Intervento al Forum Verso una nuova statualità?
Distribuzione geografica della ricchezza
Intervento di Francesco Forti
messo in rete il 16/9
dello stesso autore:
Federalismo concreto
Discutendo su varie Mailing List avevo affermato che i paesi
federali hanno al loro interno delle differenze geografiche
_minori_ di ricchezza rispetto ai paesi cosiddetti centralisti.
Con cio' intendevo ed intendo dire che tra il territorio piu'
ricco e quello piu' povero le differenze in Italia sono superiori
a quelle degli altri paesi federali.
Per non rimanere nel vago mi ero ripromesso di approfondire
l'argomento, tramite una indagine accurata dei PIL regionali
dei vari paesi.
Ovviamente ci sono vari modi di affrontare matematicamente il
problema. Io ne ho presi in considerazione due, uno chiamato
"classico" ed uno, matematicamente piu' serio, chiamato "indice".
Ho rotto le scatole via Internet un po' a tutti i vari "istat" del
mondo ed alla fine ho ricevuto, a poco a poco i dati. Unica eccezione,
la Germania, di cui senza il contributo di un amico sarei
ancora in attesa (per problemi di lingua, ovviamente).
1) Metodo classico.
E' abbastanza banale (troppo). Si prende la regione piu' povera
e la si pone uguale a 100. Si cerca la regione piu' ricca e si vede
quanto vale proporzionalmente. Ho usato il PIL/pro-capite (Market Prices).
Il risultato vede l'Italia con 228, la Francia con 222 mentre
Germania, Svizzera ed USA hanno rispettivamente 192, 247, 446.
Cio' vuol dire che tra la Calabria e la Lombardia c'e' una differenza
del 222% (piu' del doppio) mentre tra lo Stato del Mississippi ed il
District of Columbia e' piu' del quadruplo.
A parte la Germania quindi la mia tesi pare errata.
Cio' che non mi convinceva in questo calcolo e' pero' che mentre
per l'Italia la regione piu' ricca ha quasi 9 milioni di abitanti
lo stesso non lo si poteva dire per gli USA. Idem per gli stati/regioni
piu' poveri, popolosi in Italia ma non negli altri paesi.
Chiacchierando a destra ed a manca, ho elaborato grazie soprattutto
a vari amici piu' forti di me in matematica, un metodo diverso.
2) Metodo ad "indice"
Si tratta, tecnicamente di "pesare" cio' che la popolazione
rappresenta nel calcolo. Una volta "pesata", una cifra si
trasforma in un numero (indice) direttamente paragonabile ad altri.
In questo caso e' importante vedere quanto la differenza tra il
reddito medio di una regione e quello nazionale e' significativa se
rapportata alla popolazione. Una grande differenza in una regione
poco popolosa, conta meno della stessa differenza in una regione
molto piu' popolata.
L'algoritmo (che vi propongo pur sapendo che chi si occupa di politica
non apprezza la matematica [ma se lo avesse fatto in passato
forse non avremmo 2 milioni di miliardi di deficit]) e' il seguente:
Dato:
Rm(i) il reddito procapite del territorio (i)
Pop(i) la popolazione del territorio (i)
Rm(n) il reddito procapite nazionale
Pop(n) la popolazione nazionale
Si calcola la differenza Rm(i) - Rm(n) e la si eleva al quadrato.
Si sommano tutti questi dati (tecnicamente si parla dello scarto
quadratico medio) e si divide questa somma per Pop(n).
Del tutto si fa la radice quadrata per rinormalizzare l'elevamento
al quadrato di prima.
Se il numero ottenuto lo diviamo per il reddito medio nazionale Rm(n)
avremo per forza di cose un indice cha variera' sempre tra zero
ed uno. Varra' zero se tutti i territori hanno pari ricchezza e
tendera' verso uno mano a mano che crescono le differenze e che
queste coinvolgono territori popolosi.
Otteniamo ora che Germania, Usa e Svizzera hanno rispettivamente
un indice di 0.152; 0.162; 0.172 mentre Italia e Francia hanno
0.221 e 0.268
La serie storica (che ho completa solo per ITA ed USA, mentre
per alti paesi ho solo alcuni anni) dimostra inoltre che per
USA e Svizzera c'e' un costante ma lento miglioramento (l'indice
diminuisce) mentre per Italia e Francia c'e' un peggioramento,
drastico in Francia. Della Germania ho solo i dati 92 ed
ho selezionato solo i Laender dell'Ovest. Calcolando anche
l'Est l'indice arriva a 0.29 (mi pare ovvio, viste le drastiche
differenze tra i due "pianeti").
Ovviamente molto puo' dipendere dalle condizioni di partenza, come osservava
un amico tempo fa ma e' ovvio che 200 anni or sono nessuno calcolava
il PIL pro-capite :-)). Quindi non possiamo sapere come stavano le cose
in USA od in Svizzera quando si costituirono.
La memoria storica dell'inizio del 1800, quando il Ticino entro'
nella Confederazione Elvetica, parla di una poverta' assoluta.
Ora ha superato il Canton Lucerna.
Senza sovvenzioni o "casse del mezzogiorno".
Un punto a favore del federalismo "competitivo".
Contemporaneamente a cio', e' significativo il dato francese, Stato
accentrato per eccellenza, dove pur in presenza di una brillante
burocrazia rimangono drastiche differenze tra Parigi e l'immensa
provincia. Come a dire che una brillante organizzazione dello Stato
non risolve certo i problemi dei divari Nord-Sud o Citta'-Campagna.
Un riepilogo dei dati e' il seguente:
Nazione/anno Classico Indice
Usa-84 404 0.174
Usa-94 446 0.162
Svizzera-93 247 0.172
Germania-92 192 0.152
Francia-82 195 0.232
Francia-92 222 0.268
Italia-84 221 0.204
Italia-94 228 0.221
Notate come cio' che appare tramite il metodo "classico" viene
praticamente ribaltato con l'uso dell'indice.
Dicevamo che con il metodo "classico" la differenza tra la regione
piu' povera e quella piu' ricca e' in Italia del 228%.
Con il metodo ad Indice possiamo simulare che L'Italia sia
equivalente ad un paese in cui la meta' della popolazione viva con
un reddito che e' il 155% di quello dell'altra meta'.
Per la Francia arriviamo al 170%.
Per i paesi federali siamo tra il 135% ed il 140% sia che si
esamini la piccola Svizzera (dove si contano alcune ricche
citta'-stato) sia per gli Stati Uniti, grande paese dai grandi
contrasti. E' chiaro che questi metodi non calcolano quanta sia
la poverta' ma come sia piu' o meno distribuita equamente sul
territorio. Il dato va quindi anche collegato al fatto che il PIL
procapite nazionale dei tre paesi federali e' superiore a quello
di Italia e Francia. Se e' superiore ed e' meglio distribuito,
(disparita' geografiche inferiori) allora tirate voi le somme.
E', credo, un caso che dimostra come si possano dire molte cose
con i numeri ma non tutte valide. Quale sia il sistema piu'
corretto di calcolo, lo lascio valutare a voi.
Francesco Forti
Fonti:
Italia: ISTAT - Database
Svizzera: Annuario Statistico Cantonale 1995
USA: BEA e Census - dati in linea
Francia: INSEE - L'économie des Régions N.398 - 95
Germania: Dati recuperati manualmente