaborazione con la Federazione
Nazionale dei Cavalieri del Lavoro il “Programma di stages in Italia
per manager dei Paesi dell’Europa centro-orientale” che prevede dopo
un programma di formazione sul contesto italiano l’inserimento in
stage in aziende italiane di qualificati manager dell’Europa centro-
orientale. Il Formaper ha inoltre realizzate altre iniziative
formative in quest'ambito rivolte a operatori dell’area Baltica e ai
corrispondenti all’estero della Camera di Commercio di Milano.
Un ruolo significativamente crescente è svolto dalle iniziative
dell’azienda speciale che tendono a valorizzare a livello
internazionale il know-how specifico del Formaper, infatti
l’esperienza nell’informazione, formazione e supporto alla creazione e
sviluppo delle Pmi risulta particolarmente utile nei numerosi Paesi
dove solo adesso vengono avviati programmi di sostegno alle Pmi.
Dal punto di vista geografico i programmi Formaper hanno interessato i
Paesi dell’Europa centrale e orientale (Peco), il Maghreb, mentre è
stato avviato un progetto in America Latina con la Camera di Commercio
di Bogotà in Colombia.
In particolare il Formaper è impegnato nella fase di avvio
dell’Agenzia per lo Sviluppo delle Pmi a Kiev (Ucraina), progetto
finanziato dalla Commissione delle Comunità Europee con tre esperti
residenti ed è stato anche incaricato di curare la formazione del
personale locale dell’Agenzia.
Sempre su incarico della Commissione delle Comunità Europee ha
realizzato uno “Studio di fattibilità per una scuola di
imprenditorialità per le Pmi della Csi”.
Inoltre Formaper ha partecipato alla promozione e nascita
dell’International Management Center Imc di Budapest e del
Czechoslovak Management Center Cmc di Praga. Dall’inizio della loro
attività collabora alla realizzazione di corsi e iniziative per la
creazione e lo sviluppo di Pmi.
Per conto della Commissione delle Comunità Europee Formaper ha
realizzato nel 1994 un programma di formazione per responsabili
qualità dei Paesi maghrebini (Tunisia e Marocco).
Il programma è stato preceduto da una indagine sui bisogni formativi
delle joint venture Euro-Maghrebine e dalla progettazione di moduli
formativi relativi a varie figure professionali.
In America Latina, Formaper è impegnato in un Progetto di sviluppo
della imprenditorialità in collaborazione con la Camera di Commercio
di Bogotà (Colombia) che consiste nella creazione a Bogotà di un
centro per l’assistenza agli aspiranti e ai neo imprenditori
colombiani modellato sulle esperienze del “Punto Nuova Impresa” e del
Formaper.
Va ricordato come il Formaper partecipi a numerose sedi di discussione
sui temi dello sviluppo dell’imprenditorialità come L’European
Foundation for Management Development (Efmd), il Comitato consultivo
sullo sviluppo imprenditoriale nelle economie in transizione
dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
(Ocse), il Gruppo di Lavoro sulla formazione imprenditoriale di
Eurochambres (Associazione Europea delle Camere di Commercio).
Studiare l’imprenditorialità
L’area ricerche Formaper, operante fin dalla fondazione della scuola,
ha come obiettivo quello di svolgere un’attività di supporto alla
Direzione (scenari) e alla Formazione (Analisi dei processi, dei
contenuti, dei risultati formativi). L’ampiezza delle attività di
Formaper ha suggerito un’impostazione multidisciplinare dei programmi
di ricerca, e la loro focalizzazione su quattro aree tematiche.
Nella prima area rientra l’insieme delle attività di ricerca mirate a
indagare le modificazioni dell’ambiente economico e imprenditoriale
milanese e lombardo, che ha scopi conoscitivi generali e permette la
comprensione degli scenari entro cui definire le linee strategiche
della scuola.
In questo ambito va inquadrata:
a. l’attività dell’Osservatorio sulla imprenditorialità minore, che
studia un panel di più di 600 imprese, con l’obiettivo di studiare
l’andamento delle imprese e di monitorarne i cambiamenti,
approfondendo l’esame dei processi di accumulazione delle
organizational capabilities nelle microimprese, considerate come
“individui” e come “popolazioni”.
b. La creazione di un Osservatorio sulla Nati-Mortalità nella Regione
Lombardia, che ha l’obiettivo di creare uno strumento informativo
sull’imprenditorialità con rapido aggiornamento, a disposizione del
pubblico allargato degli operatori economici, raccogliendo e
commentando i dati relativi al rilevante fenomeno della nati-mortalità
di impresa, alla luce delle più recenti evidenze strutturali e
congiunturali e con il maggior grado di correzione attualmente
disponibile.
c. La redazione di Quick Report divulgativi sulla congiuntura e sulla
demografia imprenditoriale, diretti al mondo imprenditoriale e di
supporto ai formatori. A essa si aggiunge la stesura di Temi di
Discussione sugli argomenti sviluppati nelle ricerche, di taglio non
necessariamente accademico, ma di buon livello divulgativo, attorno a
cui stimolare dibattiti e incontri tra la comunità accademica e il
mondo imprenditoriale.
L’attività di staff nei confronti della scuola si esplica invece
soprattutto attraverso le altre aree.
La seconda area comprende le ricerche dedicate ad approfondire i
rapporti tra apprendimento imprenditoriale e attività di formazione
svolta dalla scuola. Sono riconducibili a essa:
a. lo studio dei processi di apprendimento imprenditoriale, con
ricerche volte a esaminare gli output reali dei creatori (ricerche che
verificano l’effettiva creazione di imprese da parte degli ex allievi,
ne analizzano le difficoltà e gli ostacoli, ne studiano le tipologie e
caratteristiche) e i fabbisogni formativi delle imprese;
b. il continuo Auditing della formazione, che ha richiesto la
creazione di una banca dati sugli ex allievi, contenente i questionari
di entrata e di feedback di ogni partecipante ai corsi (per più di
10.000 allievi).
La terza area attiene alla preparazione e standardizzazione di
materiali didattici per la scuola e infine nella quarta area rientra
l’esecuzione di studi speciali per occasioni specifiche, fattibilità
su richiesta di clienti o approfondimenti su argomenti di interesse
della scuola (Tabella 5).
Federico Montelli
(Direttore Generale Formaper, Azienda Speciale della Camera di
Commercio di Milano per la formazione imprenditoriale).